Predestination (2014)

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo finalmente cambiato genere, passando dall’horror a una commedia drammatica diretta da un regista straordinario che però meriterebbe più attenzione. Il film in questione è Che fina ha fatto Bernadette?
La storia parla per l’appunto di Bernadette, un architetto molto stimato nel suo lavoro ma che da anni non crea più niente, per via di un evento che l’ha portata in una profonda depressione. Ha un buon rapporto con suo marito, anche se si stanno allontanando senza rendersene conto, ma soprattutto ha un rapporto stupendo con la figlia. Nel corso degli anni però è diventata sempre più isolata e autodistruttiva, portandola ad avere pessimi rapporti con gli altri. Il viaggio che la figlia vuole fare in Antartide però potrebbe essere l’occasione giusta per riprendere in mano la propria esistenza e trovare uno scopo. Questo film non ha ricevuto molte critiche positive e la cosa mi ha sorpreso parecchio dato che la pellicola riesce a convincere in tutto, sia dal lato tecnico che dalla sceneggiatura. La regia riesce a non farsi notare troppo nonostante abbia una messa in scena davvero ottima e si concentra molto sui personaggi e i loro rapporti. La fotografia è curata così come la musica, le ambientazioni e il montaggio, ma sono proprio i personaggi il punto di forza della storia, in particolar modo Bernadette, che si dimostra ricca di sfumature e difetti. Anche i rapporti tra i vari personaggi sono stupendi e risultano molto veritieri e sinceri. Un film che mi ha stupito e che consiglio assolutamente di vedere.
Questa volta cambiamo nuovamente genere, andando a discutere di fantascienza. Amo profondamente questo genere e quanto riesca molte volte a farci riflettere e interrogare sulla nostra esistenza e sulla vita stessa. Inoltre non è un genere semplice da gestire, soprattutto se si affrontano certi argomenti complessi. Ed è questo uno dei motivi che mi ha portato a vedere quest’opera.
Ecco a voi Predestination, pellicola thriller fantascientifica del 2014 scritta e diretta da Michael e Peter Spierig e basata sul racconto Tutti voi zombi di Robert A. Heinlein.

Trama:
Siamo nel marzo del 1975 e un agente riesce a fermare un’esplosione che doveva avvenire in un edificio di New York. Purtroppo l’agente rimane gravemente ferito e il suo volto viene completamente ustionato. Usando un dispositivo per il viaggio nel tempo, l’agente ritorna nel 1992, dove viene curato e il volto ricostruito, anche se adesso ha un aspetto completamente differente. La sua missione è una sola: fermare Fizzle Bomber, un criminale che ha già causato numerosi morti con le sue bombe e che proprio nel 1975 causerà a New York più di diecimila vittime. Per via dei rischi che comportano l’uso dei salti temporali, l’agente (Ethan Hawke) dovrà andare pensione, ma gli spetta ancora un’ultima missione: andare nel 1970 e contattare una persona chiamata John (Sarah Snook), un uomo che sta affrontando un periodo buio della sua vita ma che potrebbe intraprendere una nuova strada con questo agente. Inoltre sembrerebbe essere anche legato a Fizzle Bomber.

Ho sempre voluto recensire un film di fantascienza che avesse come tematica principale i paradossi temporali. Questo perché è un argomento molto affascinante ma allo stesso tempo molto delicato proprio per la sua enorme difficoltà. Con il paradosso temporale è molto semplice sbagliare e ci vuole grande attenzione nel creare queste storie. Inoltre volevo discutere di un film tratto da opere fantascientifiche degli anni ’50-’60. Quello era il periodo di Ray Bradbury, Philip K. Dick, Richard Matheson, scrittori che sono stati dei veri capisaldi per il genere fantascientifico e di cui traiamo ispirazione ancora oggi.

Non so quanto potrebbe essere lunga questa recensione. Potrebbe anche essere molto breve e non perché il film non abbia nulla da dire, ma perché potrebbe essere molto semplice fare degli spoiler. Cercherò di fare del mio meglio.
Quello che sicuramente mi ha lasciato stupito è la regia. La regia dei due fratelli è molto quadrata e soprattutto si concentra unicamente sui suoi personaggi senza mai e poi mai perderli di vista. Questo perché era fondamentale che il pubblico si concentrasse su di loro, specialmente a livello emotivo, in modo da comprenderli appieno e apprezzarne anche la continua evoluzione, accettandone la naturalezza di quest’ultima. Però il motivo principale per cui questa regia ha fatto un ottimo lavoro a rimanere concentrata sui personaggi è ancora più semplice: si poteva creare un vero caos con una trama simile.

