Aracnofobia (film)

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo andati avanti parlando di animazione e di DreamWorks, prendendo in esame una pellicola che mi aveva dato enormi speranze per via delle idee alla base ossia Mostri contro Alieni. Susan sta per sposarsi ma proprio quel giorno un meteorite le cade vicino e la sostanza radioattiva che conteneva la trasforma in una gigantessa. L’esercito americano la cattura e la mette nella base segreta dell’Area 51, dove Susan incontra altri mostri come L’Anello Mancante, il Dottor Scarafaggio, B.O.B. e Insettosauro. Poco dopo sulla Terra arriva un robot alieno mandato da Gallaxhar, che vuole la sostanza radioattiva del meteorite, la sostanza più potente dell’universo. L’esercito non riesce a fermarli e allora decidono di mandare i mostri a sconfiggerli in cambio della libertà. Il film era un’enorme omaggio alla fantascienza americana anni ’50 e la cosa mi piaceva da morire, purtroppo non hanno sfruttato appieno l’idea, optando per qualcosa di più lineare e sicuro, con battute simpatiche ma infantili. Il digitale non è invecchiato benissimo, specialmente quello sugli umani, ma apprezzavo molto l’affiatamento tra i vari personaggi. Nonostante tutto è un film molto tranquillo da vedere.
Questa volta torniamo con i film in live-action e riprendiamo due generi molto diversi ma che, se usati sapientemente, possono creare opere stupende, ossia commedia e horror. In questo caso andiamo a parlare di un piccolo cult anni ’90 davvero interessante.
Ecco a voi Aracnofobia (Arachnophobia), pellicola horror comica del 1990 scritta da Don Jakoby e Weasley Strick e diretta da Frank Marshall.

Trama:
Il film si apre in Venezuela dove l’aracnologo James Atherton (Julian Sands) sta esplorando la foresta pluviale per scoprire nuove specie ed è proprio qui che si imbatte in una specie di ragno mai vista prima, molto velenosa e aggressiva. Uno di questi ragni però sfugge al loro controllo e riesce a uccidere un fotografo del gruppo, Jerry Manley (Mark L. Taylor). Atherton pensa però che sia morto per la febbre alta che aveva contratto in precedenza e dopo averlo messo in una cassa funebre spedisce la salma nel suo paese natale, Canaima, in California. Solo che il ragno si è intrufolato nella cassa e, dopo essere uscito, si rifugia in un granaio che appartiene alla famiglia Jenning, una famiglia di San Francisco che si è appena trasferita lì. Ross Jennings (Jeff Daniels) dovrebbe diventare il medico del paesino e inoltre è aracnofobico. Dopo aver avuto dei diverbi con Metcalf (Henry Jones), il vecchio medico che improvvisamente ha deciso di non andare più in pensione, nella cittadina iniziano ad avvenire delle strani morti. Il ragno infatti ha trovato una compagna e ha creato nuovi ragni mortali, capaci di uccidere una persona con un solo morso. Toccherà a Ross scoprire la verità e affrontare la sua paura.

Qui andiamo a parlare di un’opera che è diventata fin da subito un cult e che, nonostante non sia così conosciuta come altre pellicole di quel periodo, ha una sua schiera di appassionati tra cui il sottoscritto che di tanto in tanto lo riguarda con piacere. Mentre molti temono i ragni, io li trovo affascinanti (sì, tra squali e ragni mi rendo conto di apprezzare molto delle creature che spaventano in molti) e se c’è una cosa che colpisce di questo Aracnofobia è proprio il modo con cui viene affrontata questa paura.

