Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo tornati nel mondo dell’animazione e più precisamente in casa Pixar per discutere di un seguito di un loro film molto amato, un sequel su cui non avevo grandi aspettative ma che mi ha sorpreso in certi punti, Alla ricerca di Dory. Dory ormai vive insieme a Marlin e Nemo, dopo il salvataggio di quest’ultimo e, durante una lezione sulla migrazione, ricorda eventi del proprio passato e i suoi genitori. Così, accompagnata da Marlin e Nemo, parte alla loro ricerca a Morro Bay, California, e qui viene presa da dei volontari del Marine Life Institute, che mette i pesci in quarantena per curarli o negli acquari. Con l’aiuto del polipo Hank, Dory dovrà cercare i suoi genitori. Tecnicamente il film, come ormai ci ha abituato la Pixar, è veramente stupendo, con una regia ottima che gestisce bene i momenti comici e quelli dinamici e regala sequenze anche molto dolci. Le ambientazioni sono ricche e il character design è sempre convincente. Dory come protagonista funziona benissimo anche perché è accompagnata da personaggi secondari che funzionano, in particolar modo Hank. Mi piace come hanno parlato della condizione di Dory anche in maniera drammatica e ho apprezzato i nuovi personaggi. L’unica cosa che critico è la velocità con cui risolvono certe cose, in quanto non fanno percepire in alcun modo il pericolo o la difficoltà, e mi dispiace che non abbiano dato più spazio a certi personaggi. Nonostante ciò lo consiglio assolutamente!
Torniamo ai live-action e dopo diverso tempo torniamo in Italia per parlare di un grande cult diretto e interpretato da un grandissimo artista.
Ecco a voi Ricomincio da tre, pellicola comica del 1981 scritta e diretta da Massimo Troisi.

Trama:
Gaetano (Massimo Troisi) è un ragazzo che vive a San Giorgio a Cremano con la sua famiglia. Gaetano ha un amico, Lello Sodano (Lello Arena), con cui a volte si trova in conflitto nonostante gli voglia molto bene, il padre Ugo (Lino Troisi) che prega sempre affinché gli ricresca la mano, e ha anche un lavoro come venditore di aranciate. Ormai lui è stufo di tutto ciò e vorrebbe andare a Firenze dalla zia Antonia (Marina Pagano) non per trasferirsi ma, come dice lui, per conoscere e fare esperienze nuove. Quindi arriva a Firenze e qui fa diverse conoscere come ad esempio Frankie (Vincent Gentile), un predicatore americano, e Marta (Fiorenza Marchegiani), un’infermiera di cui si innamora e qui lui cercherà di capire meglio sé stesso e trovare la sua strada.
Penso che un grande artista come Troisi non abbia bisogno di presentazioni. Un regista, un attore e uno sceneggiatore di grande talento che con il suo stile è riuscito a regalarci delle opere magnifiche, divertenti e anche molto profonde. Un’artista che purtroppo ci ha lasciato troppo presto e i suoi film meritano di essere studiati. Quindi spero di fare un buon lavoro con questa recensione.

Si parte come al solito dal lato tecnico e in questo caso bisogna sottolineare che fino a quel momento Troisi aveva sempre lavorato nel teatro e qui fece la sua prima esperienza cinematografica, riuscendo comunque a fare un ottimo lavoro. Una cosa che notiamo subito è l’ampio uso della telecamera fissa e di come quest’ultima si muova poco, decidendo così di dare ampio spazio agli attori e ai loro dialoghi che in molte occasioni si dimostreranno lunghi. Il suo intento era unire il teatro al cinema, cosa che gli è riuscita egregiamente anche perché questi momenti non annoiano mai, anzi riescono sempre a mettere il sorriso e a far ridere proprio per gli stupendi tempi cimici dei vari attori e in particolar modo di Troisi. Anche con la telecamera fissa, la messa in scena risulta molto convincente, soprattutto nei vari ambienti in cui si ritroverà il nostro protagonista e che ci faranno capire bene il tipo di luogo solo attraverso uno sguardo. Anche la fotografia è realizzata molto bene, con dei bei tagli di luce che vanno a enfatizzare i personaggi e a renderli ancor più centrali nella storia. Quello che però apprezzo maggiormente è il ritmo. Infatti possiamo definire il ritmo di questo film molto calmo e tranquillo. La pellicola non avrà momento frenetici e non avrà mai accelerazioni improvvise. Tutti gli eventi della pellicola si svolgono con calma ed è proprio questo uno dei punti forti del film che lo rendono profondamente interessante e unico. Il lato tecnico è ottimo ma a colpire maggiormente è proprio la scrittura.
