Shrek

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo cambiato completamente genere, passando a un thriller poliziesco di fine anni ’90 davvero sorprendente e con uno dei migliori Sylvester Stallone che abbia mai visto. Il film in questione è Cop Land. La storia parla di Freddy, uno sceriffo che vive nella cittadina di Garrison, nel New Jersey, abitata per lo più dai poliziotti di New York. Il motivo per cui sono lì è abbastanza semplice: lì la giurisdizione degli Affari Interni di New York non riesce ad arrivare e questi poliziotti, oltre a essere corrotti, sono del tutto intoccabili. Questa situazione subirà uno sconvolgimento dopo un evento importante e Freddy inizierà così a pensare di fare finalmente la cosa giusta. Un film con una regia veramente curata che si piega alla storia e riesce a creare sequenze molto complesse e capaci di creare atmosfere noir e western impressionanti e ben gestite. Ciò che sorprende di più però è proprio la storia, una storia molto articolata che però non si perde mai di vista e che soprattutto di dimostra solida, con personaggi tridimensionali e per nulla banali, come Freddie, un personaggio molto combattuto e una crescita ben delineata, oltre che alla miglior interpretazione di Stallone a mio avviso. Una pellicola sorprendete che vi consiglio assolutamente!
E dopo diverso tempo penso sia finalmente giunto il momento di tornare a parlare di animazione e in questo caso parliamo della DreamWorks. E questa volta non andiamo a parlare solamente di uno dei loro migliori film, ma parliamo proprio del film per eccellenza dello studio. un film che ebbe un impatto culturale impressionante e che ancora oggi ha una forte influenza.
Ecco a voi Shrek, pellicola animata del 2001 scritta da Ted Elliott, Terry Rossio, Joe Stilman e Roger S.H. Schulman e diretta da Andrew Adamson e Vicky Jenson.

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Trama:
Shrek (Mike Myers) è un orco verde che vive da solo nella sua palude e apprezza molto la solitudine. A volte riceve visite indesiderate da uomini che tentano di cacciarlo, in quanto lo considerano un mostro, ma lui riesce sempre a scacciarli via. La sua vita però subisce una svolta quando Lord Farquaad (John Lithgow) decide di scacciare via tutte le creature magiche, considerate da lui orrende, in modo da poter creare il suo regno perfetto. Quindi le creature magiche vanno a stare nella palude di Shrek tra cui Ciuchino (Eddie Murphy), un asino parlante che apprezza molto la compagnia dell’orco. Shrek invece vorrebbe tornare alla sua vecchia vita tranquilla e va a parlare con Lord Farquaad della cosa. Il Lord allora ne approfitta per fare un accordo con l’orco. Lui vuole diventare re, ma per farlo deve sposare una principessa e ha deciso di prendere come moglie la Principessa Fiona (Cameron Diaz), ma quest’ultima è rinchiusa in una torre e protetta da un terribile drago. Se Shrek gli porta la principessa, allora Lord Farquaad libererà la sua palude. Così Shrek e Ciuchino partono per un’avventura che li cambierà per sempre.

E finalmente siamo arrivati a uno dei film più importanti della DreamWorks se non il più importante per questo studio d’animazione. Parliamo di un’opera fondamentale, un film che cambiò tante cose, ruppe alcuni stilemi creati ormai da diversi anni e soprattutto parliamo del primo film a vincere l’Oscar per il miglior film animato (a volte mi dispiace che non l’abbia vinto Monsters & Co, ma la vittoria di Shrek era sicuramente meritata). Un’opera importante che ha veramente tanto da dire, quindi direi di iniziare subito.

