Inexorable

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo finalmente concluso il Periodo Sperimentale della Disney, un periodo di alti e bassi dove la Disney stava cercando nuove strade e dove, verso la fine, ha deciso di provare anche la strada del digitale e l’ultimo film di questo particolare periodo è stato Bolt – Un eroe a quattro zampe. La storia parla di Bolt, un cane stella della televisione in cui interpreta un cane con i superpoteri che deve proteggere la sua padroncina, Penny, dal malvagio Dr Calico. Il problema è che lui crede sia tutto vero e quando in un episodio Penny viene rapita, lui va nel panico e per diversi eventi finisce da Los Angeles a New York. Lui dovrà tornare indietro e lo farà con l’aiuto della gatta Mittens e del criceto Rhino. In questo film il digitale usato è decisamente migliorato rispetto agli scorsi film, specialmente per quanto riguarda gli umani e inoltre gli sfondi, con quelle pennellate che ricordano l’animazione tradizionale, sono molto belli. Ha dei personaggi molto simpatici, il film in generale sa intrattenere e divertire e inoltre riesce perfino a fare una critica interessante al mondo del cinema e al suo ritmo. Un film ottimo che mi consiglio assolutamente!
Dopo aver parlato solo di animazione, torniamo ai film live-action e questa volta con un’opera davvero particolare, diretta da un regista che negli ultimi anni si è dimostrato come uno dei migliori registi europei.
Ecco a voi Inexorable, pellicola thriller del 2021 scritto da Fabrice du Welz, Joséphine Darcy Hopkins e Aurélien Molas e diretta da Fabrice du Welz.

Trama:
Marcel Bellmer (Benoit Poelvoorde) è un famoso scrittore che vive con sua moglie Jeanne (Mélanie Doutey) e alla figlia Lucie (Janaina Halloy Fokan) in una villa che apparteneva alla nonna di Jeanne. Lui ebbe un successo enorme quando, anni prima, pubblicò il suo primo libro, Inesorabile, un successo sia di pubblico che di critica. Da diverso tempo però ha un blocco dello scrittore e non riesce a scrivere più niente, chiuso nel suo ufficio a leggere costantemente delle vecchie lettere. Un giorno tutta la famiglia conosce Gloria (Alba Gaia Bellugi), una ragazza che ha ritrovato il cane della piccola Lucie e che in poco tempo conquista la fiducia di tutti loro. A una prima occhiata lei sembra molto insicura e goffa ma con il passare del tempo capiremo che lei ha uno scopo in quella casa e riguarda proprio Marcel. Ed è così che Gloria inizierà pian piano a sgretolare questa famiglia.

Conobbi il regista per la prima volta proprio con il suo esordio alla regia, Calvaire, un’opera che ancora oggi si dimostra impressionante, e in seguito lo ritrovai con lo stupendo The Lonely Hearts Killers. Insomma, con questi due film era riuscito a sorprendermi parecchio e quindi ero davvero curioso di sapere come sarebbe stato questo Inexorable. Quindi, senza perdere troppo tempo, cominciamo con la recensione.

Partiamo come al solito dal lato tecnico e in particolar modo dalla regia di du Wlez. Fin dai film precedenti aveva dimostrato di essere abile dietro la macchina da presa e qui lo riconferma nuovamente. Il film ha un ritmo lento che con la sua calma riesce a costruire una tensione sottile che nel terzo atto diventerà sempre più forte e soffocante, quasi claustrofobica. Quest’ultimo punto è molto interessante perché, nonostante la storia si svolga dentro una grande villa e nei suoi dintorni, si ha la costante sensazione di soffocare, di essere in trappola, e il tutto è dovuto proprio grazie alla sua regia e alla storia che ci verrà mostrata. Inoltre il regista riesce a creare delle sequenze e delle scene molto molto ricercate ma mai pompose, riuscendo a dirigere il tutto con sottigliezza e intelligenza. Ad esempio apprezzo molto le varie inquadrature che farà con le scale a chiocciola, la riprese che vanno a mostrare i volti dei personaggi ma soprattutto i movimenti del loro corpo, per sottolineare così i loro dubbi, le loro emozioni e le loro paure. Ci sono tantissime scene che rimangono impresse, come anche la scena dell’occhio che guarda attraverso la serratura, sono molto da descrivere e molte delle quali non sono semplice estetica ma hanno un forte significato nella storia.

Un altro elemento che ho profondamente apprezzato della pellicola è certamente la fotografia. In questo caso ci ritroviamo per esempio con un forte rosso acceso nelle scene interne, specialmente di notte, oppure contrasti tra due tipi di luce come il giallo e il blu. Si vede un’attenta costruzione in questo caso, ma quel che colpisce maggiormente sono i giochi d’ombra. Qui ci ritroveremo con la luce che filtra attraverso le finestre ma l’interno della stanza rimane buio e i protagonisti che si muovono al loro interno sono delle sagome oscure. Un tipo di contrasto stupendo che verrà usato anche all’esterno, creando immagini incredibili e che andranno a creare la giusta atmosfera per questa storia. Il lato tecnico è eccellente, su questo non ci piove, e anche la sceneggiatura si dimostra ben scritta.

In quest’ultimo caso non credo di potermi addentrare tropo in profondità perché rischierei di fare spoiler facilmente, ma cercherò di fare del mio meglio. Nella prima mezz’ora il film si concentra soprattutto nel presentarci questa famiglia, le loro relazioni e il contesto generale. Ci viene presentata una famiglia benestante che all’apparenza sembra funzionare bene, ma capiamo subito che si nascondono dei segreti e nello specifico segreti legati a Marcel. L’arrivo di Gloria quindi inizierà a rompere lentamente, inesorabilmente appunto, questo equilibrio, un equilibrio che probabilmente si era sempre basato su delle bugie e sarà interessante vedere come tutto ciò verrà portato alla luce. La tematica centrale della storia sarà l’eros, un tipo di amore frenetico, ossessivo, un amore negativo che verrà mostrato in tutta la sua forza e distruzione attraverso le immagini. Al contrario delle sue opere precedenti, qui le immagini non saranno troppo esplicite e soprattutto si interrompono sempre bruscamente, una scelta voluta e che rientra perfettamente in quel tipo di tensione che il regista vuole trasmettere.

Tra tutti Gloria è certamente il personaggio più affascinante, proprio per il modo con cui riesce a entrare in questa famiglia, soprattutto per il legame che instaura con la piccola Lucie, l’ossessione che ha per Marcel e le motivazioni che la portano a fare queste scelte, motivazioni che scopriremo all’ultimo atto ma che comunque faranno rimanere un alone di mistero nella sua figura, una scelta che ho apprezzato parecchio. Inoltre non viene rappresentata come la classica femme fatale ma assume dei connotati più simili a quelli di uno stalker, rendendola così ancora più inquietante. E purtroppo non posso andare oltre perché fare spoiler con questo film è veramente facile, visto che la trama è semplice e lineare, una trama semplice che però nasconde una grande complessità nei personaggi.

Per concludere, Inexorable è un thriller incredibile con un lato tecnico veramente curato, una regia piena di inventiva ma mai pomposa e una fotografia ben studiata che gioca molto con le ombre. La storia è semplice ma riesce all’interno a nascondere una grande complessità negli argomenti che parla e nei suoi personaggi. Un film che consiglio assolutamente!

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

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