Madagascar 2

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo ci siamo presi una breve pausa dal mondo del cinema per passare a quello dei fumetti e continuare così a parlare del fumetto fantasy italiano di Kalya, arrivando al volume 12. Kalya, insieme ai suoi compagni e ai soldati di Re Bael, arriva a Horbur per fermare il morbo pallido ma Varnon e i suoi elfi sono arrivati prima con un esercito di infetti per fermarla e ottenere così la cura solo per loro. Se Kalya vuole salvare tutti quanti, dovrà sconfiggere Varnon e scoprire la verità su sé stessa. In questo volume torna ai disegni uno dei due creatori dell’opera e ci regala delle ottime tavole con dei tratti molto precisi e ricchi di dettagli nell’insieme e con delle belle scene dinamiche. Il problema principale riguarda le spiegazioni che risultano molto pesanti, arrivando a rallentare il ritmo. Il volume però riesce a sottolineare la drammaticità degli eventi, eventi prestabiliti a cui la nostra protagonista non poteva opporsi. Con questo volume si chiude un arco narrativo e se ne apre uno nuovo. Lo consiglio.
Questa volta torniamo nel mondo del cinema e ancora una volta andiamo a parlare di animazione e, visto che negli ultimi tempi ho fatto diversi articoli a riguardo, ho deciso di continuare con la DreamWorks.
Ecco a voi Madagascar 2 (Madagascar: Escape 2 Africa), pellicola animata del 2008 scritta da Eric Dornell, Tom McGrath e Etan Cohen e diretta da Eric Darnell e Tom McGrath.

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Trama:
Il film si apre con un flashback che mostra Alex (Ben Stiller) quando era un cucciolo e viveva in una riserva in Kenya insieme a suo padre Zuba (Bernie Mac) e sua madre Florria (Sherri Shephard). Mentre il padre è distratto, dei bracconieri riescono a far uscire Alex dalla riserva e lo catturano. Zuba li insegue e cerca di salvare il figlio, ma la cassa che lo conteneva cade in un fiume e finisce infine in mare aperto. Dopo un lungo viaggio Alex arriva a New York dove viene salvato e finisce infine nello zoo di Central Park, diventando una star. Dopo il flashback ritorniamo a Madagascar dove Alex, insieme ai suoi amici Marty (Chris Rock), Gloria (Jada Pinkett Smith) e Melman (David Schwimmer) cercano di andarsene dall’isola con un aereo abbandonato grazie all’aiuto dei pinguini e di Re Julien (Sacha Baron Cohen). Il gruppo riesce infine a far decollare l’aereo, ma quest’ultimo è malmesso e in poco tempo finisce il carburante e precipita. I pinguini riescono a fare un atterraggio di emergenza e il gruppo si ritrova in Africa dove trovano animali della loro stessa specie e Alex ritrova la sua famiglia e il suo branco. Tra i leoni però c’è Makunga (Alec Baldwin) che vuole prendere il posto di Zuba come alfa e ha intenzione di usare Alex per arrivare al suo obiettivo.

Come avevo detto nell’articolo dedicato al primo Madagascar, da piccolo non lo vedevo spesso soprattutto per come la canzone Mi piace se ti muovi fosse praticamente ovunque. Quindi non solo ho recuperato la saga molto tardi, ma li ho visti poche volte. Per questo riguardarli è stato un grande piacere e mi ha permesso di osservare questa saga in maniera attenta.

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Il primo film fu un enorme successo commerciale, quindi era ovvio che avrebbero fatto un seguito, un seguito a cui iniziarono a lavorare poco dopo l’uscita del primo capitolo. In questi seguiti ritroviamo diversi elementi caratteristici di Madagascar, in primis il character design con quell’aspetto retrò, le linee aguzze e quadrate che risultano però equilibrate e alcuni elementi resi molto cartooneschi tra mani, nasi a altri piccoli dettagli. Le animazioni tendono a essere veloci e a volte i movimenti dei personaggi sono volutamente esagerate in modo che potessero entrare in armonia con la commedia slapstick, un elemento base dei film di Madagascar. Il ritmo funziona bene e le scene comiche sono ottime proprio grazie a ciò, regalandoci gag veramente simpatiche e scene esilaranti (lo scontro tra Alex e la vecchietta non me lo aspettavo). Questa volta però abbiamo un cambio di ambientazione visto che per lo più sarà ambientato nella savana e ho apprezzato come siano riusciti a rendere questo ambiente visivamente bello da guardare, soprattutto quelle scene in cui il sole alle spalle dei protagonisti che illumina ogni cosa e crea anche dei bei giochi di ombre. Inoltre mi piacciono come hanno gestito i numerosi animali che vediamo nel corso della storia e come siano riusciti a differenziarli tutti (tranne Marty e le zebre, ma quello per un motivo di trama interessante). In breve, come nel primo capitolo, il lato tecnico si dimostra ottimo ma questa volta è stata la sceneggiatura a sorprendermi.

