lif.02 – DISTORTION

Introduzione:
Siamo al secondo appuntamento di questo progetto dedicato a Lain, alla sua storia e a ciò che lei ha fatto, perché il suo ruolo crescerà sempre più, layer dopo layer, in questo mondo cyber-filosofico veicolato da atmosfere cupe e opprimenti.
Un viaggio che questa timida e introversa ragazza ha cominciato mossa dalla curiosità (o forse non è solo per questo – davvero il suo unico obbiettivo è trovare Chisa?) che la condurrà a scoprire verità orribili sul mondo reale, sul mondo della rete, sulla politica, gli uomini in nero e lei stessa; il suo ruolo nel cosmo.

lif.02 (DVD 2)
layer: 03 “PSYCHE”
layer: 04 “RELIGION”
layer: 05 “DISTORTION”
layer: 06 “KIDS”

device#03 HAND
device#04 EAR
device#05 TONGUE
device#06 FOOT

Contenuti Speciali

layer: 03 .AND. 04 “PSYCHE” & “RELIGION”
Psyche
Lain del Wired.
Chi era la Lain che ha parlato al ragazzo, poco prima che si suicidasse?
Dopo quanto è accaduto al Cyberia, Lain viene riportata a casa dalla polizia visto che i genitori non rispondono al telefono; infatti, una volta entrata, lei si rende conto che non c’è nessuno. L’abitazione è completamente vuota e questo probabilmente accade spesso, senza che se ne sia mai accorta.
Un importante particolare è la camera da letto dei genitori in cui si vedono due letti singoli invece che un matrimoniale.
Diventa sempre più evidente come non solo l’ambiente familiare di Lain siano strano ma anche coloro che lo compongono; tutto sembra preconfezionato e freddo, distante e recitato, come in una pubblicità.
Nella camera di Lain l’unico segno di vita viene dal NAVI, ormai sempre acceso. I peluche in ombra confermano ancora di più il come questo ambiente ovattato e protetto sembri una messa in scena degna delle migliori campagne pubblicitarie distopiche.
La mattina seguente una luce quasi accecante inonda la camera di Lain. La vita in quella casa sembra aver ripreso il suo normale corso; la madre prepara una ricca colazione e rimprovera Lain perché si è svegliata tardi. Nessun cenno alla loro sparizione notturna nonostante la ragazza abbia provato a chiedere timidamente delle spiegazioni.
Quando esce per andare a scuola incrocia una macchina totalmente nera, ferma davanti alla sua abitazione, con i vetri oscurati da cui si scorge una singola luce rossa. Lain si spaventa e fugge. Dentro il treno sente una voce che nessun’altro sembra udire e questa voce parla proprio a lei: “Non sei sola”.
A scuola si nota come tra Lain e Alice sia nata una sorta di intesa.
Quindi, in parole povere la vita va avanti come sempre ma i primi cambiamenti si stanno facendo largo pesantemente, pezzo dopo pezzo, modificando dettagli sempre più importanti. Prima tutto era sempre uguale (ogni episodio inizia con la stessa inquadratura sulle luci della città; la vita frenetica di ogni giorno) ora invece una barriera si sta facendo sempre più sottile, rivelando oscure alternative.
Navi: terminale specializzato in applicazioni di rete che permette l’accesso al wired. Ma in realtà è troppo poco potente per avere una minima libertà di movimento e per metaforizzare anche solo buona parte del proprio corpo. Il processore Psyche può ovviare a questo problema.
Psyche: permette il totale accesso al wired. Attraverso la psiche l’uso del computer diventa analogo a parte dei processi del pensiero umano. Ha probabile origine dai Knights (?)
Durante la lezione i fantasmi del wired continuano a parlare a Lain confidando come prima la loro esistenza nel mondo reale fosse priva di significato e limitata dal corpo materiale.
Ha senso avere un corpo?
Nel frattempo, la voce che prima Lain ha udito nel treno domanda: “Chi è Lain?”.
Esatto, chi è Lain?
Finita la scuola, nel suo armadietto Lain trova una bustina con dentro uno strano oggetto; le sue amiche non hanno idea di cosa si tratti.
Camminando da sola verso casa, accompagnata dal rumore dei cavi elettrici che quasi probabilmente solo lei sente, in un rettangolo illuminato dal sole, delimitato da ombre contorte, Lain pronuncia il nome dello strano oggetto: PSYCHE.
A casa, ascoltando le voci che vengono dal wired, si sente parlare chiaramente degli KNIGHTS (inoltre sembra di sentire la voce di Alice, che sente di essere spiata).
Chi sono?
Sperando di trovare nel padre delle spiegazioni, gli chiede cos’è l’oggetto e a che serve; lui, freddamente (e ovviamente mente), dice di non saperlo. A questo punto capisce che l’unico posto in cui può trovare spiegazioni è il Cyberia.
Lì incontra tre ragazzini che le spiegano cosa sia lo Psyche e come funziona.
Sia uno di loro che un uomo, riconosco Lain, la Lain del Wired, che però sembra essere in realtà l’opposto di colei che ora hanno di fronte.
Ormai è chiaro che esistono almeno due personalità diverse della stessa Lain Iwakura, quella del mondo reale e quella del network.
I tre ragazzi dicono che è normale mostrare in rete una parte di se stessi diversa da quella che mostriamo tutti i giorni ma il cambiamento di Lain è troppo netto.
“Io voglio la Lain scatenata” dice Taro, uno dei ragazzini.
Penso che non ci sia molto da specificare, soprattutto ai giorni nostri dove ora siamo sempre tutti connessi, ovunque ci troviamo, e abbiamo a che fare ogni giorno con persone che nella rete mostrano un’aggressività che nella realtà tengono ben celata.
Una delle tante dimostrazioni come ciò che viene discusso in Lain sia attuale ai giorni nostri. In distanza di quasi vent’anni, hanno predetto una versione ben più oscura del nostro presente.

