Kill Bill: Volume 2

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Siamo tornati, dopo tanto tempo, a parlare di un regista che mi ha sempre incuriosito ossia Quentin Tarantino e l’abbiamo fatto con Kill Bill: Volume 1. In questo film Tarantino è riuscito in maniera perfetta a unire generi occidentali, come il western, con generi orientali, tra cui arti marziali e opere sui samurai, anche se in questa prima parte c’era una propensione maggiore verso l’oriente. Un film sulla vendetta davvero particolare, che mette in mostra la vasta conoscenza cinematografica di Tarantino, la sua bravure come regista e tutto il cinema che lo ha ispirato e fatto crescere.
Inoltre vi consiglio di recuperare appena potete Malignant di James Wan, un horror veramente sorprendente che merita di essere visto.
Visto che abbiamo parlato del Volume 1, mi sembra naturale parlare anche del Volume 2 e concludere queste due opere che in realtà formano un unico film. Inizialmente avevo pensato di fare un unico articolo a riguarda, ma poi ho deciso di dividerli in due parti perché, come avevo spiegato anche nel Volume 1, le due pellicole sono orientate principalmente uno sull’oriente e l’altro sull’occidente come genere. Quindi ci sono delle differenze sostanziali in questi due capitoli e il genere non sarà l’unica cosa a differenziali. Forse questa recensione sarà più breve rispetto alla precedente, questo perché molte cose ne avevo ampliamente discusso nel Volume 1, ma cercherò di fare del mio meglio per dare un degna recensione a questa pellicola. Quindi, senza perdere altro tempo, iniziamo con l’articolo.
Ecco a voi Kill Bill: Volume 2, film action, thriller e d’arti marziali del 2004, scritto e diretto da Quentin Tarantino.

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Trama:
Il film inizia in bianco e nero con La Sposa (Uma Thurman) in macchina che spiega a noi spettatori come ha avuto inizio la sua storia e ci rivela di aver ucciso quattro dei sicari e che adesso manca solo Bill. Dopo questa introduzione, il film inizia con il Capitolo 6 ossia Il massacro dei Due Pini. Qui assisteremo alla prova per la cerimonia di matrimonio con La Sposa, il reverendo, gli invitati e il suo futuro marito, Tommy (Christopher Allen Nelson). Poco dopo arriva Bill (David Carradine). La Sposa non si aspettava la sua presenza, ma è felice di vederlo e di sapere che parteciperà all’evento. Poco dopo arrivano gli altri sicari e inizia il massacro. Dopo questo flashback, torniamo al presente dove Bill avverte Bud (Michael Madsen) dell’arrivo de La Sposa e notiamo che i due non sembrano più in buoni rapporti. La Sposa arriva, ma Bud riesce a perderla alla sprovvista e la sotterra viva in una bara. Da qui lei avrà un flashback di quando venne addestrata dal crudele Pai Mei (Gordon Liu) e delle tecniche che le ha insegnato. Per La Sposa la sua sete di vendetta non è ancora finita.

Il primo Volume fu un grande successo sia di pubblico che di critica e tutti erano molto curiosi di questa seconda parte. Tutti quanti volevano sapere come sarebbe finita la storia, volevano conoscere Bill e le sue motivazioni, gli altri membri del D. V. A. S. (Squadra assassine vipere mortali) e anche il vero nome della Sposa. Su quest’ultimo punto posso dire che ormai tutti conoscono il suo vero nome (anche se non lo scriverò casomai qualcuno non abbia visto i film) e devo ammettere che la scena in cui viene rivelato è stata così improvvisa e particolare da avermi fatto ridere tantissimo.

