Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nell’ultimo articolo ho provato a fare una cosa un po’ diversa dal solito, facendo una sorta di mini-recensione su un libro scritto da Gianni Rodari ossia Le favolette di Alice. Un libro che lessi da piccolo e apprezzai tantissimo mentre oggi non solo lo apprezzo per la sua enorme fantasia ma lo trovo affascinante sia per gli intenti didattici che nasconde e soprattutto sia perché l’autore sottolinea l’importanza della curiosità. I libri di Rodari sono sempre stati più profondi di quel che la gente può credere e penso che tutti dovrebbero recuperare le sue opere. Oggi invece torniamo a parlare di film soprattutto dopo aver parlato de I guerrieri dell’anno 2072 di Lucio Fulci, un film di fantascienza italiano interessante per la messa in scena e le tematiche originali che affronta, soprattutto per quei tempi. Una pellicola che forse non piacerà a tutti ma che vale la pena di vedere almeno una volta. Un’opera interessante e particolare.
In questo articolo, come ho detto poco fa, torniamo a parlare di cinema e questa volta ci spostiamo negli Stati Uniti d’America. Sfogliando un attimo le recensioni che ho fatto mi sono reso conto di una cosa: non ho mai recensito un giallo. Certo ho recensito alcuni gialli all’italiana, ma questa è tutta un’altra storia. Io parlo dei veri e propri gialli in cui un detective deve indagare sulle cause di un omicidio e svelare chi è l’assassino. E’ una cosa decisamente strana visto che il giallo è un genere che apprezzo e che è capace di divertirmi (sarà banale, ma adoro i libri di Agatha Christie e dopo tanti anni rimangono dei veri e proprio capisaldi di questo tipo di letteratura). Non ho la più pallida idea del motivo per cui non ne abbia parlato. Ci sono poi altri generi cinematografici che non ho ancora trattato come ad esempio i musical e mi rendo conto che prima o poi dovrò recuperare anche i film di quel tipo. Tornando a parlare di giallo, ammetto che c’è l’imbarazzo della scelta. Di gialli ne sono stati fatti tantissimi per il grande schermo e molti di questi sono stati tratti da una grande quantità di libri interessanti. Anche per quanto riguarda le serie televisive sono stati fatti tantissimi lavori su questo genere. Sul giallo di potrebbe scrivere saggi su saggi, spiegandone le differenze e le varianti e la loro evoluzione nel tempo. C’è veramente tanto da dire e in questo caso ho deciso di parlare di una pellicola recente, una pellicola che a mio avviso ha parlato in maniera affascinante di questo genere e che mostra una profonda conoscenza anche delle sue varianti.
Ecco a voi Cena con delitto – Knives Out (Knives Out), film giallo del 2019 scritto e diretto da Rian Johnson.
Trama:
Harlan Thrombey (Christopher Plummer) è un famoso scrittore di gialli che nella sua lunga carriera ha scritto molte opere di grande successo, riuscendo da solo a guadagnare un’enorme fortuna. Un giorno la domestica Fran (Edi Patterson) mentre porta la colazione ad Harlan lo trova morto nella propria camera con la gola recisa. Passa una settimana e improvvisamente tutti i parenti di Harlan e la servitù vengono convocati dalla polizia per essere interrogati. Il detective Elliott (Lakeith Stanfield) non ha dubbi e pensa che si tratti di suicidio visto che nella scena Harlan sembrava essersi reciso da solo la gola, ma c’è qualcuno che non la pensa allo stesso modo ossia l’investigatore privato e consulente Benoît Blanc (Daniel Craig), un’investigatore molto in gamba e di cui Elliott sembra avere molta fiducia. Iniziano così gli interrogatori ai principali membri della famiglia, Linda Drysdale (Jamie Lee Curtis), figlia maggiore di Harlan, insieme al marito Richard Drysdale (Don Johnson), Walter Thrombey (Michael Shannon), figlio minore di Harlan e infine Joni Thrombey (Toni Collette), vedova di Neil, defunto figlio di Harlan. Blanc li interroga tutti separatamente e capisce fin da subito che i rapporti tra loro e Harlan non erano buoni e che avevano delle motivazioni per ucciderlo, anche se i moventi non sono abbastanza forti. Blanc allora decide di interrogare Marta Cabrera (Ana de Armas), l’infermiera personale di Harlan e l’unica vera amica dello scrittore. L’investigatore sa molto bene che Harlan si confidava sempre con lei e che quindi Marta sa tutto sulla famiglia. Inoltre Blanc sa bene che la ragazza ha un difetto particolare: se dice una bugia vomita. Quindi l’investigatore privato decide di portare Marta con se perché ha fiducia in lei. Però le sorprese non sono per niente finite e la situazione si evolverà in maniera molto interessante.