Religion
Gli esseri umani sono soli.
Il terminale di Lain cresce man mano che lei lo migliora; comincia a occupare tutta la camera con le sue appendici. Il padre sembra essere apparentemente preoccupato.
Ha commesso un errore nel comprare un nuovo navi a Lain e incitandone l’utilizzo?
I genitori di Lain sanno qualcosa che Mika, la sorella maggiore, ignora; lei trova che la ragazza sia strana ma la ignorano completamente, manifestando una particolare intesa.
A scuola si parla sempre di più di casi di omicidio e Lain appare diversa anche agli occhi delle sue compagne; Alice dimostra una certa preoccupazione mentre le amiche scherzano sul fatto che lei sia diventata ormai un Hacker perché sta modificando il suo navi.
Le voci che circolano sul wired discutono di un gioco online (network game) a cui sembrano essere collegati i casi di suicidio, il PHANTOMa (ispirato a giochi come “Might and Magic” e “Dungeon Master”).

Adesso ci spostiamo in una sequenza particolare e inquietante: un ragazzo fugge terrorizzato, sembra essere inseguito da qualcosa che noi non possiamo vedere. È bloccato in una visione in cui il wired interferisce con il mondo reale: il gioco è fuori dal network e lui non sa come uscirne, nonostante abbia anche distrutto il proprio navi portatile. Lain prova a raggiungerlo virtualmente ma non ci riesce e lui uccide una bambina, credendo che sia un mostro.
Sembra che un buco nel protocollo del programma abbia creato problemi, facendo interferire il PHANTOMa con un gioco da Guardie e ladri per bambini. Si dice che sia opera dei Knights, una potente società segreta informatica.
I cavalieri del Dio del wired?
È lui che ha parlato a Lain?

Il padre di Lain un giorno entra in camera sua (restando stupido da ciò che come un cancro è cresciuto in quella camera – non solo semplicemente le appendici del navi stanno invadendo tutto ma vanno anche a ricordare qualcosa di più organico, con tanto di fluidi corporali) e decide di lasciarle un avvertimento: “Il wired serve solo per comunicare. Nasce per scambiare informazioni. Non deve essere confuso con il mondo reale”.
Ma Lain controbatte: “No, ti sbagli, il confine non è così netto. Tra poco potrò connettermi metaforizzando completamente il mio corpo. […] Non ti devi preoccupare perché io rimarrò sempre me stessa”.
“Ne dubito” fa il padre, prima di andarsene.
Già, internet serve solo per acquisire informazioni e comunicare ma anche oggi questo concetto viene spesso accantonato.

