Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo ripreso a parlare di cinema e l’abbiamo fatto introducendo un regista straordinario come Orson Welles, prendendo in esame una sua pellicola che ha fatto la storia del cinema e si è posta come base per diversi noir, L’infernale Quinlan. Mentre Vargas, un poliziotto messicano, è in luna di miele con sua moglie Susie in una cittadina al confine tra Stati Uniti e Messico, assiste all’esplosione di un auto che uccide un noto imprenditore e la sua amante. Viene mandato quindi il capitano di polizia Hank Quinlan a indagare, ma quest’ultimo non è molto contento di lavorare con Vargas. Quinlan trova subito il colpevole e lo incastra con una prova schiacciante, ma Vargas si rende conto che quella prova è falsa e tra lui e Quinlan inizia a salire la tensione. Intanto la famiglia Grossi, un famiglia criminale, vuole vendicarsi di Vargas e per questo puntano a sua moglie Susie. Un film incredibile, un vero e proprio capolavoro, che riesce a colpire fin dall’inizio con uno dei piani sequenza più famosi e belli delle storia del cinema e anche attraverso tante idee visive che ancora oggi risultano moderne e intelligenti, oltre che a servire perfettamente la narrazione. La fotografia e la profondità di campo sono eccellenti ma è la storia a colpire profondamente, per il suo modo particolare e articolato in cui ci viene mostrata, ma anche per la tridimensionalità dei vari personaggi, soprattutto Vargas e Quinlan, quest’ultimo in particolar modo si dimostra un personaggio ambiguo e scritto in maniera incredibile. Un film da vedere assolutamente!
E questa volta torniamo a parlare di animazione, ma non parliamo di grandi studi come Disney, Pixar o DreamWorks. Con questo articolo parliamo di un film animato frutto di una collaborazione tra Spagna e Stati Uniti.
Ecco a voi Planet 51, pellicola animata del 2009 scritta da Joe Stillman e diretta da Jorge Blanco.

Trama:
Il film è ambientato sul Pianeta 51, un pianeta pacifico e tranquillo dove vivono degli omini verdi. Tra di loro c’è Lem (Justin Long), un giovane ragazzo che tra non molto completare i propri studi e che, per il momento, è riuscito a ottenere il posto di vice-custode del planetario e quest’ultimo è il luogo dove desidera lavorare più di tutti. Inoltre sembra che le cose con la ragazza dei suoi sogni, Neera (Jessica Biel), stiano andando molto bene. La sua vita, insieme a quella dell’intero pianeta, verrà stravolta quando un modulo lunare atterra vicino al giardino di casa sua e da esso esce fuori un astronauta. Quest’ultimo, vedendo che il pianeta è abitato, va nel panico e scappa via mentre l’esercito, guidato dal Generale Grawl (Gary Oldman) si muove per catturare l’astronauta che considerano alieno ma soprattutto una minaccia per il pianeta. L’astronauta, Chuck Baker (Dwayne Johnson) non vuole fare del male a nessuno e vuole solo tornare a casa e sarà proprio Lem ad aiutarlo in questa missione impossibile.
Vidi questo film per la prima volta parecchi anni fa e fu Fran a farmelo conoscere. Non lo rivisto troppo spesso ma ogni volta che ci ripensavo, ricordavo che la base era davvero molto interessante. Poi ho deciso di rivederlo grazie alla recensione che fecero ilbuiodentro e Rafa (QUI trovate la loro ottima recensione). Quindi ho finalmente rivisto il film e ammetto che ci sono alcune cose interessanti da dire.

Partiamo come sempre dal lato tecnico e in questo caso prendiamo in esame il design dei personaggi e di questo mondo. Tutto si basa sulla semplicità, non hanno voluto creare modelli troppo complessi o eccessivamente ricchi di dettagli e in realtà questa cosa è stata ottima, non solo perché il design dei personaggi colpisce in maniera immediata ma anche perché a distanza di anni è invecchiato bene. I protagonisti hanno la pelle verde, hanno solo quattro dita, non possiedono il naso e i capelli sono molto semplici come se fossero dei grandi ciuffi (più facili così da animare) e ovviamente hanno le antenne. Il design è semplice ma funziona benissimo e inoltre i vari personaggi saranno perfettamente riconoscibili e qui è stato fatto un ottimo lavoro nella loro differenziazione e il look cartoonesco aiuta molto per costruire design a volte esagerati ma anche seri. Quello che però ho sempre apprezzato è l’ambientazione.
Il pianeta sembra proprio uscito dagli anni ’50 americani, anzi l’ispirazione è proprio quella e non posso far altro che apprezzare questa decisione, visto che adoro la fantascienza di quegli anni, ed è una scelta molto azzeccata visto che il tipo di tematiche che si andranno ad affrontare, ma su questo ci torneremo dopo. Qui troviamo gli abitanti vestiti con abiti tipici degli anni ’50, musiche che ricordano quel periodo e lo stesso vale per le vetture e le abitazioni. Nonostante tutto hanno voluto fare in modo che il tutto sembrasse differente dal nostro mondo e quindi hanno realizzato macchine e case rotonde, quasi come se fossero dei dischi volanti e questo elemento varrà anche per altri piccoli oggetti, perfino le armi e il cibo. Il design è una cosa che mi ha sempre colpito e che viene valorizzato appieno da una buona regia che sa presentare questo mondo e le sue particolarità in maniera semplice e diretta, senza perdere troppo tempo, e mostrando di avere un buon ritmo che riguardano le gag comiche o alcuni momenti seri che saranno presenti in certi punti. In generale trovo che il lato tecnico sia molto buono e aiuta molto a immergersi nella storia. Quest’ultima si dimostra un elemento altrettanto interessante anche se a mio avviso poteva essere sfruttata in maniera migliore.

