Kalya volume 6

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo continuato a parlare di cinema e l’abbiamo fatto con una pellicola che viene definita horror ma che alla fine si dimostra più una storia drammatica con elementi orrorifici, Martyrs Lane. La storia parla di Leah, una bambina di dieci anni che vive una situazione familiare poco semplice, in quanto tutti i membri si dimostrano molto freddi e distaccati, soprattutto sua madre. Un giorno Leah, curiosa, prende una ciocca di capelli dal ciondolo della madre e, per paura di essere scoperta, la getta via, perdendola. Dopo questo evento apparirà una strana bambina che visiterà molto spesso Leah e cercherà di aiutarla a ritrovare ciò che ha perduto. Qui Leah scoprirà verità che non si sarebbe aspettata. Il film è reso molto bene a livello tecnico, con una regia che ci regala inquadrature ben costruite e capaci di esprimere forte sensazioni (come con l’uso degli specchi) e l’atmosfera riesce a essere malinconica di giorno e soffocante di notte. Anche il mistero riguardante la bambina sarà interessante e costruito bene, incuriosendo lo spettatore, anche se certe cose si possono intuire. L’unica cosa che avrei voluto vedere di più è il rapporto tra Leah e la madre, argomento centrale del film che è scritto bene, ma secondo me viene mostrato troppo poco. Un ottimo film che vi consiglio assolutamente.
E questa volta mettiamo brevemente in pausa il mondo del cinema per addentrarci nuovamente in quello dei fumetti e quale modo migliore di farlo se non continuando con la serie italiana che ormai conoscete bene?
Ecco a voi Kalya volume 6, pubblicato dalla Bugs Comics, scritto da Luca Lamberti e Leonardo Cantone e disegnato da Dario Tallarico.

Trama:
Varnon continua a dare la caccia a Kalya e il suo gruppo e invia il suo servitore Raal a fermarli. Quest’ultimo li trova e, usando una runa per controllare i morti e gli infetti, li attacca senza dargli respiro. Kalya e gli altri combattono, ma sono costretti a fuggire e durante la loro fuga Kalya e Leena vengono separate dagli altri, rimanendo intrappolate nelle macerie. E in quel momento Kalya decide finalmente di aprirsi con l’alchimista raccontandole il proprio passato.

Rieccoci nuovamente con Kalya, un progetto che sto portando avanti incredibilmente con costanza. Certo, non faccio recensioni lunghe e approfondite come in altri casi, in parte perché rischierei di fare spoiler e in parte perché non c’è tanto da dire, però sono felice di vedere un minimo di perseveranza a riguardo. E arriviamo a un volume che mi ha sorpreso per un motivo.

Questa volta ai disegni troviamo Dario Tallarico che con il suo stile riesce a lasciare un’ottima impronta. I tratti che usa sono molo marcati e spessi e con uno stile sui personaggi più cartoonesco rispetto ai volumi precedenti ma che non mi è dispiaciuto, dato che questo tipo di stile è stato capace di regalare grande espressività a tutti quanti. Inoltre il suo disegno è molto sporco e in certi casi impreciso, una scelta artistica davvero interessante che si adegua perfettamente al ritmo di questo volume. Quello che mi ha sorpreso infatti è il ritmo. Sapevo che questo volume ci avrebbe parlato del passato di Kalya, come si nota anche dalla bellissima copertina disegnata sempre da Elena Casagrande, ma non mi sarei aspettato di trovarmi di fronte al volume più action e dinamico fatto finora. Infatti avremo tantissimo momenti in cui i nostri protagonisti dovranno difendersi da orde di infetti e morti, scappando con il loro carro e a piedi e tutto questo avverrà soprattutto nella prima parte. Ed è interessante vedere questo cambiamento dato che nei volumi precedenti la parte action era inserita nella seconda parte e la storia nella prima. Qui avviene l’inverso e i disegni nelle scene d’azione mostrano un grande dinamismo e movimento.

Quando Kalya ci parlerà del suo passato verranno mostrate sequenze con lei da piccole e momenti in cui Aridan e gli altri combattono e fuggono dagli infetti e dai morti, regalandoci più varietà e ritmo. A livello di trama quello che posso dire è incentrato sul flashback dedicato alla nostra protagonista, dove vediamo nei suoi confronti un forte odio da parte degli abitanti del villaggio in cui viveva, un odio scaturito dalla sua natura, in quanto tutti credono che lei sia una gjaldest. Purtroppo neanche la sua situazione familiare sarà buona dato che perfino suo padre la odia, considerandola la ragione per cui la moglie è distrutta nel corpo. Sarà la madre però l’unica consolazione per lei e nel durante succederà anche un evento che darà una svolta alla vita di Kalya del villaggio, un evento che non descriverò per evitare spoiler. Questo evento ci spiegherà perché a un certo punto è scappata ma soprattutto ci introdurrà a un nuovo mistero.

Per concludere, Kalya volume 6 è molto più interessante e divertente rispetto al suo predecessore, si legge molto in fretta e le scene d’azione riescono a intrattenere per la loro varietà e per il disegno dinamico. Anche il passato della protagonista è interessante, spiegandoci perché non si fida degli altri ma solo di Tagh. Ancora non mostra tutto il suo potenziale, ma è decisamente un ottimo passo in avanti.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

8 pensieri riguardo “Kalya volume 6

  1. Bonjour
    J’ai une grosse pensée pour ceux qui subissent les inondations et qui ont tout perdu
    COURAGE à vous dans cette période difficile à surmonter, des jours meilleurs viendront embellir votre maison
    Je vous envoie mes pensées amicales
    Que cette journée soit belle et douce
    Que le soleil brille dans votre demeure
    Que les oiseaux chantent pour vous
    Je vous souhaite une merveilleuse journée
    Rempli de joie et d’amour
    Que le vent vous apporte de bonnes nouvelles
    Votre Ami Bernard

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