Questo film mostra praticamente le avventure di Gaetano che andrà via dalla sua casa per andare in una nuova realtà e provare cose nuove, ma più precisamente per trovare la sua strada e cercare stimoli. Fin da subito il film colpisce proprio per il personaggio di Gaetano che, per i tempi, era una novità in quanto molti protagonisti partenopei tendevano a essere latin lover, disoccupati o perfino camorristi. Qui invece il regista decide di eliminare questi stereotipi e il personaggio di Troisi lo si può definire come un antieroe, un personaggio timido e insicuro che prova una grande soggezione e che fa fatica a prendere delle decisioni. Un personaggio molto particolare per i tempi ma anche per i nostri tempi, visto la piega che ha preso la nostra commedia. Un personaggio scritto benissimo che, nonostante riesca a far sorridere e abbia lui stesso un sorriso stampato in faccia per tutto il tempo, sta vivendo una forte crisi esistenziale e questa sua condizione non farà altro che mettere a nudo i suoi dubbi, le sue incertezze e i suoi difetti e, nonostante sia un giovane adulto, a volte darà l’impressione di essere un’adolescente in cerca di qualcosa.

Tutto ciò viene mostrato perfettamente grazie alla scrittura ma soprattutto grazi alla stupenda interpretazione di Troisi, che riesce a unire una mimica facciale espressiva con movimenti del corpo altrettanto espressivi che esprimono maggiormente la sua ansia e la sua soggezione, balbettando e facendo questi incredibili discorsi lunghi che a volte tendono a ripetersi e a girare intorno all’argomento, e con questi gesti del corpo molto ampi ma non troppo esagerati. Adoro molto anche i personaggi che Gaetano incontrerà nella sua strada. Questi personaggi sono tutti molto particolari, personaggi strani e unici ma che non risultano delle macchiette o degli stereotipi, dimostrandosi profondamente umani e, anche se fanno ridere, malinconici. Grazie a questo Troisi riesce a descrivere una realtà italiana e lo fa con tranquillità, senza mai creare eventi esagerati, ma con una grande calma che funziona perfettamente.
Per concludere, Ricomincio da tre è un film girato bene e con un ottimo ritmo che riesce a stupire per la sua commedia sincera e tranquilla, che stupisce per il personaggio di Gaetano e per come è interpretato e scritto e lo stesso vale per gli altri personaggi che arricchiranno la narrazione. Questo film si dimostra ancora oggi molto moderno e molto più attuale di tante commedie odierne. Lo consiglio assolutamente!

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!
[The Butcher]
Che bel film!
Ottima recensione. Complimenti.
Grazie mille! E questo è un film eccellente!
Ho adorato Troisi, anche se devo ammettere che spesso non riuscivo a comprendere tutto quello che diceva, ma come hai detto tu aveva una mimica e un linguaggio del corpo per cui si faceva capire comunque. Un genio assoluto e nella sua semplicità era divertentissimo. L’ho sempre considerato un poeta del quotidiano, perché partiva da storie davvero semplici e quasi banali, per fare riflettere, sorridere ma anche commuovere. Molto bella la tua recensione!
Hai detto una cosa giustissima. Lui era un poeta, un poeta del quotidiano ed era un poeta che si faceva comprendere benissimo dal pubblico nonostante comunque parlasse di tante cose con una certa profondità. Grazie ancora!
Complimenti per la recensione e concordo a pieno: anziché i cinepanettoni mandassero in palinsesto più film come questo.
