La metà oscura (film)

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo tornati a parlare di cinema e per la precisione del mondo dell’animazione, tornando con la filmografia della Pixar e giungendo al loro quinto lungometraggio, Alla ricerca di Nemo. Marlin e Coral sono due pesci pagliaccio che si sono trasferiti da poco in un’anemone sulla barriera corallina e lì Carol ha deposto numerose uova. Un giorno però un barracuda li attacca, uccidendo Coral e mangiandosi quasi tutte le uova. Solo un uovo si salva e Marlin lo chiama Nemo, giurando di proteggerlo. Nemo cresce e Marlin ha nei suoi confronti un comportamento tremendamente iperprotettivo che lo fa allontanare sempre di più, fino a quando un giorno un sub non prende il piccolo Nemo e lo porta via. Marlin allora dovrà compiere lunghe distanze per salvare il figlio in compagnia del pesce chirurgo Dory. Questo film sa sorprendere ancora oggi. Ha un lato tecnico di grande qualità, con un design dei personaggi che trovo perfetto (il corpo dei pesci abbastanza realistico e il volto cartoonesco) e le ambientazioni marine con quei colori caldi e delicati sono una meraviglia per gli occhi. Anche la storia però riesce a stupire con numerosi personaggi, tutti diversi tra loro e ben delineati che riescono ad avere i loro momenti e a rimanere nella mente dello spettatore. Il film sa divertire ma anche emozionare con la sua sensibilità e delicatezza. Un film che consiglio assolutamente.
Questa volta torniamo nel mondo dell’horror e ancora una volta parliamo non solo di un film tratto da un’opera di Stephen King ma anche di un grande regista che ha fatto la storia.
Ecco a voi La metà oscura (The dark half), pellicola horror del 1993 scritta e diretta da George A. Romero e basata sull’omonimo libro di Stephen King.

Trama:
Il film inizia nel 1968 con un giovane Thad Beaumont (Patrick Brannan) che vuole diventare uno scrittore ma ha costantemente mal di testa violenti in cui sente i versi dei passeri. Un giorno questo evento si fa talmente grave che va a farsi un’operazione e si scopre che nel suo cervello c’era il feto di suo fratello gemello che non era stato del tutto assorbito e che si era trasformato in un tumore. Quest’ultimo viene rimosso. Passano molti anni e Thad (Timothy Hutton) è diventato un celebre scrittore, ma è conosciuto sotto lo pseudonimo di George Stark, uno scrittore che pubblica romanzi violenti ed esagerati che il pubblico adora. Lui è stanco di questa situazione, ha finalmente scritto il romanzo che voleva e vuole pubblicarlo con il suo vero nome. Un giorno però un uomo di nome Fred Clawson (Robert Joy) va da lui minacciandolo di rivelare la vera identità di George Stark se non verrà pagato. Per non cedere al ricatto, Thad allora decide di rivelare lui stesso la verità a tutti e sotterra così George Stark per sempre. Però qualcosa di strano succede: tutte le persone vicine a Thad  e che l’hanno aiutato a far scomparire Stark muoiono in maniera brutale e sembra proprio che sia George Stark a compiere questi atti.

Romero è sempre stato un regista che ho amato profondamente e nel blog ne ho sempre parlato poco. Nella sua carriera ha creato pellicole che hanno influenzato il cinema e che continuano a farlo e purtroppo certe volte ha avuto la sfortuna di lavorare con delle produzioni che bloccavano il suo lavoro o che comunque entravano in contrasto con le sue idee. E film in questione, per quanto sia molto bello e affascinante, fa parte di questa categoria.

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I problemi nacquero con la Orion, la casa di produzione, per la scelta degli attori principali. Ad esempio Romero voleva Michael Rooker nel ruolo del protagonista, scelta che non piacque alla produzione (alla fine l’attore ottenne il ruolo dello sceriffo). Inoltre Romero è un regista che ha sempre avuto idee be precise e che tende a rendere ciò che dirige come qualcosa di suo e personale, anche per questo motivo ci furono tante tensioni con la produzione. Per esempio anche la fretta che gli misero per completare il film per essere mostrato in anteprima (nel quale alcuni effetti speciali non erano completi). In questa prima dimostrazione la scena finale aveva diversi problemi con gli effetti speciali e con la messa in scena e a un certo punto la produzione insistette affinché fosse cambiata ed è proprio mentre stavano girando quella parte che lo studio annunciò la bancarotta e per un anno restarono fermi, fino a quando non ebbero il via libero per finire il tutto e fu anche questo il motivo principale per cui la pellicola uscì nel 1993 invece che nel 1991 come previsto. Poi ci fu un altro grande problema che però vedremo tra poco.

Sul lato tecnico posso affermare che il film è fatto benissimo anche grazie alla regia di Romero. In questo caso il regista è capace di creare scene profondamente suggestive e che rimangono impresse, specialmente quelle degli uccelli che si alzano in volto o, per esempio, il sogno che fa Thad dopo aver “sotterrato” George, una scena in tutto e per tutto onirica sia nell’illuminazione, che nel ritmo e anche nel tipo di inquadrature. In questi casi Romero riesce a creare una sorta di misticismo in tutto ciò, a dare un senso di sovrannaturale sincero che sa affascinare e catturare lo spettatore. Inoltre usa molto i giochi di luce e ombra che aiutano a valorizzare queste sensazioni e anche a creare grande tensione. Ad esempio uno degli omicidi avviene in un corridoio con luci blu e rosse a intermittenza, creando una stupenda atmosfera. Come se non bastasse, certe volte gli omicidi accadono quanto meno te lo aspetti e quindi le apparizioni di George Scott riescono e sorprendere e spaventare.

