Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo tornati a parlare di cinema italiano e l’abbiamo fatto con un film recente e basato su un fumetto molto importante, Diabolik. La storia di Diabolik, un ladro spietato che terrorizza l’intera città, capace di mettere a segno il colpo più complesso e che nessuno riesce a catturare. Lui lavora da solo, ma tutto cambia quando in città arriva la ricca ereditiera Eva Kant, una donna dal grande fascino e dalla forte volontà. I due finiscono per innamorarsi e dovranno aiutarsi a vicenda se vogliono risolvere i loro problemi. Negli anni ’60 Bava fece un ottimo lavoro con la sua versione i Manetti qui fanno un lavoro altrettanto buono. Le atmosfere sono noir e si avvicinano molto a quelle del fumetto e la fotografia ha degli tagli di luce molto interessante. Il problema maggiore è la recitazione di certi attori con ruoli secondari, ma i Manetti hanno fatto una bella opera sia nel narrare di Diabolik sia nel dare così tanto spazio a Eva, personaggio fondamentale per la trama e vera protagonista insieme al ladro. Un film da vedere.
Con l’articolo di oggi cambiamo completamente nazione e genere. Ci spostiamo infatti in Argentina per parlare di una pellicola di genere storico e drammatico. Non cedo di aver quasi mai parlato di opere provenienti da queste nazioni (devo cercare di diversificare di più gli articoli nel blog, cosa che ho provato a fare nell’ultimo periodo). Ciò che mi colpì molto di questo film era proprio la storia, dato ce parla di un criminale nazista fuggito in Argentina. Parliamo di un criminale terrificante, che commise orrori indicibili nei campi di concentramento e che purtroppo riuscì a fuggire alla giustizia.
Ecco a voi The German Doctor (Wakolda), pellicola storica e drammatica del 2013 scritta e diretta da Lucía Puenzo e tratta dall’omonimo romanzo della stessa regista.
Trama:
Josef Mengele (Àlex Brendemühl),criminale nazista, si trova in esilio in Argentina nel 1960, sotto falsa identità. Mentre si dirige in Patagonia, incontra una famiglia che va nella sua stessa direzione e chiede loro se può seguirli, per evitare di perdersi. In questo caso lui si interessa di Lilith (Florencia Bado), la figlia dodicenne. Le è nata prematuramente e sembra più piccola dell’età che ha. Mengele decide così di seguire più da vicino questa famiglia, interessato a fare esperimenti con gli ormoni della crescita su di lei. Mengele ha il permesso della madre, Eva (Natalia Oreiro), che nasconde tutto agli occhi di suo marito Enzo (Diego Peretti), contrario a tutto ciò. Questa famiglia è all’oscuro della sua identità e si fiderà di lui anche per il modo in cui si pone con loro. Si comporta come una persona affidabile, ma sappiamo bene di che cosa fu capace.
Per chi non conoscesse Josef Mengele, cercherò di fare un riassunto il più breve possibile. Fu un medico e criminale di guerra nazista e divenne tristemente famoso per i crudeli esperimenti che fece nel campo di concentramento di Aushwitz, dove usò i deportati come cavie, specialmente i bambini, mostrano una grande ossessione verso i gemelli. Shiki ne aveva parlato brevemente nell’articolo de La stella di Andra e Tati, dove le sorelle Bucci incontrarono questo criminale. Dei 200 mila bambini deportati ne sopravvissero solo 50.
In questo film viene mostrato l’esilio di Mengele in Argentina e si concentra soprattutto nel suo rapporto con questa famiglia argentina. Il film ha un ritmo lento e costante, perfetto per questo tipo di storia, ed è anche una pellicola che evita certi sensazionalismi, mostrando uno degli esseri umani più mostruosi della storia in maniera molto interessante e realistica.
Come ho già detto, la regista mette in scena molto bene il rapporto tra Mengele e la famiglia in questione, soprattutto come riesce a ottenere la loro fiducia. Infatti lui si mostra in maniera rassicurante, affascinante, seria e matura. Non c’è niente che lo faccia sembrare un mostro o un pazzo, anzi il suo modo di atteggiarsi, il suo modo di porsi, lo fanno assomigliare in tutto e per tutto a una persona normale. Ed è questo ciò che spaventa maggiormente ed è anche un modo intelligente in cui la regista mette in mostra il Male.
Ho sempre considerato la frase “Il fascino del Male” un’enorme idiozia. Il Male non è per niente affascinante e questo film lo mostra bene. Mengele all’inizio potrà sembrare affabile e anche carismatico nei confronti di questa famiglia, ma quando la verità verrà a galla, si mostrerà per ciò che era: uno psicopatico e un assassino. Il Male non è affascinante, il Male è banale. Questo concetto riesce ad arrivare agli occhi dello spettatore e lo fa gradualmente, così come accade per questa famiglia.
