Spy Kids

Continuiamo con le recensioni di film tranquilli e questa volta parliamo di una pellicola che ha fatto parte dell’infanzia di molti. Tempo fa feci un articolo su Alita – Angelo della Battaglia, un film di fantascienza favoloso e diretto da Robert Rodriguez. Rodriguez è un regista che apprezzo e stimo veramente tanto, ma di cui ho parlato troppo poco sul blog. Ed è ora di rimediare.
Una cosa che ho sempre trovato affascinante di questo regista è il modo con cui riesce a passare da film d’exploitation (ovvero film che portano in scena violenza esplicita) a film per famiglie con una tranquillità e una bravura soprendente. Se conoscete il regista, penso che sappiate bene di cosa sto per parlare (anche perché c’è scritto nel titolo, momento di suspence fallito).
Ecco a voi Spy Kids, film di fantaspionaggio del 2001, diretto, scritto, montato e perfino musicato da Robert Rodriguez.

Trama:
Ingrid (Carla Gugino) e Gregorio (Antonio Banderas) sono due delle migliori spie al mondo e la loro missione è cercare di eleminare l’altro. I due però si innamorano e decidono di sposarsi, lasciando il lavoro da spia. Passano più di dieci anni e i due hanno avuto due figli, Carmen (Alexa Vega) e Juni (Daryl Sabara), due ragazzini che non vanno per niente d’accordo e che non riescono ad aprirsi ai loro genitori. Ingrid e Gregorio vorrebbero tornare in azione e possono farlo quando scoprono che delle spie della loro organizzazione stanno sparendo per colpa di Floop (Alan Cumming), il creatore di un popolare programma televisivo per ragazzi, di cui Juni è un grande fan, che in realtà cattura le spie per ottenere informazioni su un oggetto molto importante. Anche Ingrid e Gregorio catturati da Floop e quest’ultimo manda i suoi robot, i Rimbambs, a prendere i loro figli. Carmen e Juni così scopriranno la verità sui loro genitori e faranno di tutto per salvarli.

Spy Kids è un film che da piccolo ho visto parecchie volte e che mi ha sempre divertito e che mi ha accompagnato per un bel po’ di tempo. Bisogna dire fin da subito che questa pellicola piacerà sicuramente ai più piccoli e li intratterà parecchio, ma la domanda più importante di tutte è questa: funziona anche per gli adulti?

A prima occhiata Spy Kids può sembrare il classico film per ragazzini, simpatico, stupidino e senza pretese quando in realtà è praticamente l’opposto. Capiamo che è molto curato e pensato soprattutto guardando i personaggi. Tutti i personaggi del film, partendo dai protagonisti, dai cattivi e arrivando anche ai personaggi secondari, sono molto caratterizzati e hanno un rapporto molto profondo gli uni con gli altri.
Partiamo ad esempio con Ingrid e Gregorio. Le spie migliori del mondo che si sposano e lasciano il loro lavoro per poter mettere su famiglia e non mettere in pericolo i propri figli. La loro situazione famigliare è un contesto in cui molti possono empatizzare. La loro difficoltà più grande risiede nel non riuscire a comunicare con i propri figli, che hanno i loro segreti e i loro problemi, e un’altra cosa che gli pesa parecchio è che vorrebbero entrambi tornare a fare le spie. Amano i loro figli e il fatto di essere una famiglia, ma vorrebbero comunque provare il brivido dell’avventura e rivelare ai loro bambini chi sono veramente.

Carmen e Juni sono i personaggi migliori della pellicola e sono molto approfonditi. Carmen è la più in gamba dei due, quella più responsabile e intelligente, che molte volte tende a prendersela con Juni facendogli battutine pungenti. Juni invece tra i due è il sognatore, ha una fantasia molto vivida ma è molto timido, goffo e distratto. Tra i due non scorre buon sangue ed entrambi non sopportano la presenza l’una dell’altro. Quando poi scopriranno la verità sulla loro famiglia e la loro vita noiosa cambierà improvvisamente, capiranno di essere delle ottime spie, ancora un po’ inesperte, ma molto brave e capaci. E attraverso la ricerca dei loro genitori i rapporti tra i due miglioreranno, miglioreranno loro come persone e, nonostante qualche lite tra fratelli (per esperienza posso affermare che è una cosa normalissima) impareranno ad apprezzarsi.
Anche i cattivi sono molto interessanti e tra tutti spicca Floop, una mente geniale che vorrebbe concentrarsi più sul suo programma televisivo che sui piani malefici. Floop è un personaggio interessante per tanti motivi e uno di questi riguarda il fatto che condivide alcune particolarità con Juni come per esempio i sogni. Entrambi sono sognatori, soltanto che Juni è rimasto puro nelle sue convinzioni mentre Floop rischia di farsi assorbire da eventi negativi più grandi di lui. Se si osservano i personaggi e il loro rapporto, si capisce quanto Spy Kids sia scritto bene.