Questo film fu il primo lavoro come regista di Frank Marshall, famoso produttore che aveva finanziato molte opere iniziali di Steven Spielberg che, tra le altre cose, è il produttore esecutivo di quest’opera. Nonostante questa sia la sua opera prima dietro la macchina da presa, Marshall dimostra di conoscere bene il mestiere, regalandoci un’ottima regia che sa tenere un buon ritmo. Quest’ultimo è uno degli elementi che funzionano più di tutti, partendo dall’inizio con la spedizione in Venezuela dove ci viene mostrato il pericolo, fino ad arrivare a Canaima dove invece conosciamo la famiglia Jennings e soprattutto Ross, il vero protagonista di questa storia. Non solo conosciamo la sua famiglia, composta dalla moglie Molly (Harley Jane Kozak) e dai figli Shelley (Marlene Kats) e Tommy (Garette Ratliff Henson), ma conosciamo anche l’intero paesino e soprattutto la sua fobia, il tutto senza che il ritmo rallenti o che si appesantisca. Tra l’altro una cosa veramente ottima è come hanno unito la commedia con l’horror. Per quanto riguarda il primo elemento, tutto si basa su alcuni personaggi che riescono a rivelarsi molto eccentrici e simpatici, come ad esempio Irv (Roy Brocksmith) che prende il tutto molto alla leggera e pensa a mangiare anche mentre lavora in obitorio oppure il disinfestatore Delbert McClintock (John Goodman), uno dei personaggi più divertenti e iconici della pellicola. E ciò che diverte ancor di più è proprio come il film scherza benissimo su questa fobia attraverso il personaggio di Ross, ma ci torneremo dopo.

La commedia funziona ma anche l’horror si fa sentire molto bene, anche perché il regista riesce a costruire un’ottima tensione, con le vittime ignare che il ragno si avvicina sempre di più e anche alcune morti si rivelano abbastanza cruente. Inoltre abbiamo delle belle scene come ad esempio quelle in cui i ragni si calano con la ragnatela e viene ripresa la loro ombra, dando maggiormente un senso di inquietudine. Alcuni ragni, specie quelli grandi, sono fatti con modellini e animatronics, ma quelli piccolo sono ragni veri. Quest’ultimi sono i ragni Avondale, provenienti dalla Nuova Zelanda, scelti proprio perché sono ragni molto tranquilli e “amichevoli”. Tra l’altro per farli muovere dove volevano, usarono diversi metodi come ad esempio l’aria calda, che non sopportavano, e anche una cera per mobili, sempre un elemento che non sopportavano, e fecero dei veri e propri percorsi usando la cera come confini. Tutto il lato tecnico funziona a meraviglia, così come funziona bene la sceneggiatura.

Come avevo detto in precedenza, uno degli elementi più interessanti sono i personaggi, personaggi che rimangono centrali nella storia e non vengono scavalcati dai nemici di questo film. Abbiamo diversi personaggi che faranno ridere come, appunto, McClintock, un disinfestatore che crede profondamente nel suo lavoro, comportandosi in maniera fin troppo seria quasi come se fosse il risolutore. Lui ha i momenti più divertenti, ma la storia non si limita a dipingere solo personaggi particolari, ma anche altri con cui si può empatizzare molto. Ross è un ottimo protagonista, un medico che vuole fare seriamente il suo lavoro e che, insieme alla sua famiglia, deve affrontare delle difficoltà incontrate con questo trasferimento e soprattutto le sue paure. In questo film ci si scherza sopra e in ciò riesce veramente a divertire. Non ridicolizza la fobia, ma gioca con essa attraverso i comportamenti di Ross e anche attraverso quelli degli altri che iniziano pian piano ad avere timore di queste creature. Tra l’altro lo stesso paesino non si limita a fungere da sfondo ma si dimostra un luogo pieno di vita, credibile, un posto con un’anima anche se non tutti sono brave persone. Molti infatti si dimostreranno gentili e ospitali con i Jennings, solo per scoprire poco dopo la loro ipocrisia, ma anche tra loro ci sono alcuni che si dimostrano veramente accoglienti con i nostri protagonisti. Non abbiamo personaggi veramente tridimensionali e complessi, ma riescono comunque a funzionare e a essere caratterizzati oltre che a differenziarsi tutti gli uni dagli altri.

Per concludere, Aracnofobia è un film veramente divertente sia come commedia che come horror, con un lato tecnico fatto bene e dei momenti veramente esilaranti, oltre che avere dei bei personaggi e sapere scherzare ottimamente su questa fobia. Un film che consiglio assolutamente!