Non vedevo l’ora di parlare di questo film. E’ un film che vidi al cinema quando uscì. Ero molto incuriosito da questa storia, anche perché dalle immagini sembrava diretto molto bene e tra le altre cose era un film scritto e diretto da Rian Johnson. Rian Johnson. Questo nome per un po’ di tempo è stato sulla bocca di tutti specialmente su internet. E’ un regista che ha all’attivo per il momento cinque film. Debuttò alla regia con Brick – Dose mortale, un noir costato veramente poco ma che fin da subito ha messo in mostra le abilità di Rian dietro la macchina da presa. In seguito fece The Brothers Bloom, un heist movie interessante, ma è con il terzo film che riesce veramente a farsi riconoscere, Looper. Un film di fantascienza sui viaggi nel tempo veramente intelligente e d’intrattenimento che dovete recuperare assolutamente e di cui dovrò fare una recensione un giorno.
Ma è con il suo quarto film che il nome di Rian Johnson rimbalzerà in tutto il mondo: Star Wars – Gli ultimi Jedi, l’ottavo capitolo della saga di Star Wars. Prima di episodio nove era questo uno dei capitoli più odiati dai “fan”. Non era quello che volevano e dicevano che il regista non aveva capito niente della saga. Personalmente lo considero un bel capitolo della saga, con una messa in scena strabiliante e con una storia che provava realmente a narrare qualcosa di diverso. Non è perfetto, ma è comunque un film bellissimo. Un giorno ne parlerò, ora che le acque si sono calmate e che i “fan” più accaniti non se la prenderanno con me (mai mettersi contro questa gente. Lo imparato a mie spese). Dopo questo film tante persone pensavano che Johnson non fosse un bravo regista e che soprattutto non avrebbe fatto più film. E invece lui scrive e dirige questo film, un film che aveva in mente di realizzare da almeno dieci anni.
Già solo i primi venti-trenta minuti dimostrano una messa in scena ottima e una sceneggiatura curata. Soprattutto durante l’interrogatorio dei familiari assistiamo a momenti davvero interessanti. Questo è un momento tipico alla Agatha Christie dove i sospetti vengono divisi e gli vengono fatte delle domande. In questa parte di solito abbiamo il punto di vista solo dell’investigatore e ci dobbiamo accontentare solo di quello che dicono i sospetti fino a che in seguito non si scoprirà altro. Invece qui il regista decide di non farci vedere solo il punto di vista di Blanc ma anche quello dei familiari. Blanc sospetta che alcuni di loro non dicano la verità e infatti lui va a parare nei punti giusti, facendosi rivelare dagli altri una parte dei segreti di queste persone e in questi punti il regista ci mostra dei flashback dove viene svelato il motivo del litigio tra Harlan e alcuni membri della sua famiglia. In questo modo non solo si ha una panoramica più completa della situazione in breve tempo, ma si avverte anche un ritmo molto più vivace che non annoia mai lo spettatore.
Questa parte è molto interessante, ma lo è di più quello che accade subito dopo gli interrogatori: il film ci svela chi è l’assassino o il presunto assassino. E qui abbiamo un cambio di direzione nella storia, sappiamo chi è l’assassino e sembra quasi di vedere un metodo di giallo molto simile a quello del Tenente Colombo o di film come Trappola mortale del 1981 (quest’ultimo poi è stato uno dei film ad aver influenzato Johnson per questa pellicola). La vicenda si farà interessante anche perché vedremo l’assassino o presunto tale fare il possibile affinché non si risalga a lui/lei. Uno svolgimento che non mi aspettavo per niente ma che ha reso la storia ancora più avvincente e particolare.