Spy Kids comunque è un ottimo film non solo per la sua storia e i suoi personaggi, ma anche per la regia e la sua messa in scena. Una cosa in cui Rodriguez è sempre stato molto bravo è il ritmo della narrazione e in questo film non sbaglia un tempo. Dall’inizio fino alla fine Spy Kids intrettiene, ci mette davanti numerosi personaggi ben scritti, ha parecchie scene d’azione divertenti e originali e gudget da spia fantasiosi. Il film dura 90 minuti circa ma sembra durare la metà per quanto riesce a catturare l’attenzione e soprattutto per quanto faccia ridere. Infatti un’altra caratteristica che sarà parecchio presente nella pellicola, anzi sarà una sua componente fondamentale, è l’ironia. Spy Kids è un tributo e allo stesso tempo una parodia delle pellicole di spionaggio. Ci saranno molte uscite da questo tipo di film con i due ragazzini protagonisti e basta vedere i gudget fuori di testa che utilizzano. Una spy story pura con vai elementi ironici e soprattutto una messa in scena folle.

Parlando di follia, è arrivato il momento di parlare degli elementi fantasiosi e grotteschi che spopolano in questa pellicola, come ad esempio il castello di Floop, un luogo molto colorato con stanze con una propria geometria e oggetti che sembrano usciti veramente dalla fantasia di un bambino. Anche gli scagnozzi di Floop sono particolari, i Rimbambs, esseri robotici che hanno gambe, braccia e testa come un pollice gigante (e infatti in inglese sono chiamati Thumb-Thumbs), molto goffi e buffi. L’elemento grottesco arriva con i Fooglies, le spie catturate da Floop che sono state letteralmente deformate e ora fanno parte del suo spettacolo. Tutti questi elementi danno un’anima forte e unica perché così facendo crea una spy story ironica e divertente, con elementi di fantascienza usciti dalla mente di un bambino che riescono a fondersi perfettamente alla storia.

Nel film sarà presente anche una CGI utilizzata in maniera intelligente, dove in certi casi sarà volutamente finta e cartoonesca come ad esempio nello spettacolo di Floop. Per il resto hanno utilizzato il trucco e costumi per creare alcuni esseri bizzarri come i Fooglies.
Per quanto riguarda la colonna sonora avevo scritto che era stata creata da Robert Rodriguez e in parte è vero, Rodriguez ha composto la musica dela film ma con l’aiuto di vari compositori come ad esempio John Debney e Danny Elfman, quest’ultimo ha poi ideato la canzone di Floop (Cruel World) che apprezzo veramente tanto ancora oggi. La colonna sonora riprende le note di tanti film di spionaggio, ma aggiungendoci un tocco di latino-americano che contraddistingue i film di Rodriguez.
Un’ultima constatazione che volevo fare prima di chiudere è quella su Isidor Cortez ovvero Machete, personaggio interpretato dal grande Danny Trejo e zio dei protagonisti. Come sapete sul suo personaggio hanno fatto per il momento due film, Machete e Machete Kills, che al contrario degli Spy Kids sono dei film d’exploitation e no, non credo proprio che ci sia un collegamento tra i due.

Chiusa questa parentesi, Spy Kids è un film per famiglie veramente piacevole e particolare, che i bambini ameranno sicuramente e che divertirà moltissimo anche gli adulti. Un film che consiglio a tutti di vedere.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

14 pensieri riguardo “Spy Kids

  1. La capacità di invenzione visiva dimostrata da Rodriguez e da tutto il suo team è davvero piacevole e rimarchevole… da paragonare con «Toys» di Levinson, Scarfiotti e Greenberg…

  2. Molto interessante, grazie! Non sei il primo che parla bene di questo film, dovrò guardarlo prima o poi… Ammetto che come tema non mi ispira particolarmente, ma suppongo che quando mio figlio sarà un po’ più grande questo lo infilerò in lista!

  3. Li ricordo con piacere, certo restano film per ragazzini ma… d’autore.
    Poi, la presenza di Machete (è un collegamento “ideale”, diciamo) è mitica.

    Moz-

  4. […] Spy Kids è stato un film che sorprese tutti. Un film di fantaspionaggio per famiglie con un’ironia molto divertente e in certi punti anche molto intelligente, che riusciva a mischiare elementi da spy story ad altri folli e grotteschi usciti dalla mente di un bambino. Un film che venne apprezzato tantissimo sia dalla critica che dal pubblico. E da un successo simile era ovvio che sfornassero un seguito. E da qui ho deciso di recensire anche gli altri capitoli di questa saga, anche se probabilmente cercherò di evitare il quarto capitolo (sì, perché c’è anche un quarto capitolo) e lo eviterò perché è non solo il punto più basso degli Spy kids, ma anche uno dei punti più bassi della filmografia di Rodriguez. Per il momento direi di concentrarci su questo capitolo. Ecco a voi Spy Kids 2 – L’isola dei sogni perduti (Spy Kids 2 – The Island of Lost Dreams), film di fantaspionaggio e avventura del 2002, diretto, scritto, prodotto, montato, fotografato, scenografato e musicato da Robert Rodriguez (Rodriguez, ti prego, riposati). […]

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