A questo film non mancavano le idee e quella che sta alla base è tanto semplice quanto intelligente: l’alieno questa volta è l’essere umano. Un concetto semplice che però può potare a diversi spunti di riflessione, soprattutto per quanto riguarda il concetto di diverso e ignoto. Infatti sono proprio queste le tematiche principali della pellicola, tematiche che apprezzo molto e che saranno portate avanti dall’amicizia che nascerà tra Lem e Chuck. E il fatto che l’ambientazione sia degli anni ’50 non è per niente casuale, infatti in quel periodo le sale erano piene di film di fantascienza che parlavano di invasione aliena. Erano i tempo della Guerra Fredda, l’alieno era visto come l’invasore, il conquistatore che distrugge la pace e il benessere degli Stati Uniti e del mondo. E gli abitanti del Pianeta 51 la pensano allo stesso modo, iniziando a dare la caccia a Chuck e arrivando perfino a credere che possa controllare le loro menti. Non sanno chi o cosa sia Chuck ed è qui che le tematiche vengono mostrate bene, in modo semplice e ben fatto e l’amicizia tra Lem e Chuck mostrerà come queste cose possano essere superate, come si possano accettare senza problemi le differenze altrui attraverso la comprensione. Il problema del film è che certe volte è troppo infantile con alcune battute e gag e in diverse occasioni tende a concentrarsi molto su di esse, arrivando a distrarre lo spettatore da queste tematiche. Anche se il ritmo aiuta molto con questi momenti, certe battute non sono convincenti e risultano anche forzate. Inoltre il film tende a citare parecchie pellicole e frasi iconiche, a volte in maniera fin troppo evidente e banale, altre volte con una certa sottigliezza che non mi aspettavo. La mia preferita è il cagnolino che assomiglia a uno xenomorfo. Ho un debole per Alien, non ci posso fare niente. In generale però avevano l’opportunità per fare qualcosa di più, qualcosa di più maturo, cosa che non hanno sfruttato.
Per concludere, Planet 5, nonostante non sfrutti appieno le sue enormi posiibilità, rimane un film animato gradevole e divertente, capace di affascinare con il suo design riconoscibile e attraverso un ritmo buono e dei personaggi simpatici, arrivando comunque a far recepire bene il messaggio che voleva trasmettere. Lo consiglio!

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!
[The Butcher]
Bella recensione! Grazie per il link 🙂
Grazie per il complimento e comunque non c’è di che. Alla fine ho deciso di recensirlo proprio grazie alla recensione che avete fatto tu e Gaia.
Hai fatto una recensione bellissima, di gran lunga migliore della mia. Grazie per aver dato giustizia ad un film europeo che adoro.
Ti ringrazio infinitamente per le belle parole, ma ci tengo a precisare che la tua recensione non è affatto inferiore. Hai fatto un ottimo lavoro e meritava di essere citata (anche perché è grazie a quella recensione se mi sono deciso a farne una io su questo film).
Grazie di cuore Amico caro.
Di nulla, amica mia!
L’ho visto molte volte e mi è sempre piaciuto. In particolar modo mi diverto con le citazioni dai diversi film di fantascienza classica, di cui il cartone è zeppo. Poi trovo molo affascinante, come dici tu, che questa volta sia l’essere umano a essere… alieno… La storia e lo sviluppo di eventi e personaggi poi è molto classico e lineare, ma l’ambientazione è innovativa e il cast di doppiatori in lingua originale è davvero stellare. Anche io ho molto affetto per questo film.
Mi fa molto piacere e la tua analisi è stata altrettanto interessante. Non è un film perfetto, ma si vede che ci ha messo impegno e che ha tentato di raccontare le cose da un punto di vista differente. Alla fine riesce a divertire molto.
Mi ricordo di averlo intravisto una volta e mi è parso interessante, non credo ci siano molti film che trattano il tema dell’invasione aliena “alla rovescia”.
No, non ce ne sono tanti purtroppo. Certo, ha I suoi difetti ma risulta davvero simpatico nel modo in cui tratta quest’idea.
Lo ricordo piuttosto carino, sicuramente per famiglie (a parte la battuta su dove tiene l’antenna l’astronauta 😛) ma ha una sua freschezza che film più recenti non hanno, essendo più impegnati a fare i ruffiani col pubblico.
Penso che avrebbe meritato più considerazione, pur essendo leggero, fa il suo lavoro e non è noioso :)
Assolutamente! Anche la critica ci è andata giù pesante con le critiche, critiche che a mio avviso non si meritava perché, proprio come hai detto tu, è stato sincero con il pubblico.
[…] produzione spagnola che, in collaborazione con gli Stati Uniti, ha creato un prodotto interessante, Planet 51. La storia è ambientata sul Pianeta 51, un pianeta tranquillo dove vivono degli omini verdi tra […]
beh, come non pensare a La cosa venuta da un altro mondo!
questo film forse l’ho visto, ma di sicuro la grafica è accattivante
La grafica è molto buona ancora oggi. E sì, anche quel film può entrare tra le opere citate, visto che sono molte tra quelle palesi e quelle più nascoste.