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Partiamo come al solito dalla produzione. Questo film è tratto dall’omonimo libro per bambini scritto da William Stieg, opera apprezzata dalla critica che catturò subito l’attenzione di Steven Spielberg che ne comprò i diritti nel 1991, l’anno dopo la sua pubblicazione, con l’intento di fare un film animato con tecnica tradizionale, ma alla fine non se ne fece niente. Poi nel 1995 la DreamWorks venne fondata e Jeffrey Katzenberg ne prese subito i diritti, iniziando a lavorarci immediatamente. Tante cose cambiarono nel corso della produzione, come il design di Shrek (che inizialmente era veramente grottesco e orripilante) o anche alcune idee, come il fatto che Shrek dovesse vivere con i genitori (cosa presente nel libro). Una cosa che mi sorprese è che all’inizio, come doppiatore del nostro protagonista, si pensò a Nicholas Cage ma quest’ultimo si rifiutò perché non voleva essere associato a un orco. Così il ruolo venne dato all’attore e comico Chris Forley che completò di doppiare quasi tutti i suoi dialoghi ma, purtroppo, nel dicembre del 1997 morì. Ed è qui che infine arrivò Mike Myers che fece due richieste: la prima fi quella di riscrivere lo script, in modo che non ci fosse più la versione di Forley del personaggio ma fosse qualcosa di suo e in seguito, quando completò il doppiaggio, chiese di ridoppiare nuovamente il tutto perché voleva dare a Shrek un accento scozzese. Tutte richieste che vennero accettate e che si rivelarono ottime, dando unicità al personaggio di Shrek.

Dopo questo punto iniziamo a parlare del lato tecnico. Inizialmente avevano pensato di realizzare l’opera attraverso un misto tra live-action e CGI. I fondali doveva essere reali o realizzati attraverso miniature mentre i personaggi doveva essere creati attraverso la motion-capture e un gruppo di animatori decise di fare una prova con questo metodo. Quando si fece il test screnning risultò però un totale fallimento e fu allora che decisero di fare il film completamente in CGI, collaborando con la società di computer animation Pacific Data Images (con cui avevano già realizzato Z – La Formica). Il modo con cui hanno usato questa tecnologia rimane ancora oggi stupendo e ingegnoso, dove si nota una cura per i dettagli impressionante, basti vedere ad esempio i movimenti del corpo dei personaggi principali, in particolar modo quello di Shrek ma anche altri piccoli elementi come ad esempio i tessuti delle vesti e soprattutto il pelo di Ciuchino. Anche il character design mi ha sempre affascinato, con gli umani che hanno un aspetto molto realistico mentre Shrek e gli altri personaggi delle favole tendono a essere molto stilizzati. Oltre a ciò anche la regia è veramente ottima, in primis nel ritmo, un ritmo pressoché straordinario e che aiuterà molto sia per i momenti comici ma soprattutto per l’inserimento di elementi pop che vedremo in seguito. La regia inoltre ci regalerà molto sequenze interessanti, che siano scene d’azione dinamiche e con delle belle idee (lo scontro di wrestling tra Shrek e i cavalieri è davvero divertente ad esempio) oppure per momenti più introspettivi e capaci di dimostrare una profondità impressionante. C’è un grande equilibrio nei vari momenti tra ironia, azione e drammaticità, oltre che alla presenza di scene che ancora oggi sono rimaste nella mente di tutti.

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E arriviamo finalmente alla parte a cui ero veramente interessato ossia la sceneggiatura. Qui c’è veramente tanto da dire. Partiamo ad esempio con l’ironia, uno dei tanti punti centrali di quest’opera. In questo caso ci ritroviamo davanti a un umorismo più per adulti, un tipo di umorismo che in certi punti ha anche battute a doppio senso e perfino cattive. Un film animato politicamente scorretto da questo punti di vista che non ha paura di osare ma che sa anche quando non esagerare, riuscendo a trovare un bilanciamento perfetto. In questo tipo di umorismo il film prende di mira, in maniera davvero intelligente e sapiente, le favole in generale ma soprattutto la Disney stessa. Qui infatti abbiamo numerosi personaggi presenti nelle favole o anche in alcune filastrocche come I tre porcellini, il lupo di Cappuccetto Rosso, arrivando perfino a Peter Pan e Pinocchio. Ci sono numerosissimi personaggi (che in futuro avranno ruoli maggiori) che riescono a rimanere impressi per il loro design e per i brevi momenti che hanno. Quello che sorprende è come il film tenda a smontare certi stilemi classici che sono entrati nell’immaginario collettivo tramite la Disney. Pensiamo solo all’inizio, in cui vediamo il classico libro delle fiabe aprirsi (come in Biancaneve o Cenerentola) e parlare della storia di Fiona, dove alla fine non solo Shrek si fa beffe di tutto ciò ma utilizza perfino una di quelle pagine come carta igienica.

