Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo tornati di nuovo nel mondo dei fumetti e, com’è diventato ormai di consueto, abbiamo portato avanti il progetto dedicato a una serie italiana molto interessante, Kalya, arrivando a recensire il quarto volume. In questo volume Kalya e Tagh, accompagnati da Leena e Aridan, si stanno dirigendo nelle terre di Hobur, ma prima devono fare una sosta nella città portuale di Nimelor, una città dove è apparso il morbo pallido, costringendo una parte della città a essere isolata e a richiedere l’intervento di bonificatori alchimisti. Gli elfi fi Varnon sono sulle loro tracce, ma anche Calon che vuole aiutarli. Ho apprezzato di più questo volume rispetto al precedente per diversi motivi. In primis perché finalmente vediamo il morbo pallido in azione e la sua pericolosità, cosa di cui si era soltanto parlato finora, e vediamo quanto questo problema sia grave. E infine ho apprezzato molto i disegni ma in particolar modo le atmosfere, davvero ispirate, e capaci di creare le giuste scene e la giusta tensione, grazie a ottimi giochi di luce e ombre. Un volume che sa intrattenere e che vi consiglio.
E rieccoci nuovamente a parlare di cinema e questa volta con un film abbastanza recente che mi aveva incuriosito per diversi motivi, soprattutto perché fa parte di un certo filone che, seppur ne parli poco, mi piace da impazzire.
Ecco a voi The Innocents (De Uskyldige), pellicola thriller fantascientifica del 2021 scritta e diretta da Eskil Vogt.

Trama:
Ida (Rakel Lenora Fløttum) è una bambina che si è appena trasferita insieme ai suoi genitori e a sua sorella autistica Anna (Alva Brynsmo Ramstad) in un sobborgo residenziale per via del lavoro del padre. Qui Ida si annoia molto e prova anche un senso di gelosia nei confronti della sorella a cui fa vari dispetti, anche cattivi. Tutto però cambia quando conosce Ben (Sam Ashraf) e Aisha (Mina Yasmin Bremseth Asheim) con cui lei lega, specialmente con Ben. Stando insieme, i quattro ragazzi scoprono di possedere dei poteri e più sono vicini e più questi poteri si potenziano. Andando vanti però iniziano a perdere il controllo di tali poteri, soprattutto Ben che deciderà di usarli per fare del male.

Di quale filone stavo parlando all’inizio? Quello in cui i bambini sono crudeli e causano morte e distruzione. Tecnicamente lo chiamo in un altro modo, ma è un po’ volgare e quindi evito. Sì, mi piace molto questa tipologia di film, non perché odio i bambini (anzi, tutto il contrario), ma perché apprezzo come queste opere riescano a rompere diversi schemi legati ai bambini nel cinema. The Omen, Orphan, Il Giglio Nero, Il Villaggio dei Dannati, sono tutte pellicole che adoro e che un giorno porterò sul blog. Per il momento però concentriamoci su quest’opera che riesce a dire diverse cose.

Si parte come al solito dal lato tecnico e fin da subito possiamo vedere diversi aspetti positivi, in primis la regia. Vogt, prima di essere un regista, è soprattutto uno sceneggiatore e in passato ha scritto e co-scritto pellicole meravigliose come Thelma, La persona peggiore del mondo, arrivando poi a questo The Innocents. Quest’ultimo è il suo secondo lungometraggio e di tanto in tanti si vede che tende a cadere in un errore dei registi alle prime armi ossia voler creare immagini estetiche molto belle e curate che posso però rallentare un po’ il ritmo. Questo è l’unico difetto del film, ma è un difetto quasi minimo perché la regia riesce a esprimere perfettamente una storia affascinante e un’ambientazione perfetta. Ci sono certe scene e sequenze molto ispirate che riescono a creare la giusta atmosfera con inquadrature molto belle, come ad esempio il quartiere ripreso capovolto e con movimenti di macchina molto lenti. Per non parlare dell’uso dei colori all’inizio molto freddi, grazie al sapiente uso del blu, che però alla fine diventeranno sempre più caldi e rassicuranti.

Tra le altre cose adoro il modo con cui ci vengono mostrati i poteri dei bambini, senza esagerazioni, ma attraverso momenti sottili e anche eleganti. Per fare un esempio ho adorato gli scontri tra i poteri, scontri che non hanno richiesto un uso spropositato di effetti speciali, ma dove tutto era reso affascinante e teso grazie all’atmosfera che si creava, agli sguardi dei bambini, all’attesa e a trovate registiche ottime. L’atmosfera è uno degli elementi più belli della pellicola, in cui si sente questa sorta di abbandono, mostrandoci un grande quartiere completamente voto e con poco da fare dove si muovono i bambini e dove gli adulti, seppur presenti, sembrano molto distanti. Un luogo freddo e vuoto, perfetto per la storia in questione e che sarà perfetta per parlare di questi bambini. Anche il ritmo si dimostra curato, un ritmo lento che si prende i suoi tempi per presentare il luogo, i personaggi, la loro situazione, le loro relazioni e come quest’ultime si evolveranno. Insomma, sul lato tecnico il film è curato benissimo e riesce a valorizzare una storia veramente ottima e scritta bene. Infatti adesso parliamo della sceneggiatura e dei personaggi.

Fin da subito vediamo questi bambini soli e abbandonati a loro stessi. I genitori sono presenti, ma ci vengono mostrati del tutto estranei alla storia dei bambini, come se per loro fosse impossibile poter entrare in questi eventi. Quindi ci ritroviamo con dei bambini in un ambiente vuoti, che mostrano la loro inesperienza come dovrebbe essere ma che in un certo senso si comportano come adulti, maturi per la loro età, proprio perché soli e con situazioni complesse. Ida ad esempio è una bambina che, senza proferir parola ma solo attraverso le immagini e le sue azioni, mostra una rabbia repressa e soprattutto una frustrazione enorme, visto che è per lo più ignorata dai genitori, troppo occupati nel prendersi cura di Anna. E il rapporto che ha con la sorella all’inizio non è per niente dei migliori, anzi possiamo dire che neanche esiste e che si formerà solo quando scopriranno di avere dei poteri.

Di Anna apprezzo il modo con cui è presentata, una ragazzina con autismo di terzo livello (autismo grave) e quindi non riesce a comunicare con il mondo che la circonda ma che dentro nasconde un mondo ricco di emozioni e sentimenti che il film riesce a spiegare con cura e apprezzo il rapporto che instaurerà con Aisha la quale, grazie alla loro comunicazione telepatica, riuscirà a capirla e a farla aprire. Benjamin invece è uno dei personaggi più interessanti a cui i poteri daranno alla testa e che fin da subito mostrerà un certo sadismo e una certa cattiveria nelle sue azioni, fin da quando, proprio all’inizio, ucciderà un gatto per divertimento. Un personaggi abbastanza complesso che in certi frangenti mostrerà anche momenti molto umani e sarà presentato benissimo e che avrà una profonda paura di Anna, l’unica in grado di contrastarlo veramente. Inoltre i miei più sentiti complimenti vanno agli attori bambini che si sono dimostrati bravissimi e molto credibili e naturali.

Per concludere, The Innocents è un film stupendo che riesce a gestire veramente bene questo filone cinematografico e a parlare di diversi argomenti con grande maturità attraverso la storia e le immagini e senza mai essere didascalico (cosa fondamentale in un film a mio avviso). Un film che mostra l’innocenza di questi bambini in cui modo interessante e diversificato, oltre che a mostrare anche la loro cattiveria volontaria e non. Un’opera che riesce a colpire dall’inizio alla fine e che consiglio assolutamente.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]