Come nel primo film, la commedia la farà da padrone e certe battute risulteranno ottime e dette con tempi comici ben gestiti. Però qui hanno fatto diverse migliorie in fatto di storia e anche di personaggi. Già dall’inizio si può vedere un minimo di drammaticità con Alex che viene separato da suo padre. Certo, non parliamo di una drammaticità eccessiva, ma vengono mostrate in questo caso delle difficoltà che i nostri protagonisti dovranno superare, difficoltà che li metteranno alla prova e li faranno riflettere su loro stessi. La trama si concentra principalmente su Alex e il suo ritorno alle origini, dove incontra la sua famiglia e riesce ad avere dei bei momenti con loro, fino a quando però non emergono delle differenze importanti. Lui è un leone di New York che si esibisce per il pubblico e non il leone della savana che si aspettava Zuba e questo contrasto sarà molto interessante oltre che gestito bene.

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Nonostante il focus sia sulla storia di Alex, il film non lascia in secondo piano gli altri personaggi e danno loro storie altrettanto belle, come ad esempio Marty che trova delle zebre identiche a lui e inizialmente è contento di questo, ma quando vedrà che anche loro sanno fare le sue stesse cose, entrerà in crisi perché andrà a perdere la sua identità e soprattutto la sua unicità. Ho apprezzato molto anche lo spazio che è stato dato a Melman e Gloria che purtroppo nel primo film venivano messi in ombra da Alex e Marty. Qui scopriamo che Melman è innamorato di Gloria (piccola curiosità: questa sotto trama volevano usarla nel primo film, ma non ci sono riusciti) e la loro sotto trama sarà davvero simpatica e dolce, con lui che non riesce a dichiararsi a Gloria e quest’ultima che cerca un’anima gemella, qualcuno che l’apprezzi per la sua persona. Una cosa molto semplice ma davvero dolce. Ho apprezzato anche come certe scene che sembravano delle gag si rivelino importanti per la trama. Non parlo dei pinguini, perché loro erano importanti anche nel primo film, ma della vecchietta, Nana (Elisa Gabrielli), che nel primo capitolo appariva per qualche secondo come scena comica mentre qui diventa un personaggio rilevante ai fini della trama (oltre che a essere un personaggio veramente esilarante). In generale possiamo vedere che hanno tentato molto di più, rispetto al primo film, di costruire una storia più solide e leggermente articolata. Non parliamo ovviamente di un capolavoro, ma senza alcun dubbio questo segmento si dimostra meglio dell’originale.

Per concludere, Madagascar 2 è un seguito migliore del primo capitolo che mostra un lato tecnico sempre valido e ben gestito ma che sa sorprendere nella trama, scritta in maniera migliore e che dona molto spazio a tutti i personaggi, facendoli crescere. Un film che consiglio!

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Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

19 pensieri riguardo “Madagascar 2

    1. A mio avviso i Madagascar sono film che puntano al puro intrattenimento senza voler osare troppo, ma nel secondo capitolo c’era una maturità in più e una voglia in più di raccontare, per questo a mio avviso è il capitolo migliore.

        1. Su questo sono assolutamente d’accordo anch’io, anche per questo in parte mi dispiace perché tante opere della DreamWorks in realtà ha tante belle idee per divertire ma molto spesso non osa dare di più. Quello è stato il punto debole della DreamWorks, soprattutto in quel periodo.

            1. Non parlo della DreamWorks dell’inizio ma quella di questo periodo specifico con Madagascar, Bee Movie e così via. In quel periodo la DreamWorks stava cercando la sua strada e provava a sfornare film con idee interessanti ma solo pochi di questi erano veramente ottimi come ad esempio Kung Fu Panda, Dragon Trainer oppure Le 5 leggende.

                  1. La scena dell’ape e della ragazza che si baciano… Gesù… Forse OGGI, con un minimo di criterio in più, si potrebbe rimettere mano al concetto. Ma all’epoca decisamente non si era pronti.

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