Ad aiutare in tutto ciò abbiamo un lato tecnico davvero stupendo. La scenografia è ottima e la villa in cui vivono i Thrombey è davvero azzeccata. E’ impressionante soprattutto l’interno della villa, un luogo che sottolinea perfettamente lo sfarzo, le ricchezze ma anche l’esagerazione di questa famiglia. La villa è strapiena di oggetti di ogni tipo, alcuni antichi, altri provenienti da altre nazioni e altri che sembrano proprio da collezione. Non ci sarà un solo punto in cui la casa non sia piena di tutte queste particolarità. Sicuramente il luogo che più di tutti rimane impresso è il salone dov’è presente quella composizione artistica formata da vari coltelli messi in posizione circolare. Quello è senza dubbio uno degli elementi visivi che rimane più impresso allo spettatore. Oltre ciò anche le musiche sono piene di anima e aiutano a immedesimarsi in questa storia.
A livello tecnico è un film eccellente e curato ma ci sono altri due elementi che colpiscono molto lo spettatore: l’ironia e la sceneggiatura.
Il film è pieno di ironia, si tende molto spesso a ironizzare su questa famiglia, una famiglia completamente disastrata a cui adesso interessa solo il testamento e che a quanto pare sono quasi tutti degli inetti. Si ironizzerà anche su certi momenti tipici del giallo, momenti costruiti con grande intelligenza e divertimento e che dimostra la conoscenza profonda di questo genere.
E poi la sceneggiatura. Si vede che la sceneggiatura è stata pensata a scritta con grande impegno e cura e che il regista conosce in maniera molto ampia il giallo, le sue regole e le sue sfumature. Anche l’evoluzione che subisce la trama è studiata, non è casuale ma è tutto ben congeniata fin dall’inizio e sono proprio la presenza di questi dettagli a rendere la storia ancor più affascinante e curata.
E infine parliamo dei personaggi. In questo film ci sono veramente tanti personaggi e sono tutti molto curati. Già solo partendo dal loro vestiario possiamo capire una parte della loro personalità. Tutti loro hanno un carattere molto diverso specialmente quelli della famiglia: Linda è quella più sincera ma è anche quella più forte lì in mezzo e probabilmente anche la meno infame. Richard invece è una persona debole e passiva che si attacca ai soldi della moglie e di Harlan. Joni è una specie di spiritualista che vive con leggerezza e approfitta delle ricchezze della famiglia. Questi per citarne alcuni ma tutti i membri dei Thrombey, anche quelli che compaiono poco avranno una caratterizzazione immediata.
Passiamo poi a due dei personaggi più interessanti della storia ossia Marta e Blanc. Purtroppo non potrò dire troppe cose su loro due per evitare degli spoiler, ma intanto abbiamo Marta che si dimostra letteralmente il personaggio più positivo di tutta la pellicola, la persona con cui si può parlare apertamente e un’ottima ascoltatrice con una grande empatica. Blanc invece viene definito giustamente come un detective gentiluomo. Lui è una persona elegante e gentile, sa essere civile e sa come convincere le persone, ma è anche un tipo tranquillo che analizza le scene osservando con calma tutti gli elementi e senza farsi prendere dai pregiudizi. E’ un personaggio molto simpatico e divertente che saprà farsi apprezzare dal pubblico per la sua spontaneità.
Per concludere Cena con delitto – Knives Out è un film giallo straordinario, capace di gestire benissimo il genere e tutte le sue sfumature e di unire a ciò un’ironia sottile e anche molto intelligente. Un film curato nel lato tecnico, con una regia che più volte ci regala delle scene costruite benissimo e che rimangono impresse per la loro bellezza e un montaggio pieno di flashback che rende il ritmo di questa storia ancor più interessante e movimentata. Inoltre la sceneggiatura è scritta benissimo, con delle trovate geniali, dei colpi di scena ben congeniati e una grande quantità di personaggi molto ben gestiti. Uno dei migliori film del 2019 e sicuramente una pellicola da recuperare assolutamente.
Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!
[The Butcher]
Bella recensione, concordo. E’ uno degli ultimi film che ho visto al cinema, ho apprezzato tanto il mix di attori e rispettivi personaggi, oltre alla sceneggiatura e ad una certa ironia.
Grazie mille! Già, il film riesce a funzionare benissimo sotto tanti punti di vista. Gli attori sono tutti in gamba e la sceneggiatura è molto intelligente. E anche la regia è curata.