Come ultimo atto di questa prima parte, navigando nel wired Lain viene a conoscenza che i Knights sono visti come una sorta di religione che predica precisi ideali, ma viene interrotta dalla luce rossa degli uomini in nero che la pedinano. Sono due, appostati fuori, sotto alla sua finestra, con delle tecnologie oculari sul viso che emanano questa luce rossa.
Lei, furiosa, si affaccia e intima loro di andare via e il suo navi reagisce, emettendo luci e suoni mentre una forza misteriosa (?) distrugge una delle tecnologie oculari dei due uomini. Questi decidono di fuggire.
Le facoltà di Lain hanno quasi definitivamente superato la barriera tra il mondo virtuale e reale. Il suo navi si sta estendendo così come il suo potere sul mondo, sempre e costantemente collegato ma solo.

layer 05 .AND. 06 “DISTORTION” & “KIDS”
Distortion

Gli esseri umani sono ormai incapaci di continuare a evolversi. Hanno raggiunto il massimo possibile e sono condannati a rimanere creature dall’esistenza effimera, destinate solo alla soddisfazione dei propri desideri carnali.
Ma hanno anche creato la propria scappatoia: il network, il wired, dove Dio li attende.
Lain, sola nell’oscurità della propria camera, dialoga con diverse strane figure. In questo frangente vi è la totale assenza dei cavi elettrici e dell’ormai enorme e ingombrante navi. C’è solo Lain, seduta per terra, vestita da bambina, e le entità con cui dialoga.
Alla prima (una bambola) chiede di narrarle una storia che lei non conosce ma le viene detto che ciò che Lain non conosce non esiste. Aggiunge, prima di sparire, che ogni fatto è sempre preceduto da una profezia.
Chi è che fa le profezie?
Nel frattempo Tokyo è scossa da degli incidenti che hanno coinvolto il traffico e i pedoni; errori nei sistemi che regolano i semafori hanno fatto sì che questi smettessero di funzionare adeguatamente, provocando vittime a Shibuya.
Mika, la sorella di Lain, si trova nei paraggi e riceve una salviettina per le mani; aprendola trova un’inquietante frase scritta in rosso: “L’inferno è pieno di morti. I morti vagheranno”.
Immediatamente dopo assiste a due fatti singolari:
1 – Vede Lain in mezzo alla strada, dove macchine non curanti sfrecciano a tutta velocità di fianco alla povera ragazza, che in uno stato di trance, sussurra “Amatemi”.
2 – Vede per un attimo il viso di Lain sullo schermo gigante che si trova nell’incrocio, come se quest’ultima fosse china davanti al monitor del terminale (tutti hanno visto il volto di Lain nel wired ma lei non sembra ricordare cosa sia successo).
A questo punto si torna nella realtà in cui la Lain bambina fa domande a strane entità.
Ora c’è una maschera nera, enorme e inquietante. Le dice: “Attua la profezia”, continuando poi con un discorso in cui afferma che la storia è fatta di punti che vengono collegati da delle linee.
“Chi li tiene collegati?”, a questa domanda di Lain, la maschera svanisce.
Dopo abbiamo l’incontro con la madre di Lain o qualcosa che ne ha assunto la forma; afferma che il wired è un layer superiore al mondo reale. La carne è solo un’ologramma in quanto ogni cosa è contenuta nel network.
Il corpo è un semplice oggetto che serve per accettare la propria esistenza.
Alla domanda di Lain sul fatto se lei sia davvero sua madre, questa scompare.
Ritornando da Mika, quest’ultima è diventata sospettosa nei confronti di Lain e durante la cena chiede a lei se fosse stata a Shibuya ma immediatamente dopo Mika si ritrova in mezzo alla strada, sotto l’ombra del simbolo dei Knights. In qualche modo hanno raggiunto la sua essenza più profonda e la perseguitano con la frase: “Attua la profezia”, che è diventata virale nel wired (persino Alice ha detto alle proprie amiche di non poterne più di vedere arrivare email con questo messaggio).
(Si parlerà dei Knights e del loro simbolo solo più avanti)
Mika fugge terrorizzata ma finirà con il perdere la propria anima.
Tornando per l’ultima volta nella stanza di Lain bambina, vediamo che sta dialogando con un’entità che sembra suo padre. Come tutti gli altri, anche lui ignora le domande della piccola sul fatto se sia davvero suo padre.
Le dice invece che il wired sembra andare ben oltre al solo uso di scambi di informazioni. Assomiglia di più a un mondo nuovo, anche se lui non condivide del tutto questo pensiero.
Aggiunge che nel mondo reale Dio è un concetto astratto mentre nel wired esso diviene concreto, assomigliando di più a Zeus; un qualcuno, quindi, con effettive sembianze umane che però detiene il potere e sembra volerlo espandere tramite l’attuazione di una profezia.

