Murderock – Uccide a passo di danza

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo cambiato argomento e dal mondo del cinema siamo passati a quello del fumetto per parlare di un manga giapponese davvero molto interessante, un’opera che ho toccato argomenti che mi sono sempre piaciuti ossia Hell Baby di Hideshi Hino. In una notte tempestosa nascono due gemelle: la prima è una bambina normale e in salute ma la seconda ha l’aspetto di un mostro e si ciba solo di sangue. Il padre allora decide di abbandonare quest’ultima in una discarica e la bambina per sette anni si ritrova a vivere in questo luogo e a cibarsi con il sangue degli animali. Un giorno però le animate tormentate della discarica parlano alla bambina, dicendole di andare in città per scoprire il suo destino e compiere la propria vendetta. Il manga ha uno stile minimalista che però riesce a dimostrarsi ricco di dettagli per quanto riguarda la discarica e la protagonista stessa, oltre ad utilizzare un chiaroscuro stupendo che dona tensione e atmosfera all’insieme. La storia riesce a parlare di tante tematiche come ad esempio il body horror, la vendetta e soprattutto l’emarginazione. E alla fine non si può fare a meno di provare pietà per questa bambina dal fato maledetto, una sorta di mostra di Frankenstein che riuscirà a sorprendere, soprattutto nel finale. Una storia veramente interessante che vi consiglio assolutamente!
Con questo articolo torniamo nuovamente nel mondo del cinema e questa volta ci concentreremo sul giallo all’italiana, visto che è da parecchio che non tratto più tale genere. E soprattutto torno a parlare di un regista a cui dovrei seriamente dedicare più spazio sul blog.
Ecco a voi Murderock – Uccide a passa di danza, pellicola thriller, giallo del 1984 scritta da Lucio Fulci, Vincenzo Mannino, Gianfranco Clerici e Roberto Gianviti e diretta da Lucio Fulci.

Trama:
Siamo all’Arts Living Center, una scuola di danza molto rinomata dove possono accedere solo migliori ed è qui che insegna Candice Norman (Olga Karlatos), una donna che un tempo aspirava a diventare una ballerina di Broadway ma che ha dovuto rinunciare per colpa di un brutto incidente. In questo momento tra i vari studenti ne verranno scelti tre per far parte di un famoso spettacolo e sono tutti molto agguerriti, ma qualcosa di inaspettato e terrificante accade: una delle ballerine, Susan (Angela Lemerman), viene assassinata nello spogliatoio, con l’assassino che l’ha stordita con il cloroformio e poi le ha perforato il cuore con un lungo spillone. L’indagine viene affidata al tenente Borges (Cosimo Cinieri) che sospetta che l’assassino sia uno del gruppo di danza. Intanto Candice fa un incubo in cui viene uccida dall’assassino e ne vede il volto, un volto che ha visto anche in alcune pubblicità e che appartiene a un certo George Webb (Ray Lovelock). E mentre le indagini proseguono, l’assassino colpisce ancora.

Avevo parlato di Fulci sul blog solo una volta alcuni anni fa con I guerrieri dell’anno 2072, un film che si era dimostrato davvero ben fatto nonostante i diversi limiti. Fulci, insieme a Mario Bava, è uno dei registi italiani che amo di più in assoluto e, anche se non tutte le sue opere sono riuscite, ha creato dei film straordinari che hanno lasciato il segno. In questo caso non ci troviamo davanti alla sua creazione migliore, ma sicuramente questo Murderock è un film più che valido. Partiamo con ordine.

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Come al solito si comincia con il lato tecnico e ovviamente iniziamo con la regia di Fulci che si dimostra veramente impressionante in diversi punti. Il regista riesce a sorprendere fin da subito quando ci mostra in maniera completa una coreografia di ballo. In questo caso non solo ci troviamo di fronte a una coreografia interessante, ma anche a una costruzione della scena ben fatta, con diversi cambi di inquadrature veloce che riescono a dare il senso del dinamismo ma senza creare confusione nello spettatore e permettendogli di comprendere i movimenti dei ballerini. Inoltre avremo inquadrature di vario tipo, primi piani, inquadrature dall’alto e il tutto supportato dagli ottimi giochi di luce. In pratica Fulci è riuscito a dirigere delle sequenze decisamente migliori di alcuni film di danza che ho visto negli ultimi anni.

Ovviamente però le cose non si fermano qui, perché Fulci riesce a costruire un film basato sulla tensione e sull’attesa, creando un’ottima atmosfera attraverso stupendi tagli di luce che creano un senso di claustrofobia e permettono allo spettatore di concentrarsi sui personaggi. E la regia sarà molto complessa e ricca di idee, riuscendo a usare bene le carrellate, gli zoom in avanti e indietro e soprattutto vari cambi di inquadrature ben precisi. La fotografia funziona benissimo perché non avremo solo i tagli di luce citati in precedenza, ma anche forti colori che entrano in contrasto tra di loro e sequenze che ci faranno capire che stiamo vedendo un sogno, come l’incubo di Candince dove non solo la luce risulterò strana e fin troppo luminosa, ma avremo anche delle prospettive assurde e movimenti irrealistici. Poi il ritmo scorse benissimo, senza mai annoiare lo spettatore e senza mai avere punti in cui la storia rallenta. Il lato tecnico è veramente ottimo, ma dal mio punto di vista c’è un elemento che purtroppo non mi è mai piaciuto: la colonna sonora composta da Keith Emerson. L’ho trovata molto invasiva in certi punti e anche fuori contesto con quello che viene mostrato su schermo. Per il resto il lato tecnico è davvero curato e anche la sceneggiatura mostra dei punti interessanti.