Di base questo film distruggerà certi concetti riguardanti il salvare la principessa in pericolo, facendo la parodia di questo concetto ma anche rompendo ogni regola proprio con il personaggio di Fiona, di cui parlerò in seguito. Il modo in cui prende in giro il mondo delle favole e la Disney è veramente intelligente e dimostra anche una grande conoscenza di quel mondo. D’altronde Katzenberg era il presidente della Disney prima di essere cacciato via e con questo film si è preso ben più che una semplice rivincita. Un altro elemento caratteristico di Shrek è l’inserimento di oggetti moderni ma soprattutto parti pop in un contesto fantasy-medievale. Qui non solo ci ritroviamo davanti a inserimenti di ring da wrestling, strumenti tecnologici, programmi televisivi e così via, ma anche a citazioni comiche di film famosi, per fare un esempio il momento Matrix quando Fiona combatte contro Robin Hood (Vincent Cassel) e la sua banda e non sarà l’unico. Quello che sicuramente fa funzionare questi elementi è il ritmo. Queste citazioni e questi oggetti vengono inseriti in momenti praticamente perfetti, a volte inaspettati ma incredibilmente consoni alle situazioni che stanno affrontando i personaggi. Shrek fu uno dei primi film animati a fare una cosa simile e poi tanti altri hanno cercato di imitarlo ma senza mai raggiungere l’intelligenza e l’eleganza di quest’opera. E se parliamo di cultura pop, non possiamo fare a meno di parlare delle canzoni usate come ad esempio All Star dei Smash Mouth, canzone ormai associata a questo film e che riesce a legarsi perfettamente alla storia e alla sua atmosfera.

Finora ho parlato di questo film come un’opera dal grande umorismo, un tipo di umorismo anche per adulti e politicamente scorretto che rompe diverse regole e dimostra ancora oggi di essere molto coraggioso. Questo è un enorme pregio, ma un altro elemento che ho sempre amato di quest’opera è la sua umanità. Sì, questo film ha anche dei momenti veramente dolci e profondi e affronta delle tematiche importantissime tra cui l’accettazione di sé stessi. E ci riesce benissimo grazie ai suoi personaggi principali: Shrek, Ciuchino e Fiona.
Shrek all’inizio appare come un personaggio cinico che pensa solo a sé stesso e detesta la compagnia degli altri, allontanando chiunque provi ad avvicinarsi. C’è un motivo per cui fa così però. Lui è un orco e un orco nelle favole è sempre considerato un essere stupido, terrificante e violento e infatti ogni volta che sarà in presenza di altri, specialmente di esseri umani, verrà guardato con paura ma soprattutto con disgusto. Per questo quel dialogo che fa con Ciuchino riguardo alle cipolle e agli strati, che inizialmente ci fa ridere, in realtà si interpreta in maniera molto più profonda e drammatica. Shrek è un personaggio che soffre molto, un personaggio discriminato per il suo aspetto e per dei forti e radicati pregiudizi che portano gli altri a odiarlo e dargli la caccia. Per questo vuole stare da solo e anche per questo che si è costruito delle mura, come degli strati, per evitare di soffrire ed è proprio la vicinanza con Ciuchino e Fiona che lo farà aprire, senza temere di essere ferito.
Ciuchino è perfetto come amico di Shrek perché anche lui viene allontanato dagli altri, non tanto per l’aspetto o per il fatto che parli, ma per il suo comportamento. Ciuchino è molto estroverso e non smette mai di parlare, per quanto molti lo trovano insopportabile e non lo ascoltano. Eppure lui è un asino pronto a dare molto affetto e soprattutto, durante il viaggio, si dimostra un amico sincero e aperto con Shrek, aiutandolo a capire tante cose di sé stesso.