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Il vero problema del film, uno degli scogli maggiori da superare, riguardava un elemento: gli uccelli. Quest’ultimi infatti giocano un ruolo importantissimo nella storia e nel finale la loro presenza era necessaria. Per questo usarono qualcosa come 5 mila passeri per quella parte. Il guaio era che i passeri non erano collaborativi e, nonostante la presenza di un addestratore e la loro grande quantità, erano difficili da riprendere insieme. Per questo ovviarono con numerose strategie, attraverso diversi tipi di animatronics che avevano movimenti specifici, giochi di ombre per far sembrare che ci fossero tantissimi uccelli in movimenti e anche attrezzature per fare in modo che gli animatronics girassero intorno a un personaggio come un turbinio. E questi effetti artigianali sono stati realizzati veramente bene e anche oggi rimangono notevoli. Purtroppo non tutto poteva essere fatto in questo modo e alla fine dovettero usare degli effetti digitali che per i tempi erano pessimi e oggi sono invecchiati anche peggio.

La storia sa veramente colpire, d’altronde è tratto da un romanzo di King che affronta tematiche davvero affascinanti e lo fa con intelligenza. L’intera vicenda è qualcosa di molto personale per uno scrittore, uno scontro tra lo scrittore che vuole scrivere quello che desidera maggiormente il pubblico in quel periodo e lo scrittore che invece crea la storia che desidera lui. Thad fino a quel momento ha scritto quello che gli chiedeva il pubblico ma la situazione lo ha stancato, vuole far emerge la sua vera personalità, il suo vero io senza dover interpretare un ruolo e ha deciso così di abbandonare quella strada. E lo scontro che ha con Stark ha diversi livelli di lettura, possiamo proprio definirlo una sorta di confronto alla Dr. Jekyll e Mr. Hyde, con Stark che comunque rappresenta una parte di Thad, la parte oscura, bestiale, che a sempre fatto parte di lui e che ora dovrà affrontare e sconfiggere. Il film ruota intorno tutto ciò e se il romanzo faceva un lavoro davvero ottimo, arrivando ad approfondire il tutto attraverso varie riflessioni e scene, il film riesce a dare giustizia a tutto ciò e l’unico difetto non riguarda il modo in cui è stato narrato ma appunti gli effetti speciali in digitale e un finale molto sbrigativo.

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Per concludere, La metà oscura, nonostante alcuni difetti, si dimostra un’opera tecnicamente ottima, con una regia molto curata ed evocativa, una messa in scena ottima e delle trovate eccellenti. Inoltre nella narrazione riesce a rendere giustizia alla storia di King, regalandoci delle riflessioni e dei confronti davvero belli. Lo consiglio assolutamente.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

14 pensieri riguardo “La metà oscura (film)

    1. Fidati, è un ottimo film anche se purtroppo ebbe diversi scontri tra la produzione e Romero. Quest’ultimo è stato un grande artista che in molte occasioni è riuscito a dimostrare il suo pieno potenziale grazie a produzioni indipendenti (guarda tutti i suoi film di zombi). Quando però c’era dietro una produzione le cose andavano un pò male. Romero voleva la sua libertà, voleva rendere quell’opera come qualcosa di suo. Qui in parte ci è riuscito, in parte no. In ogni caso lo consiglio assolutamente!

    1. Ne ebbe anche troppo, soprattutto quando dovettero fermare le riprese per un sacco di tempo. Cose del genere rovinano una pellicola. Per fortuna, anche con i suoi difetti, quest’opera riesce a convincere.

    1. Infatti era proprio il finale il problema per Romero. In parte perché affrettato in parte perché quella parte dovettero girarla quasi un anno dopo. La produzione di questo film è stata un vero casino, ma rimane un film affascinante.

  1. Ho letto ben 16 romanzi di Stephen King, ma questo mi manca. Non capisco come mai questo post non abbia sfondato a livello di commenti, perché è il migliore che tu abbia pubblicato in tutto il 2024 dopo quello su Il gatto a nove code. Molto bello anche quello su Eva contro Eva.

    1. Immagino che il motivo sia che non molti conoscono il film e neanche il libro di King. Scrivere quest’articolo mi è piaciuto molto ma non mi sorprendo della mancanza di commenti. Comunque ti ringrazio per le tue parole, sono felice che tu lo abbia apprezzato così tanto!

        1. Io non la vedo in questo modo. Non mi aspetto che alcuni articoli floppino o abbiano successo. Semplicemente sapevo che in pochi avrebbero commentato perché non conoscono la pellicola. Ci sono altri film che in futuro pubblicherò che sono opere indipendenti e poco conosciute e anche in quel caso mi aspetto lo stesso risultato. Però alla fine non ha importanza. L’importante è condividere la mia opinione con gli altri e, se possibile, far conoscere opere nuove che meritano di essere viste.

          1. Su questo sono totalmente d’accordo, perché la missione del mio blog è proprio questa: dare visibilità a libri, film e serie tv che hanno avuto meno successo di quanto meritassero. Sapere che c’è qualcuno che li scopre grazie a te è sempre una grande soddisfazione. Grazie per la risposta! :)

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