Kids
La vita avrebbe più senso se le persone si collegassero. Acquisirebbe significato, profondità ed eternità.
La stanza di Lain è ormai ricoperta dalle ramificazioni del navi, anche con la sovrabbondanza di strani liquidi, probabilmente impiegati per il raffreddamento della macchina; sembra qualcosa di deforme e malato.
Lei è completamente assorbita da non notare nemmeno la presenza del padre, che sembra sia preoccupato e spaventato.
Nel frattempo Lain discute nel wired con i Knights che si rivelano stranamente gentili e cordiali con lei. Sfruttando la solitudine della ragazza, conquistano la sua fiducia.

Andando a scuola Lain nota un bambino con le braccia rivolte verso il cielo, mentre le ombre e i fili elettrici si fanno sempre più opprimenti, evidenziando come il mondo virtuale si stia fondendo con quello reale.
Quando esce con le amiche rivede altri bambini con le braccia rivolte al cielo e tra le nuvole compare una figura divina che sembra essere proprio Lain; tutti la vedono.
A casa in tanto vediamo come ormai Mika sia ridotta a una stato vegetativo, sotto gli occhi indifferenti della madre che ha notato stranezze anche in Lain ma sembra accettare la cosa passivamente.
Tornata a casa, Lain scopre che ovunque si è vista la sua figura nel cielo e quindi decide di indagare nel wired, dove incontra un utente che vuole a tutti i costi aiutarla; ormai lei è capace di metaforizzare completamente il suo corpo, mente questa persona ha materializzato solo la bocca (cosa ritenuta notevole tra gli utenti normali).
Lain ora è diversa, è quella sicura di sé e aggressiva; scopre che il gioco che va di moda tra i bambini, il PHANTOMa, è tratto da un vecchio progetto denominato KIDS, dove morirono un sacco di bambini.
Riesce a incontrare il professore che vi lavorò ormai quindici anni prima (Hodgson). Si vedono nel wired perché ormai lui è un vecchio morente. Lì lui le racconta tutto.
Consisteva in un metodo per raccogliere e convogliare l’energia psichica latente nei bambini in un sistema chiamato KIDS per poterne sfruttare il potere. Purtroppo però venne sprigionata un’energia spaventosa che uccise tutti i bambini partecipanti.
Il professore distrusse tutto ma qualcuno deve aver recuperato i dati, facendo del gioco PHANTOMa un nuovo modo per sfruttare il potere dei bambini (i Knights hanno fatto apparire la figura di Lain nel cielo, usando il KIDS). E con ciò hanno anche sfocato il confine che vi è tra il mondo reale e il wired.
Qui assistiamo alla sovrapposizione di due delle personalità di Lain, una sconvolta per quanto è accaduto ai bambini e una arrabbiata.
Salutandosi con il professore, ormai prossimo alla morte, lei capisce come i Knights l’abbiano solo sfruttata, rendendo tutto una specie di gioco.
In quel momento nota di nuovo le luci rosse degli uomini in nero nella sua camera; decide di scendere in strada per parlare con loro, essendo convinta che facciano parte dei Knights, ma grazie a questa azione si salva la vita perché la camera esplode.
I Knights avevano manomesso con un virus il suo impianto di raffreddamento.
Accompagnata dalle parole degli uomini in nero, lei li osserva andarsene nella notte.
Di chi si può fidare, Lain?

 

close the world open the next
[Shiki Ryougi 両儀 式]
PS: Immagini tratte dall’artbook “An Omnipresence in Wired”,
dal dvd e dagli episodi discussi.

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