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In origine, secondo Fulci, questo film doveva essere il primo capitolo di una trilogia dedicata alla musica, ma non riuscì a dirigere le altre pellicole perché durante le riprese di Murderock si ammalò gravemente e fu costretto a fermarsi per due anni (soffriva di diabete e una ferita si infettò, se non ricordo male). Tra l’altro ho trovato interessante l’idea di questo film nel rappresentare la storia in una scuola di danza, visto che in quegli anni questo tipo di pellicola era tornata alla ribalta. In ogni caso la storia riesce a colpire fin da subito non tanto per il modo in cui vengono rappresentati gli omicidi (in questo caso non ci troviamo a davanti a qualcosa di brutale) ma per come viene rappresentata la rivalità interna in quella scuola e come alcuni di quei personaggi riveleranno le loro gelosie, la loro rabbia e il loro egoismo. Come dice l’assistente di Broges, quel luogo è un covo di serpi e ho apprezzato il modo in cui alcuni  di questi personaggi sono stati scritti, perché non ci ritroveremo davanti ai classici stereotipi ma a delle persone affamate di successo che vogliono risplendere a tutti i costi, una condizione a cui sono stati posti dalla stessa Candice, sicuramente uno dei personaggi più interessanti insieme a Borges e George Webb. E tra l’altro anche gli attori se la cavano molto bene. In generale troviamo una sorta di pessimismo in questa storia e la cattiveria non è data dagli omicidi ma dalla situazione in sé, da tutti i segreti che nascondono i vari personaggi e il loro risentimento. Un film che mostra un certo pessimismo in maniera intelligente, con diversi colpi di scena che riescono a sorprendere non tanto per quello che succede (anche perché alcuni di questi si possono intuire) ma per come succedono.

Per concludere, Murderock – Uccide a passo di danza è un film veramente interessante, diretto in maniera stupenda e con un’atmosfera ottima, anche se la colonna sonora non l’ho proprio apprezzata, e una storia scritta bene, con dei personaggi ben definiti e anche molto umani nella loro rabbia. Un film che consiglio assolutamente!

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Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

14 pensieri riguardo “Murderock – Uccide a passo di danza

    1. Quello che lo rende credibile più che la storia in sé è proprio la regia. Un po’ come succede con Profondo Rosso. Quello che fa tornare tutto è la regia alla fine. Immagino che se questo film fosse stato diretto da qualcun altro, niente sarebbe stato credibile.

  1. Non conoscevo questo film, come molti altri di Fulci. Mentre leggevo il tuo articolo, ho pensato subito a Mario Bava che ho sempre citato proprio insieme a Fulci come maestri del genere. Fulci tra l’altro si è cimentato un po’ su tutto (ricordo La Pretora e più film con Franco e Ciccio, oltre a qualche western se non sbaglio). Veramente notevole.

    1. Io amo entrambi i registi, erano dei geni che con poco erano capaci di fare cose incredibili. Li ho sempre rispettati e i loro film mi hanno parecchio influenzato in particolar modo quelli di Mario Bava.

    1. Devi sapere che quasi tutti i film di Fulci erano girati con dei budget praticamente inesistenti eppure riuscivano nella maggior parte dei casi a sorprendere per delle bellissime idee visive e registiche e non solo. E’ una visione interessante, non è certamente la sua opere migliore ma merita di essere vista.

        1. A volte è un punto di forza soprattutto per nascondere certe mancanze o limiti. In altri casi diventa uno stile affascinante. L’esempio migliore che mi viene in mente è Terrore nello spazio di Mario Bava dove tutti i limiti tecnici si sono trasformati in uno stile folle e psichedelico.

  2. Ho una conoscenza limitata del cinema di Lucio Fulci, ma per quel che ho visto mi pare evidente che si trattava di un imitatore abituato a cavalcare le mode cinematografiche italiane e mondiali: quando piaceva Dario Argento copiava lui, quando piaceva 1997: Fuga da New York copiava quello. A mio giudizio quando si è cimentato nel post – apocalittico ha raggiunto degli ottimi risultati, quando invece provava a fare un giallo all’italiano non sempre la ciambella gli veniva con il buco. Ad esempio, il film che hai recensito in questo post non mi è piaciuto, Sette note in nero invece spacca. Comunque da come l’hai descritto Murderock sembra avere un’ottima sceneggiatura, quindi forse sono io che non ho saputo apprezzarlo.

    1. Fulci in generale si è cimentato in numerosi generi. Ad esempio aveva iniziato con la commedia per poi spostarsi nel giallo e nell’horror. E diciamo che la questione dell’imitazione è più complessa di quanto si possa pensare. Una cosa che è vera è che lui ha fatto numerosi film di genere che imitavano la moda del momento, come appunto poteva essere un Fuga da New York… o uno Star Wars (sono usciti diversi film di fantascienza italiani che copiavano parecchio Star Wars). Però ha anche creato delle opere originali che, con il budget minimo che aveva, sono risultate incredibili, tipo Quella villa accanto al cimitero, Aldilà, Una lucertola con la pelle di donna, Non si sevizia un paperino. La lista è davvero lunga. Diciamo che dipendeva anche da cosa doveva fare e da quanti mezzi poteva avere. Murderock è costato poco, ma a un certo punto della sua carriera è stato costretto a lavorare anche con budget più miseri (e questi limiti li possiamo vedere in opere come Il fantasma di Sodoma e in generale tutti gli ultimi lavori). L’unico limite di Fulci era il poco tempo e i pochi soldi che però in molte occasioni riusciva a sfruttare al meglio e a creare opere interessanti. Murderock non è uno dei suoi film migliori, ma non è neanche dei peggiori. A mio avviso è un buon film con delle idee interessanti.

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