La Puenzo inoltre si dimostra molto brava a livello registico, riuscendo a far concentrare lo spettatore sulla trama, senza far notare i vari tecnicismi, e mostrando anche ampie vedute della location in cui avviene il tutto. Non solo, la regista riesce a parlare in appena 90 minuti di pellicola di vari personaggi e sotto trame senza che tutto ciò risulti frettoloso o pesante, dando un ottimo ritmo alla pellicola. Ad esempio ho apprezzato il confronto tra Enzo e Mengele, che avviene in più punti, come negli schizzi che fanno entrambi, il primo riguardanti le bambole che vuole costruire, mentre il secondo sugli umani e i suoi esperimenti. Ciò che ho apprezzato molto è proprio la loro idea sulle bambole: Enzo infatti vorrebbe creare delle bambole uniche, tutte diverse, mentre Mengele, quando cercherà di entrare in affari con lui, vorrà farle tutte uguali, con capelli biondi e occhi azzurri.
Ci sono anche tante sotto trame, come la scuola tedesca che frequenterà Lilith oppure la storia di Nora Edoc (Elena Roger), una fotografa realmente esistita che si accorse di chi era veramente Mengele e tanti altri ancora. In tutto ciò la Puenzo muove anche una forte critica sociale nei confronti del suo Paese che, come sappiamo, aveva stretti rapporti con la Germania nazista e accolse molti criminali come Mengele o anche Adolf Eichmann (che viene anche citato nella pellicola). Come se non bastasse, mostra anche come la folle ideologia abbia attecchito e messo radici in Argentina (lo vediamo soprattutto nella scuola tedesca).
Per concludere, The German Doctor è un film molto intelligente e be fatto, che riesce a mostrare uno dei più folli criminali nazisti per com’era e sottolinea anche come l’ideologia nazista fosse malata, mettendo in scena il Male per quello che è in realtà: crudeltà e banalità. Un film che in poco tempo riesce a parlare di tante cose, senza appesantire il ritmo e portando agli occhi dello spettatore le tematiche principali e la critica sociale. Un film importante e da recuperare.
Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!
[The Butcher]
Di solito il cinema sudamericano non mi attira, salvo qualche eccezione. Questo film sembra uno di quelle eccezioni. Lui era il male assoluto, probabilmente anche peggio del baffetto e del suo diretto sottoposto (mi fa male anche scrivere i nomi, ma penso si sia capito). Spero di poterlo vedere presto e darti la mia opinione.
Lui fu un mostro terrificante. Non riesco neanche a concepire come una persona possa fare qualcosa di così orrendo. Questo film è davvero molto valido e diretto bene, spero che possa piacerti, perché mostra con grande intelligenza questa follia.
L’ho visto, non fa altro che aumentare il disgusto per questo mostro.
Appunto. Apprezzo molto questo lato della pellicola. Non lo si idealizza, lo si dipinge solo per il folle mostro che era.
ah è lui quello dei gemelli
sbaglio o lo citano pure ne Il mai nato?
Sì, è lui quello che faceva esperimenti con i gemelli. E sì, veniva citato anche in quel film.
mi ricordavo bene
quel film mi ha leggermente traumatizzato xD
Dovrei rivederlo. L’ho visto quasi dieci anni fa e ricordo veramente poco (quella cosa delle origini però la ricordo perfettamente)
Anche io ho vaghi ricordi
Però c’è cam gigandet 💙
E anche Gary Oldman. Il cast era di tutto rispetto.
Il dott.Mengele mi ha sempre provocato la pelle d’oca! Grazie mille per questa presentazione!
Grazie a te per il commento! Anche a me ha spaventato parecchio, ho letto tutto quello che i nazisti hanno fatto e sono cose da far star male.
Sembra una trama interessante, grazie per la condivisione! 😊
Grazie a te per il commento. È davvero un ottimo film, vale assolutamente la pena di vederlo.
[…] parlato di una pellicola molto interessante diretta da un’artista altrettanto affascinante, The German Doctor. Il film parla dell’esilio del criminale nazista Josef Mengele in Argentina e più […]
L’ho trovato bellissimissimo! Proprio capolavorone!
Ci ripenso spesso!
Mi fa piacere che tu la pensi così! Il film è entrato a far parte dei miei preferiti e vorrei tanto vedere opere di quest’autrice perché con questo film ha dimostrato grande destrezza e intelligenza.
E invece XXY, della regista, non mi disse granché… eh oh!
Se non sbaglio quello era il suo esordio alla regia e come se non bastasse c’era anche un errore per quanto riguardava la condizione del protagonista. Lì ammetto che per certe cose il film zoppicava anche se si poteva notare la sua bravura.
Ero prontissimo a seguirla, dopo Wakolda, ma ha fatto solo una serie piccolina che non ho intercettato: che gran peccato!
Veramente. È una regista che secondo me ha molto da dire.