Biomega

Salve a tutti! Come state?

Vi sono mancato?

No?

Ok…

Comunque sia ben ritrovati a una nuova recensione.
In questo articolo avevo voglia di parlare di un manga di cui sapevo ben poco all’inizio ma che è riuscito a sorprendermi.
Il manga in questione è Biomega, serie fantascientifica scritta da Tsutomu Nihei, iniziata nel 2004 e finita nel 2009.
Piccola premessa: dopo la trama aprirò una piccola parentesi sull’autore e sul suo particolare stile narrativo che potrebbe aiutarvi a comprendere meglio un’opera del genere.

Trama:
In un futuro non meglio definito sulla Terra, e più precisamente nell’isola artificiale 9J0, si è diffuso un potente virus, chiamato NS5, che ha trasformato tutti gli abitanti del luogo in “droni”. Intanto Zoichi, un umano sintetico delle Industrie Pesanti del Medio Oriente, insieme all’intelligenza artificiale Fuyu, vengono mandati sull’isola per cercare un umano immune al virus. Si imbatteranno subito in Ion Green (colei che è immune al virus e oltre ciò sarà anche capace di rigenerarsi) e nell’orso umanoide Kozlov, suo protettore (sì, c’è un orso parlante e allora?). Purtroppo la CEU (Compulsory Execution Unity) e la DRF (Date Recovery Foundation) riescono a rapire Ion. Infatti la ragazza servirà per i loro piani per modificare il mondo intero…

Come anticipato prima, aprirò un piccola parentesi su Nihei. Appena leggerete  il primo volume vi renderete conto che questo autore o lo si ama o lo si odia. Il suo stile infatti è fuori dagli standard sia per quanto riguarda il metodo narrativo sia per il disegno.

A livello narrativo bisogna stare molto attenti allo svolgersi degli avvenimenti. In alcuni casi ci saranno dei flashback e dei cambi di scena improvvisi che potrebbero farvi perdere per un momento l’ordine degli eventi, ma non dovete spaventarvi. Riuscirete a ricollegare il tutto.
Un’altra cosa che potrebbe dare problemi ai lettori superficiali è il fatto che l’autore spieghi poco o nulla riguardo al futuro in cui è ambientata la storia. Si concentrerà sul fatto che esistono la DRF e la CEU, simbolo di coloro che vogliono “trascendere” in una forma superiore anche a rischio di commettere orrori indefinibili, e le Industrie Pesanti del Medio Oriente, che invece vogliono mantenere l’ordine delle cose.
Molte cose dovremo anche capirle noi attraverso le informazioni che l’autore ci lascerà in giro. Questo è un manga che di sicuro aiuta la concentrazione!

Parlando invece del disegno, posso dire di essere rimasto molto colpito. I tratti che utilizza Nihei sono molto sporchi e cupi. In certi casi sono realizzati in modo confusionari e caotici (ma questo risultato è voluto e, se leggerete il manga, capirete il perché).
Ma la cosa più bella in assoluto dei suoi disegni sono le ambientazioni e le scene d’azione.
Nel primo caso Nihei ci da una panoramica favolosa delle ambientazioni inizialmente apocalittiche e claustrofobiche del mondo contagiato dal virus. In seguito invece ci offrirà la visione di luoghi alieni con strutture molto particolari e ben elaborate.
Nel secondo caso avremo combattimenti spettacolari tra questi “super-uomini” e ce ne saranno una quantità enorme. Le scene d’azione però raggiungono il loro apice quando il protagonista combatte sulla sua moto.  In quei momenti si può notare nelle tavole il senso di velocità e frenesia pura che riescono a colpire il lettore. Alcune delle sue tavole possono essere considerate vere e proprie opere d’arte per la loro bellezza e il significato che si cela dietro.

Purtroppo Biomega ha una grande pecca, ovvero la parte finale.
Si può notare infatti che verso la fine l’autore ha deciso di concludere la storia in fretta e furia. Gli avvenimenti avverranno in modo molto veloce e certe spiegazioni sarranno omesse o rese poco comprensibili. Questo è ciò che impedisce al manga di essere un vero e proprio capolavoro.
Cercando in rete ho anche scoperto che alcune persone considerano quest’opera come il prequel di Blame!, la prima opera di Nihei e il suo capolavoro indiscusso che l’ha portato a essere uno dei mangaka più importanti per ora esistenti. Purtroppo non ho letto Blame! ma prima o poi ho intenzione di recuperarlo.