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Ci sono due piccoli approfondimenti da dire su questo film. Il primo riguarda il Capitolo 6. Questo capitolo si doveva chiamare inizialmente La vendetta di Yuki. In questa parte la sorella di Gogo Yubari, Yuki, cercava vendetta per la morte della parente, venendo però uccisa dalla Sposa. La cosa interessante è che Yuki sarebbe stata interpretata da Ko Shibasaki che, insieme a Chiaki Kuriyama, l’attrice di Gogo, avevano recitato al meraviglioso Battle Royale, film che Tarantino ama molto. Alla fine il personaggio di Yuki venne cancellato perché l’attrice era impegnata con la serie televisiva Good Luck!!
L’ultimo approfondimento interessante è che Tarantino, per un breve momento, pensò di interpretare il maestro Pai Mei. Lui voleva interpretarlo dopo aver visto che l’attore Woo-Ping Yuen non era perfetto per le sue coreografie. Alla fine venne scelto Gordon Lui, ma ammetto che immaginarmi Tarantino nei panni di Pai Mei è qualcosa di comico e meraviglioso allo stesso tempo.

Come ho detto in precedenza, questo film è diverso rispetto al primo capitolo per via dei generi cinematografici che risaltano maggiormente. Nel primo Tarantino si era concentrato molto di più su generi tipicamente orientali mentre in Volume 2 il regista punta di più sul western. Un elemento che sottolinea ciò è sicuramente l’ambientazione, ad esempio la zona desertica in cui Bud vive con il suo camper oppure la villa in cui si trova Bill. L’ambientazione sarà tipicamente western e lo stesso varrà per la colonna sonora. Nella precedente pellicola c’erano dei rimandi alle musiche dei vecchi western e perfino una traccia di Ennio Morricone. Qui invece avremo ben otto estratti dalle musiche del grande Morricone, tra cui una direttamente presa da Il buono, il brutto, il cattivo ossia Il Tramonto. Molte di queste tracce verranno anche dai film di Sergio Corbucci, uno dei migliori registi di spaghetti western dopo il grande Sergio Leone. Ovviamente ci saranno tracce diverse, ma le musiche che si rifanno ai western saranno molte di più.

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Volume 2 ha inoltre un’altra grande differenza rispetto al prima: c’è pochissima azione. In Volume 1 abbiamo quell’incredibile sequenza della Sposa contro gli 88 folli, che è rimasta nella storia, una sequenza d’azione lunga e che non annoia mai. Qui le scene d’azione sono molto brevi e l’unico combattimento vero e proprio che avremo sarà quello tra La Sposa e Elle Driver (Daryl Hannah). Questo Volume sarà più “parlato”, se così si può dire. E la cosa non influisce negativamente sulla pellicola, anzi la valorizza ancor di più, soprattutto per un elemento molto importante: conosciamo Bill.

Nel primo film Bill non viene mai mostrato in faccia. Si vede al massimo la sua mano e il suo abito, ma nulla di più, quasi come se Bill fosse qualcosa di irraggiungibile. Qui invece vediamo immediatamente il suo volto e non solo conosciamo meglio il suo personaggio ma anche il rapporto che ha con La Sposa. Già dall’inizio vediamo che tra i due c’è una certa intesa, un legame molto forte e stretto. Anche La Sposa, quando è alla cerimonia di preparazione, è felice della sua presenza. Anche in altri flashback, quando Bill la porta ad allenarsi da Pai Mei, i due sembrano molto uniti e, oltre a sembrare mentore e allieva, i due sembrano dei veri e propri amanti, cosa che risulterà vera in seguito.

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Nello scontro finale però capiremo le motivazioni dietro il gesto di Bill. E quello scontro sarà più un confronto verbale in cui Bill e La Sposa spiegheranno entrambi le loro ragioni, le scelte che hanno fatto e come sono arrivati a quel momento. Un discorso molto lungo, ma che incanta dall’inizio alla fine. Qui Tarantino ha scritto dei dialoghi veramente stupendi e Uma Thurman e David Carradine hanno fatto un lavoro stupendo, rendendo molto umani i loro personaggi.

E con questo si conclude Kill Bill: Volume 2. Un film stupendo, un degno finale che riesce a dare ancora più valore a questa storia di vendetta e che sotto diversi aspetti si differenzia molto dal Volume 1, riuscendo però a esserne fedele al tempo stesso. Un finale grandioso che ho davvero apprezzato.

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Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

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