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

31 pensieri riguardo “Aracnofobia (film)

  1. Anche a me è piaciuto molto quando l’ho visto, per essere un film del filone “animali assassini” è fatto davvero bene a tutti i livelli: buoni attori, personaggi definiti, ambientazione curata, e un sapiente equilibrio tra paura e risate.

  2. Lo ricordo volentieri, soprattutto per Julian Sands, un attore che secondo me ha avuto poche occasioni di mostrare il proprio talento. Il film è ben fatto ed è piacevole, a meno che uno non soffra davvero di aracnofobia!

  3. Sottoscrivo il commento di Raffa: Julian Sands ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato. Nonostante ciò, è comunque entrato nella storia, almeno per quanto riguarda noi fiorentini: infatti siamo molto affezionati al film che lo ha lanciato (Camera con vista), e che è un vero e proprio atto d’amore nei confronti della nostra città.
    Accanto a lui in questo film recitano altri 2 attori che mi fanno sorridere solo a leggere il loro nome: Jeff Daniels e John Goodman. Il primo lo ricordo con affetto per il mitico Scemo e più scemo, il secondo è uno dei miei attori preferiti in assoluto. Mi dispiace che negli ultimi anni abbia recitato in pochi film, nessuno dei quali sfruttava il suo sconfinato talento comico. E mi dispiace anche che non sia mai stato neanche nominato agli Oscar, probabilmente proprio perché all’Academy piacciono di più i film drammatici rispetto a quelli comici.

    1. Tutti e tre sono attori veramente bravi e che apprezzo profondamente anch’io. Goodman è sempre stato un bravissimo attore e, anche se non come ai vecchi tempi, sono felice che ancora riesca a fare film. L’Academy comunque non è veramente meritevole. Ci sono sempre stati film e attori che avrebbero meritato molto ma molto di più ma al massimo ricevano una nomination.

      1. Anime sporche nel 1963, Tutto può cambiare nel 2015, Loving e Silence nel 2017, House of Gucci nel 2022. Questi sono i più bei film che agli Oscar hanno ottenuto solo una nomination (spesso minore). E ovviamente nessuna statuetta. Ti vengono in mente altri esempi?

        1. Silence è un film magnifico e mi fa male al cuore che non abbia ottenuto di più, ma dimostra solamente che gli Oscar non vanno a chi merita veramente. In generale mi viene in mente tutto quel mondo legato all’horror, al thriller e anche ai film d’azione che molto spesso viene snobbato incredibilmente. Ad esempio Mad Max: Fury Road. Sì, quel film è stato nominato e ha vinto diverse statuette, ma dove non è stato nominato? Miglior film e miglior regia. Il che è ironico visto che probabilmente avrebbe meritato quei premi molto più di altri. Anche opere curate come The Northmen, Midsommar e così via sono state parecchio snobbate. Per non parlare degli ultimi due film di Scorsese. Decine e decine di nomination e neanche una piccola vittoria. E pensare che parliamo di uno dei più grandi registi della storia.

  4. ” Tra l’altro per farli muovere dove volevano, usarono diversi metodi come ad esempio l’aria calda, che non sopportavano, e anche una cera per mobili, sempre un elemento che non sopportavano” non mi piacciono i ragni, ma poverini!

    questo mi manca, ma per me il top a tema ragni rimarrà sempre quella gran trashata di Arac Attack! che poi, ho letto in qualche manuale di sceneggiatura che qui (in A) lo script non è dei migliori 🤭

  5. ” Tra l’altro per farli muovere dove volevano, usarono diversi metodi come ad esempio l’aria calda, che non sopportavano, e anche una cera per mobili, sempre un elemento che non sopportavano” non mi piacciono i ragni, ma poverini!

    questo mi manca, ma per me il top a tema ragni rimarrà sempre quella gran trashata di Arac Attack! che poi, ho letto in qualche manuale di sceneggiatura che qui (in A) lo script non è dei migliori 🤭

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