Baby Boss

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo cambiato completamente argomento, passando dal cinema al mondo dei fumetti, e discutendo di un’opera giapponese, un’opera seriale di 13 volumi che è riuscita a colpire parecchio e a far parlare di sé ossia Gannibal di Masaaki Ninomiya. Daigo è un poliziotto che viene trasferito nel villaggio di Kuge, un villaggio isolato in mezzo alle montagne, insieme a sua moglie e alla figlia Mashiro che non parla dopo un incidente che ha coinvolto il padre. Qui Daigo viene accolto molto bene da tutti tranne dalla famiglia Goto, una famiglia che sembra governare l’intero villaggio. Le cose cambiano quando Daigo ritrova un dito umano e le parole del suo predecessore, l’agente Kuge che è attualmente scomparso, che accusava gli abitanti di essere cannibali, assumono una sfumatura molto inquietante. Il manga ha uno stile sporco e con linee ben marcate che creano un’atmosfera soffocante e inquietante e riesce a sottolineare i momenti di follia e rabbia dei vari personaggi, arrivando a rendere più dinamiche le scene d’azione. La storia è affascinante così come lo sono i personaggi, vari e sfaccettati, in grado di mostrare pregi e difetti, i quali saranno trascinati in una storia antica fatta di odio e rabbia che ancora sta influenzando ogni cosa in quel villaggio e da cui sembra quasi impossibile liberarsi. Una storia davvero affascinante che vi consiglio assolutamente!
Torniamo nel mondo del cinema e in quello dell’animazione, prendendo in esame un film della DreamWorks abbastanza… particolare per certe scelte.
Ecco a voi Baby Boss (The Boss Baby), pellicola animata del 2017 scritta da Michael McCullers e diretta da Tom McGrath.

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Trama:
Tim Templeton (Miles Bakshi) è un ragazzino di  7 anni con una fervida immaginazione che vive una vita felice circondato dall’amore dei suoi genitori, ma tutto quanto cambia quando un giorno arriva il suo fratellino in taxi e vestito come un uomo d’affari, Theodore (Alec Baldwin). Da quel momento in poi i suoi genitori passeranno tutto il tempo a occuparsi del bebè e Tim diventerà sempre più geloso di Theodore. Un giorno però Tim scopre che il fratellino è capace di parlare e ragionare come un adulto. Theodore infatti viene dalla Baby Corp, un’azienda da cui provengono tutti i bambini, i quali vengono smistati tra coloro che andranno a una famiglia e quelli che invece andranno a lavorare per la direzione senza mai crescere. Theodore fa parte di quest’ultimo gruppo ed è venuto da TIm perché i suoi genitori lavorano per la Puppy Corp, rivale della Baby Corp, che sta pianificando qualcosa per fare in modo che le persone amino più i cuccioli che i bambini. E Tim e Theodore si ritroveranno a lavorare insieme.

Ricordo di aver visto questo film per la prima volta al cinema, anche perché cerco sempre di guardare i film animati sul grande schermo se mi è possibile, e ne ero uscito con dei sentimenti contrastanti e questo lo spiegherò quando andrò a parlare della sceneggiatura. Quindi, senza perdere tempo, iniziamo.

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A livello tecnico il film non è affatto male, anzi ha degli elementi interessanti che riescono a renderlo abbastanza affascinante. A livello registico ho apprezzato molto alcune scene, come ad esempio il modo in cui sono state rappresentate le fantasie di Tim, con questi colori molto accessi e surreali, i tratti ancor più stilizzati e con ambienti e stanze allungante e distorte in maniera irreale, dando l’impressione di scenari pensati da un bambino. In generale il ritmo di quest’opera è molto buono e riesce a far scorrere bene la storia, concentrandosi molto sulle parti comiche e quelle d’azione. Infatti saranno questi i momenti principali del film, anche se di tanto in tanto, soprattutto nella seconda parte, saranno presenti delle parti drammatiche niente male. Anche la regia è buona ma non è comunque eccezionale perché, a parte l’idea carina delle fantasie di TIm, non ci sono dei veri e propri guizzi o comunque una cura e costruzione fatta con grande attenzione. Il design non è male, è abbastanza semplice e anche abbastanza stilizzato e ciò aiuta a far riconoscere i vari personaggi. Le animazioni sono buone anche se per lo più tendono a essere più veloci e meno complesse per valorizzare i movimenti comici, il che va per l’appunto bene visto che sono comunque valide. In generale tutto il lato tecnico è buono, mentre sulla storia ci sono cose che potevano essere fatte meglio.

Diciamo che il film non si vuole prendere sul serio e puntava molto sulla commedia, solo che per quanto riguarda i momenti comici questa pellicola si divide in due parti: momenti comici demenziali che funzionano abbastanza bene e momenti comici demenziali che invece non si regolano affatto e si dimostrano troppo esagerate e anche un po’ imbarazzanti. A volte il film mi ha fatto sorridere mentre in alcuni punti (probabilmente la maggioranza) certe scene mi sono sembrate molto stupide. Quindi il lato comico è abbastanza altalenante. Inoltre i personaggi secondari non sono affatto accattivanti. Certo, hanno un minimo di personalità, ma non sanno affascinare e soprattutto non arrivano ad arricchire la storia, perfino i genitori di Tim, che sono importanti per il messaggio del film, hanno poco spessore.

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Quello che alla fine funziona bene sono Tim e Theodore e il loro rapporto. Inizialmente i due non si sopportano, con Tim che si vede strappato dall’amore dei suoi genitori e Theodore che vuole tornare all’azienda dopo aver completato la missione e conquistando così un posto d’onore. Quindi il tutto assomiglia a un buddy movie che funziona con i due che con il tempo iniziano a legare in maniera abbastanza convincente. Inoltre ciò che mi ha stupito, specialmente in un film simile, è il modo con cui sono riusciti a trasmettere il messaggio finale sulla famiglia e non lo fanno in maniera banale e superficiale, ma con una certa maturità. E ciò mi stupisce proprio per questa maturità inserita in un’opera che per quasi tutto il tempo è sciocca. Proprio per questo non riesco a considerarlo un brutto film (ma neanche un film bello).

Per concludere, Baby Boss è un film tecnicamente buono che di tanto in tanto ha elementi interessanti, anche se non riesce mai a essere eccezionale. La storia è troppo demenziale e ha momenti molto esagerati, ma ha due protagonisti interessanti e un messaggio finale posto in maniera sorprendentemente bene.

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Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

17 pensieri riguardo “Baby Boss

    1. Per me è un film che nella seconda parte si salva e riesce anche a intrattenere nel modo in cui parla delle sue tematiche. Alla fin fine non era affatto un film malvagio. Il seguito invece era proprio diabolico. Ecco, quello è un film da criticare veramente!

    1. I think because both of these movies came out more or less in the same time. I mean, Baby Boss just came out the next year of Storks, so I think it’s totally normal. By the way Storks is a very nice movie and I will make a review of it one day for sure.

    1. Questo primo capitolo a mio avviso si salva, specialmente nella seconda parte e Tim come protagonista mi è anche simpatico. Il secondo… oh, cielo. Quella è stata un’esperienza… non tanto piacevole.

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