E con questo finisce la recensione. Spero vi sia piaciuta e, se conoscete l’autore o almeno una delle sue opere, fatemi sapere cosa ne pensate.

[TheButcher]

18 pensieri riguardo “Biomega

  1. Ciò che insegna “Bakuman” è che se non piaci (anche se sei un capolavoro) vieni segato. Probabilmente, questo manga, ha fatto questa fine.

    1. Non è il discorso di piacere alla massa. O almeno a noi due non importa se ai più piace ma se è o no un capolavoro e molto spesso certi capolavori vengono segati mentre cose inguardabili ricevono tanto successo. Quindi io e The Butcher ci buttiamo sul nostro puro giudizio personale, fregandocene se alla massa piace o meno. Non so se con il tuo commento volevi intendere questo, ma ho preferito precisare ;)

      1. No; quello che volevo dire è che, per colpa dei “molti” (che non capiscono una beata minchia, scusa il “francesismo”), si vedono interrompere certe cose belle e che meritano.
        L’ho scritto, nel mio blog: ho smesso di seguire manga perchè, il mercato odierno, lo vedo pieno di robaccia e basta.
        Poi, ovviamente, i gusti sono gusti… ma, quando il gusto diventa “i <3 fanservice"… vuol dire che il mondo sta finendo. (almeno secondo me. Un'altro segno, potrebbe essere… che ne so… vedere, al cinema il film di "50 sfumature". Ah, l'hanno fatto… si, siamo nella merda! :) )

        1. Io in questo periodo mi sto concentrando a cercare prodotti che valgono veramente e che non siano solo fanservice o “basso” intrattenimento. Purtroppo le cose per manga, libri e film stanno andando così, ma per fortuna ci sono sempre ottimi lavori che aspettano di essere visionati.

          1. Quello si, per fortuna! Ma, quando vedi sempre e solo cacca, per anni, il voler scavare e cercare cose buone, ti pesa e basta (esempio: io che smetto manga e mi do ai fumetti)

            1. Io per fortuna devo ancora scoprire per bene il mondo dei manga e quindi mi ci immergerò con molta calma. Ma tu ne hai letti tanti di manga?

              1. No, lo ammetto :-) ma, nel mio caso, il problema è anche economico (no job, no money). E poi, avendo da fare, costruirei solo montagne di carta (ho 2 libri da leggere, figurati XD)

  2. Adoro lo stile di Nihei. sfortunatamente la versione italiana di Blame ha una delle peggiori traduzioni mai fatte. Ti consiglio di leggerla in inglese, è fastidioso lo, ma la versione italiana è praticamente illeggibile.

      1. Io avevo la prima versione, non quella deluxe: siccome era una versione illeggibile me lo sono cercato e letto in inglese. Per quella deluxe non ti saprei dire sinceramente. Ti consiglio d’informarti per vedere se hanno rifatto la traduzione…..

        1. Ok, lo farò. Io con Biomega mi sono letto la versione di Deluxe che mi pare fosse fatta bene. Di solito, quando fanno delle versioni come quella Deluxe, le traduzioni le migliorano.

  3. mmm Niheiiiiii.
    Di ho suo ho sia Abara che Snikt! (una storia con protagonista Wolverine). Il suo tratto grafico è bellissimo. Si vede tantissimo che ha studiato come architetto, le sue ambientazioni sono davvero belle.
    Volevo recuperare Knights of Sidonia, ma no tengo dinero ç.ç

  4. Ciao!! Non sono sparita ^^ , ogni tanto passo a leggervi anche se non commento ^^ . Comunque adesso sto rimediando i post che mi sono persa xD. Questo manga mi ispira, ma sinceramente non saprei, dovrei valutare xD . Sebbene, ultimamente, ho voglia di leggere nuovi manga u.u . Un salutone, statemi bene! Killer ^^ ^^ .

    1. Ciao! E’ un grande piacere rivederti qui :)
      Il manga io non l’ho letto ma ispira anche me, a parte le note negative sul finale frettoloso…
      Stammi bene, a presto! ^-^

  5. Di questo manga presi il primo volume italiano all’epoca, ma poi non lo trovai più in edicola e si perse così, in qualche angolo della mia libreria. Concordo sul fatto che non è un manga per tutti, bisogna avere un certo “gusto” per apprezzarne le atmosfere.

    1. E’ un peccato che non tutti possano apprezzare questo manga. Io l’ho trovato davvero originale sia per il modo con cui ci viene raccontata la storia sia per il disegno.

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