E arriviamo alla Principessa Fiona. Ormai tutti sanno qual è il segreto di Fiona ossia che di notte si trasforma in un orco. Inizialmente lei sembra la classica principessa, molto educata, positiva e gentile, che vuole farsi salvare come da copione e innamorarsi del proprio salvatore. Cose che le sono state insegnate, o meglio inculcate, e infatti stando con Shrek e Ciuchino vediamo come lei sia molto diversa da una classica principessa. Lei è una combattente, non trova disgusto nelle cose che piacciono a Shrek, anzi le adora anche lei, è fuori da ogni canone e con il tempo scoprirà di avere tantissime cose in comune con Shrek. Questa è la sua vera natura mentre quella di principessa educata è solo una facciata e si collega perfettamente con la tematica delle apparenze che per persone devono avere per essere accettate dagli altri, una tematica e un problema molto vicino alla nostra società.
Per questo Lord Farquaad come villain è assolutamente perfetto. Oltre a essere così tremendamente narcisista, egocentrico e vanaglorioso da far morire dal ridere, è qualcuno che base tutto sull’apparenza. Odia ciò che è diverso e che lui considera come brutto e vuole sbarazzarsene a ogni costo. Un villain veramente ottimo che aggiunge ancor più qualità a un’opera di per sé incredibile.

Per concludere, Shrek è un film fantastico, un vero capolavoro dell’animazione non solo per un uso della CGI straordinario ma anche per una scrittura veramente divertente, originale e molto intelligente. Un film che sa essere cattivo ma che allo stesso tempo dimostra di avere un grande cuore e di essere veramente dolce. Un film che consiglio assolutamente!

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

50 pensieri riguardo “Shrek

  1. Ecco, per me Shrek è uno dei film più sopravvalutati della storia. Praticamente riprende un filone scanzonatorio, iniziato negli anni ’80 e proseguito per tutti gli anni ’90, dove, a livello cinematografico, trova la sua massima espressione in Scream. Utilizza i canoni classici per creare critica e, nel frattempo, li riconferma tutti, in un clima di falsa innovazione. Quindi ben lontano da AntZ. Anche la vicenda di Fiona non mi è piaciuta, perché alla fine si trasforma nelle sembianze che la maledizione le ha dato e che per tanti anni l’hanno fatta soffrire. Ma era una forma che “andava bene a Shrek”, quindi, perché disturbarsi a vedere cosa volesse lei? I molti riferimenti contro la Disney sono evidenti, anche nel sequel, ma Katzenberg ha fatto lo stesso identico errore di Chaplin in Un Re a New York, utilizzando più la rabbia che la ragione. Non mi sono piaciute nemmeno le volgarità e la violenza gratuita, allo scopo di “far ridere”. L’unica nota positiva del film la trovo in Ciuchino, un personaggio comunque scritto bene e anche ben interpretato. Per il resto, capisco l’entusiasmo attorno a questo film, ma non lo condivido.