Grazie mille! E onestamente il pubblico merita più opere come questa. Divertenti ma capace di far riflettere.
quanto manca un personaggio come Troisi oggi
Purtroppo abbiamo perso un grande attore e poeta troppo presto. E sono sicuro che avesse ancora tantissimo da dire.
Mitico film di Troisi. Grazie per averlo così generosamente ricordato. Buon proseguimento di giornata.
Grazie a te! Troisi era un grande artista e merita di essere ricordato e amato.
Ciao, sono sorpresa di vedere questo film. Avevo la vhs originale. Un film che, nonostante la quasi artigianalità, ho apprezzato. Fu uno dei primi esempi di cinema femminista in chiave moderna del cinema italiano. Troisi l’ho sempre trovato sopravvalutato dopo i tempi della Smorfia, perché ha riproposto quasi sempre lo stesso identico personaggio, arrivando, in alcuni film, a diventare la propria parodia. Lo apprezzavo più come cabarettista. Comunque, in Ricomincio da tre, il suo personaggio funziona bene e alla grande, forse proprio perché era l’esordio e la ricerca di una dimensione, del personaggio e dell’attore, risultano veramente efficaci e ben si amalgamano nella trama.
Questo film è stato in grado di ribaltare molti ruoli, come quello del napoletano, della donna preda e dipendente. Marta risulta forte, determinata e consapevole, forse un po’ discreta per come era stata scritta, ma per il contesto storico di rappresentazione femminile era già estremamente avanti. I personaggi di contorno potevano essere approfonditi meglio (mi sarebbe piaciuto sapere di più di Robertino). Buoni gli elementi comici, come Lello Arena e “Robertino”, in una scena che, forse involontariamente, mette in luce una genitorialità piuttosto tossica. Gran bella recensione, mi hai fatto una bella sorpresa.
Ciao, amica mia! Mi fa piacere che la recensione ti abbia sorpresa, ricordati sempre che da me troverai qualsiasi tipo di film. Tendo a spaziare in ogni cosa e a esplorare questo meraviglioso mondo. Troisi per me è sempre stato un attore e un artista incredibile che secondo me aveva molto da dire e che purtroppo abbiamo perso troppo presto. Per quanto riguarda questo film invece, Troisi metteva in scena un pensiero effettivamente molto aperto e progressista e la prima volta che lo vidi ci rimasi di stucco proprio per questo forte elemento femminista presente in una pellicola agli inizi degli anni ’80 e sappiamo bene il tipo di commedia che stava iniziando a girare in quel periodo. Tra l’altro qualche anno più tardi anche il grande Monicelli fece un’opera profondamente femminista chiamata Speriamo che sia femmina, un’opera di cui si parla poco ma che è davvero eccellente.
Speriamo che sia femmina non l’ho mai visto, ma conoscevo il titolo.
E’ un ottimo titolo che dimostra ancora una volta la bravura di Monicelli. Te lo consiglio caldamente!
Quando lo vedrò, tornerò qui a confrontarmi con te ^_^
Ne sarò felice! Spero ti piaccia!
Da fiorentino ti ringrazio per aver dato risalto ad un film girato nella mia città.
Di nulla! E poi questo è un film che merita di essere assolutamente conosciuto e amato, un film con un grande autore che abbiamo perso troppo presto.
Un gran bel film , e Troisi era davvero straordinario!
Sono contento che il film ti piaccia e sì, Troisi era magnifico!
[…] meravigliosa divenuta un cult e diretta, scritta e interpretata da un artista come Massimo Troisi, Ricomincio da tre. Gaetano è un ragazzo che vive insieme alla sua famiglia, lavora come venditore di aranciate e ha […]
ma sai che non l’ho mai visto? di troisi ho visto poco, ogni volta me sa di film tristi
Allora te lo consiglio. È un ottimo film che trovo davvero interessante e moderno anche oggi per certe tematiche che affronta. E in generale apprezzo parecchio Troisi come artista.
Sì ovviamente lo conosco. So che è stato un grande artista. Ma non mi ispira, e per fortuna mia mi mancano ancora molti decenni di storia del cinema oltre a lui
Prova a dargli una possibilità, magari riesce a dirti qualcosa.