Wolf Hunter

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo deciso di catapultarci nel mondo della fantascienza e in particolar modo un film sci-fi incentrato sui paradossi temporali davvero interessante ossia Predestination. La storia è incentrata su un agente spazio-temporale il cui compito è catturare un noto terrorista chiamato Frizzle Bomber che nel passato, nel 1975, fece un attentato a New York, uccidendo 10 mila persone. L’agente prova più volte a fermarlo, ma senza successo. Inoltre lui ha fatto troppi salti nel tempo e per questo presto andrà in pensione, ma prima di ciò dovrà fare un’ultima missione: andare nel 1970 e mettersi in contatto con un certo John, una persona che forse potrebbe essere legato a Frizzle Bomber. Questo film si dimostra dall’inizio alla fine veramente geniale, non solo a livello di scrittura ma soprattutto a livello registico. Infatti qui la regia era fondamentale perché, con una storia sui paradossi temporali, era molto facile sbagliare eppure sono riusciti, attraverso un’ottima estetica, un’ottima messa in scena e un ottimo montaggio, a incastrare perfettamente tutti i pezzi di questo puzzle, arrivando a dar vita a un’opera intelligente, con un bel ritmo e con dei personaggi profondamente caratterizzati e interpretati da attori stupendi. Lo consiglio assolutamente!
Con l’articolo di oggi si ritorna all’horror. Sì, non è passato tantissimo tempo ma sapete bene quanto io ami quel genere e quanto io ne sia legato. Nell’horror tendo sempre a guardare tutto e una delle cose che adoro sono gli horror indipendenti. Per via della libertà che si possono avere, seppur con dei limiti di budget, e anche per certe tematiche che vengono affrontate in maniera interessante.
Ecco a voi Wolf Hunter (Hunter Hunter), pellicola horror del 2020 scritta e diretta da Shawn Linden.

Trama:
Joseph (Devon Sawa) vive insieme a sua moglie Anne (Camille Sullivan) e la figlia Renee (Summer H. Howell) isolata in una casa di montagna, completamente lontano dalla cittadina e dalle persone. Lui è un cacciatore e vanno avanti cacciando prede e vendendo le pellicce in un negozio nel paesino più vicino. Hanno vissuto sempre così ma stanno passando un inverno veramente rigido e il raccolto e le prede iniziano a mancare. Come se non bastasse adesso un pericoloso lupo si aggira nella loro foresta. Dopo aver pensato alla situazione, Joseph decide di andare alla caccia del lupo, per poter mettere al sicuro la sua famiglia. Quello che però sembrava una normale caccia si trasforma in qualcosa di più inquietante quando trova dei cadaveri nella foresta. C’è qualcun altro lì di gran lunga più pericoloso del lupo.

Questo è il primo lungometraggio di Shawn Linden e ammeto che come inizio è davvero ottimo. In ogni caso ho scelto questo film per diverse ragioni: perché è un horror indipendente, per le sue ambientazioni, per le tematiche che affronta e, in piccola parte, anche per il titolo. Sì, ho un debole per i lupi da quando ero piccolo, anche se nel titolo originale non si faceva riferimento ai lupi, infatti il titolo è Hunter Huner e, con il senno di poi, lo trovo decisamente più azzeccato. Iniziamo allora con la recensione.

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Un po’ com’era successo per Predestination, anche qui non potrò inoltrarmi oltre con la trama perché il rischio di fare spoiler è molto alto, quindi sarà costretto a omettere certe cose. Prima di tutto però si parla del lato tecnico e una delle cose che risalta subito è il ritmo della pellicola. Il film infatti procederà lentamente, si prenderà i suoi tempi per sviluppare i personaggi e anche la storia. All’inizio vedremo ad esempio la loro situazione, il loro stile di vita, come riescono ad andare avanti attraverso le loro sole forze e ciò che la foresta gli offre, cacciando e coltivando e dirigendosi verso la civiltà solo in determinate situazioni. Saranno del tutto isolati e apprezzo molto come il regista sia riuscito a mostrare tutto ciò in maniera ottima, senza dilungarsi troppo e facendoci percepire subito l’atmosfera di questo isolamento.

Mi piacciono molto le riprese dei boschi in cui si sente non solo una certa claustrofobia ma anche un certo timore perché è molto semplice perdere l’orientamento in un luogo simile. Quindi il bosco avrà un che di impenetrabile e spaventoso in tutto ciò. La tensione inizierà a salire quando il lupo farà la sua apparizione e a un certo punto poi Joseph sparirà. Da quel punto in poi sarà Anne a prendere in mano la situazione, ma la paura di incorrere nel lupo sarà molto grande sia per lei che per la figlia e, quando cercherà aiuto da qualcuno nel paesino si renderà conto di quanto siano veramente isolati. Ogni volta che dovranno uscire nella foresta ci sarà sempre tensione perché non sapranno se saranno seguite o no dal lupo e dove sia quest’ultimo. Però il pubblico saprà qualcosa di cui loro rimarranno all’oscuro: c’è qualcun altro lì, qualcuno di gran lunga peggiore.

Il tutto avverrà con lentezza, senza accelerazioni improvvise o senza fermarsi del tutto. Il film proseguirà mostrandoci personaggi interessanti tra cui risalta certamente Anne, una donna che per amore ha deciso di vivere questo tipo di esistenza, ma che non si trova totalmente a suo agio e tutto ciò, più che con le parole, lo capiamo attraverso le immagini e i suoi sguardi. Mentre il marito si troverà a suo agio e la figlia è disposta a seguire le sue impronte, Anne sarà quella più titubante e ricca di dubbi. In ogni caso la loro caratterizzazione è ottima e ci poterà a capire bene perché compiano certe scelte. Adoro anche il modo in cui hanno parlato della tematica centrale ossia il rapporto tra uomo e natura. Inizialmente sembra quasi che tra la famiglia e la natura ci sia una sorta di equilibrio, ma più si va avanti e più si nota come anche loro siano comunque distruttivi e come la natura venga rappresentata come qualcosa si selvaggio che dovrebbe essere lasciato in pace. La situazione si evolverà ulteriormente, passando da uno scontro tra uomo e natura a uomo contro uomo, dove ala fine non è rappresentato dal lupo, che si limita ad agire seguendo la propria natura, ma dall’essere umano. Se c’è però qualcosa che eleva il film è sicuramente il finale, la parte migliore in assoluto. Gli ultimi 10 minuti sono stati inaspettati e soprattutto mi hanno fatto sentire abbastanza male. Il finale è stata una sorpresa ed è stato molto crudele e spietato ma allo stesso tempo ricco di suspence e davvero molto coraggioso. Però è pur sempre un finale che fa molto male.

Per concludere, Wolf Hunter è un ottimo film horror che riesce nell’intento di narrare il conflitto tra uomo e natura senza farlo in maniera didascalico e soprattutto senza essere plateale, ma narrando il tutto attraverso una storia interessante. A livello tecnico il film riesce a convincere così come i personaggi e lo sviluppo della tensione e quel finale rimane qualcosa di incredibile e terrificante. Un film che consiglio!

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

9 pensieri riguardo “Wolf Hunter

    1. Conosco alla perfezione quel blog. Lucia ha una cultura del genere horror veramente impressionante e vasta e la sua passione si legge in ogni riga che scrive. Sono felice che anche tu la conosca!

    1. Indubbiamente è ottimo. C’è chi non ha apprezzato il ritmo lento dell’opera (anche se io l’ho trovato gestito bene) però tutti concordano sulla forza di quel finale. Decisamente interessante.

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