    1. Ammetto che sono rimasto sorpreso dal commento ma allo stesso tempo l’ho adorato. Mi piace vedere un’opinione così in contrasto e vorrei risponderti in maniera attenta. Certo, Shrek fa più o meno la stessa cosa che ha fatto Scream, ma in questo caso lo fa attraverso il mondo dell’animazione e in particolar modo attraverso/contro la Disney, dove mette alla luce e a nudo certe elementi anche cliché del leggendario studio d’animazione. A mio avviso però lo fa bene e hai ragione nel dire che Katzenberg era arrabbiato e questa è stata la sua vendetta, ma non penso che abbia ragionato solo attraverso la rabbia, c’è stato dietro un ragionamento perché altrimenti avrebbe oltrepassato il limite. Qui invece sia con l’ironia che con il resto riesce a fare una critica e una forte ironia. Anche il fatto che Fiona alla fine si trasformi in un orco in realtà è molto bello. Non perché andasse bene a Shrek ma perché Fiona alla fine si sentiva più sé stessa come Orco che come principessa umana ben educata. Il bacio di vero amore e la storia con Shrek hanno solamente messo alla luce la sua vera natura, una natura che a molti non piace ma che piace a lei perché finalmente può essere chi è veramente. E il fatto che questa sia la storia d’amore tra due outsiders, tra due individui brutti e quant’altro è veramente bello. Alla fin fine nelle storie classiche (non solo Disney) i due protagonisti e sposi sono dei veri e propri divi, qui no, e non è qualcosa da sottovalutare. Comunque complimenti per aver citato Un Re a New York! Hai fatto un esempio perfetto. Anch’io penso che quel film non sia del tutto riuscito ma, nonostante descrivesse il periodo anni ’50 e la forte censura presente nel Paese che dovrebbe rappresentare la libertà, è invecchiato molto bene nelle tematiche e rimane molto attuale.

      1. Comprendo benissimo il successo di Shrek (i primi due almeno, il resto è robetta che cavalcava l’onda), ma per i motivi che ti ho indicato, per me ha avuto lo stesso impatto di Cattivissimo Me. Hanno sfruttato un elemento (i minions, o, in questo caso il falso ribaltamento delle dinamiche) e ci sono andati a nozze. Il filone era già esaurito da tempo e anche la Disney si era aggiornata, con Mulan e Le Follie dell’Imperatore, anche se in modalità completamente diverse. Non voglio difendere la Disney, ma Shrek non ha apportato nulla di nuovo, come aveva fatto AntZ, che ritengo davvero un film rivoluzionario (in tutti i sensi). È stato un buon miscuglio. Riguardo a Fiona, non si sa davvero cosa lei volesse, è questo il problema. Lei nasce e cresce da umana. Viene maledetta, finendo in una condizione di schiavitù e isolamento che quella forma le dà. Può essersi adattata, ma inizialmente non era ciò che voleva lei.
        Shrek ha influenzato il decennio dell’animazione, anche se non so quanto positivamente. Rimane ed è comunque una pietra miliare dell’animazione, ma non troverà mai il mio gusto (beh, nel secondo c’è una scena che mi ha fatto morire).

        1. Diciamo che c’è una grande differenza tra Shrek e Cattivissimo Me. Almeno il primo Cattivissimo Me lo considero un film alquanto carino, ma dopo di quello non solo i seguiti ma tutti i film della Illumination hanno perso completamente interesse perché in realtà non fanno altro che ripetere la stessa formula all’infinito. Almeno Shrek 2 era riuscito a mantenere lo spirito del primo intatto riuscendo ad aggiungere qualcosa di veramente rivelante. Riguardo Fiona continuo a dire che in realtà la forma dell’Orco è la sua vera Io, non qualcosa che è stata costretta a essere. Lei in realtà si è dovuta comportare da principessa ma lei è uno spirito ribelle, lo dimostra vivendo l’avventura con Shrek, quando prende a botte Robin Hood e la sua banda oppure si diverte a gonfiare rospi e serpenti. Non credo che questo sia qualcosa di forzato o imposto, è qualcosa che fa parte del suo io. Comunque neanch’io apprezzo molto il terzo e quarto capitolo. Il terzo è fiacco mentre il quarto si basa su un buco di sceneggiatura. Comunque, se posso, qual è la scena che ti ha fatto tanto ridere in Shrek 2?

          1. Comprendo le ragioni per le quali ti piace questo film e le rispetto pienamente. È un piacere confrontarmi con te quando abbiamo gusti diversi, perché sappiamo che rispetteremo la visione reciproca. Nel secondo, la scena che mi ha fatto morire, è stata quella dell’inseguimento e dell’arresto, fatta sullo stile di quei programmi americani che seguono le forze dell’ordine in pattuglia.

            1. E anch’io comprendo appieno i motivi per cui non ti ha colpito e anch’io li rispetto pienamente. Io adoro confrontarmi con chi ha opinioni contrarie alle mie, soprattutto se si riescono a creare discussioni così costruttive. Lo adoro!
              Ah, quella scena! Sì, anche a me fa ridere parecchio proprio per come era stata diretta, prendendo in giro quei programmi. Anche Molto Molto Lontano viene presa in giro visto che assomiglia a Hollywood e le principesse hanno i loro castelli come i divi.

                1. Il successo che ebbe quel personaggio è stato incredibile. Ammetto di non essere un fan del primo film a lui dedicato. Lo trovo carino ma abbastanza dimenticabile. Ma il secondo. Il secondo è tanta roba. Uno dei migliori della DreamWorks.

                    1. Non so riguardo a un terzo capitolo, ma ormai è confermato da tempo il quinto capitolo di Shrek e penso proprio che useranno lo stesso stile de Il Gatto con gli Stivali 2.

                    2. Vedremo. Io sarei curioso di vedere il mondo di Shrek con questo nuovo stile e design. A quanto vedo vogliono dare al tutto un aspetto più stilizzato e fiabesco, rinunciando al realismo che caratterizzava i primi quattro capitoli.

                    3. Sai qual è il problema? Un tempo il digitale venne scelto non solo per le possibilità che dava attraverso la sua tecnologia ma anche perché costava meno. Oggi non è così e per questo motivo si cerca uno stile più minimalista che però non vada a intaccare la qualità tecnica e artistica. In molti vorrebbero rivedere un ritorno del 2D e onestamente anch’io visto che, a mio avviso, a un certo punto di è smessi di evolvere quel tipo di animazione e forse solo Klaus ha dato qualcosa in più in quel senso

                    4. La CGI costa di più ed è anche più complicata e impiega un processo più lungo (ad alti livelli ovviamente). Questo ritorno potrebbe essere dato anche dal trend commericiale di minimalizzare il tutto, o anche di distinguersi dalla massa delle produzioni attuali. Klaus è nato in 2D e l’hanno renderizzato in Francia per donare quella tecnica mista con la quale è uscito.

                    5. A mio avviso uno dei film che è riuscito veramente a dare qualcosa di originale e ha scuotere il mercato dell’animazione è stato il film su Spider-Man. So che non apprezzi molto i film sui supereroi, ma quel film nello specifico ha portato grande innovazione e un’unione di stili impressionante. La tecnica è incredibile e osa veramente tanto. E infatti molti vogliono optare per quello stile, Arcane e Il gatto con gli stivali 2 lo hanno fatto e tecnicamente anche Wish, anche se quest’ultimo mi pare che non abbia capito molto bene lo stile. Dovrei andare a vedere quest’ultimo settimana prossima. Speriamo in bene.

                    6. Ho visto il primo di Spider-Man, ma non ho resistito nemmeno venti minuti. I supereroi proprio non mi prendono. Comunque ho sempre adorato l’animazione in CGI, sin dagli inizi. Mi ero imbattuta in una VHS di “corti sperimentali” e ne ero rimasta affascinata. Con Toy Story poi si è cominciato a fare sul serio. Ma è un gusto personale. Adoro anche l’animazione tradizionale e quella in stop motion, ma la CGI mi ha sempre donato più emozioni.

                    7. I primi progetti della Pixar erano affascinanti e già allora incredibile. Poi Toy Story sconvolse il mondo in maniera incredibile, fu praticamente il Biancaneve dell’animazione in CGI. Io amo tutti gli stili animati, ma in particolar modo quello tradizionale perché a mio avviso ti da molta più libertà rispetto al digitale e alla stop-motion.

  2. Quando ho visto Shrek per la prima volta ne sono rimasta deliziata! Era un film che prendeva in giro tutto ciò che amavo (principesse, fatine, animaletti eccetera) ma allo stesso tempo era una di quelle fiabe! E con un incontro di wrestling! Ancora oggi lo trovo stupendo, la colonna sonora è meravigliosa e tutto il film è ancora bellissimo, commovente e divertentissimo. Ha fatto scuola, ma nessun altro è riuscito, come dici tu, a bilanciare così bene umorismo e sentimenti, a scardinare un genere pur restando al suo interno. Capolavoro, davvero.

    1. Shrek ha delle follie incredibile, soprattutto per come riesce a inserire elementi moderni in un contesto fiabesco e medievale. E riesce a essere una parodia perfetta di tutto quello che conoscevamo e lo ha fatto con grande stile e cura. Merita di essere ricordato.

  3. beh, un cult e uno dei film della mia infanzia che riguardo ancora adesso con piacere :)
    poi a me piace molto il terzo, mentre non ho mai molto mai digerito il secondo – forse troppo profondo per un bambino e uno spettatore che rivede la saga con quei ricordi?

    fiona è il vero personaggio iconico, una ripresa delle tradizioni e al tempo stesso una ventata di aria fresca
    invece, bravo myers, non sapevo delle sue modifiche; così quando aveva la carriera rovinata si è legato a un personaggio che venderà sempre tantissimo ai bambini e alle generazioni che crescono

    1. Questo primo capitolo rimane ancora oggi un titolo incredibile e lo apprezzo tantissimo. Il secondo lo trovo più o meno allo stesso livello perché riusciva a rimanere fedele al primo dando delle vere novità. Invece il terzo l’ho trovato abbastanza fiacco nella storia e nella scrittura e il quarto non ho mai apprezzato come il tutto si basi su un buco di sceneggiatura. Myers ai tempi era veramente amato ed era una vera stella del cinema, poi ha subito un brusco tracollo, in parte perché non ha saputo reinventarsi. Magari tornerà alla ribalta con il quinto capitolo di Shrek.

        1. Esatto, ma in generale una cosa che in molti notarono a un certo punto è che lui usava lo stesso modus operandi nelle sue commedie e nei suoi ruoli. Si era fermato a un certo tipo di personaggio e non si è più scostato da lì.

  4. Uno di quei film che hanno cambiato la storia, e solo leggendo la tua recensione mi sono reso conto di un aspetto: questo è un film pirandelliano, la società da delle maschere a Shrek e soprattutto a Fiona, e loro si sentono costretti a portarle. E la cosa bella di questo film è il suo finale: non sono loro ad essere sbagliati ed a dover cambiare.

    P.S.: L’UOMO FOCACCINA!

    1. Ben detto! Hai fatto un collegamento veramente intelligente con Pirandello. Alla fine sono costretti a indossare delle maschere, Fiona per essere accettata e Shrek per sopravvivere. E anche la questione delle creature magiche sfrattate si ricollega a ciò. Loro sono diversi, non fanno parte degli standard imposti dalla società e per questo devono essere cacciati.

      PS: Sì, conoscono l’uomo focaccina. Che vive nella farina?

      1. Vengono cacciati perché a loro volta non si adattano agli standard di Farquard. Sai alla fine chi è il vero eroe di questa storia, quello che se ne frega di tutti e infatti da i migliori consigli? Ciuchino.

        P.S.: lei è sposata con l’uomo focaccina :-).

        1. Ciuchino è un personaggio onesto fin dall’inizio. Lui non nasconde chi è veramente ed è per questo che piace molto. Ed è per questo che è perfetto come amico di Shrek.

          P.S. L’uomo focaccina?!

    1. Sono in tanti a dire che il secondo capitolo è il migliore. Onestamente io li considero sullo stesso livello, anche se con il secondo capitolo avevano un budget più elevato e la tecnologia del 3D continuava ancora a evolversi. E poi il secondo introduceva Il Gatto con gli Stivali. Ancora oggi quel personaggio è molto amato.

      1. Il secondo per me è migliore non solo per l’animazione ma anche per i personaggi secondari, come il gatto con gli stivali o la fata madrina. Ma poi era geniale come ritmo e livello delle battute.

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