Questo perché parliamo di una storia a incastro, in cui bisogna stare attenti per riuscire a cogliere tutti gli indizi e arrivare a capire la verità. E quest’ultimo punto era la vera sfida del film e non è una cosa che tutti possono fare, bastava veramente poco, anche la più piccola distrazione da parte dei registi perché tutto crollasse come un castello di carta. Invece qui tutto quello che vediamo alla fine torna perfettamente e si incastra con grande naturalezza proprio grazie alla regia. Ovviamente all’inizio ci faremo numerose domande su come stiano procedendo certi avvenimenti, ma andando avanti tutto verrà spiegato molto bene non solo attraverso i personaggi ma soprattutto attraverso le immagini. Qui sarà ottimo il modo con cui certi dettagli verranno enfatizzati, come si decida di non mostrare alcuni elementi e inoltre il montaggio fa un lavoro eccellente e più andremo avanti con la trama e più ci troveremo di fronte a dei bellissimi colpi di scena, ben ponderati e mai esagerati. A un certo punto qualcosa potremo anche prevederla noi, ma si rimarrà comunque sorpresi proprio per il modo in cui si arriva a quella rivelazione.

In ciò il film ha successo e riesce ma anche la sceneggiatura e i personaggi si dimostrano altrettanto ottimi. Il film si dimostra un thriller scritto in maniera intelligente dove il pubblico è curioso di sapere come proseguirà la storia e come si evolveranno gli eventi e, ovviamente, scoprire la vera identità di Fizzle Bomber. Però si rimane soprattutto affascinati dai due personaggi principali. Sicuramente John nella prima parte sa catturare l’attenzione e smuovere gli animi. Buona parte della prima metà infatti non sarà altro che la sua storia, una storia fatta di ingiustizie e continui fallimenti, a partire da quando era piccola ed era ancora Jane, fino ad arrivare a trasformarsi in John. Si empatizzerà molto con il suo personaggio e si farà il tifo per lui e questo succederà anche per l’agente, soprattutto nel finale. Su quest’ultimo non posso dilungarmi oltre purtroppo, posso solo dire che la sua missione sarà lo scopo per cui andare avanti. In ogni caso anche lui sorprenderà, specialmente per il bellissimo rapporto che avrà con John. Inoltre apprezzo anche come si parlerà di scelta e predestinazione, sia come le due tematiche andranno a collidere e a trovare molti elementi in comune e come la predestinazione assumerà dei connotati negativi e tragici. Anche su questo punto non posso rivelare troppo per evitare spoiler, ma il tutto viene affrontato con grande maturità e intelligenza.

Per concludere, Predestination è un film di fantascienza molto intelligente e sorprendente che riesce a stupire per l’ottima trama e soprattutto per il modo curato e ponderato con cui la regia è riuscita a gestire qualcosa di così complesso, senza mai concentrarsi su cose futili e inserendo i pezzi di questo puzzle nei posti giusti. Inoltre i personaggi e le tematiche saranno stupende e riusciranno a farci porre delle domande. So bene che la recensione è stata breve, ma è stato difficile scrivere tutto senza fare spoiler e, quando vedrete il film, capirete quanto poteva essere semplice fare pesanti rivelazioni.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

30 pensieri riguardo “Predestination (2014)

  1. Concordo in pieno con quanto hai detto sull’abilità degli autori di gestire la complessità della trama. Sarebbe stato anche facile scadere nel facilmente prevedibile invece sono riusciti a gestire il tutto senza lasciar trapelare nulla o quasi.

      1. Ma no, vedi, a memoria, questo è uno di quei film intriganti ma che se vai a vedere bene sono abbastanza scarni, spogli (non mi viene il termine preciso). Nel senso: ci sono giusto due/tre personaggi. Le scenografie sono piuttosto basilari. Le scene veloci. Insomma si sarebbero potute approfondire certe tematiche a alcune psicologie.
        Ma so bene che tante volte, anche per questioni di budget, è già tanto che si riesca a terminare il film…
        In questo senso dicevo, non so se mi sono spiegato…

        1. In un certo senso quel che dici è legato più a una questione di budget. D’altronde questo era un film semi-indipendente. E inoltre non voleva essere qualcosa di enorme, voleva parlare di una certa tematica attraverso un personaggio molto originale, un personaggio con una storia complessa. Tutto ruota intorno a lui e al paradosso temporale. Forse intendevi dire che è un film con un’ottima forma ma vuota nel contenuto? Oppure che è spoglia a livello di ambientazione?

  2. Ciao, la recensione mi è piaciuta molto, mi hai fatto venire voglia di guardare il film 🎥 e sei riuscito a mostrarmi la Fantascienza da un punto di vista che non avevo mai considerato. Grazie. Sembra molto interessante anche la storia di Bernadette, so che non è questo il titolo.
    Complimenti, buona giornata

  3. Io ho avuto un’esperienza decisamente opposta alla tua con questo film (anche io non voglio fare alcuno spoiler, anzi complimenti, non era per niente facile parlare del film senza farlo): l’ho trovato assurdo, fastidioso e morboso. Un puro esercizio intellettuale di chi vuole portare all’estremo il paradosso del viaggio nel tempo piegando a questo scopo la psicologia, il buon senso e la morale dei personaggi. Non ho letto il racconto da cui è tratto e, siccome come dici tu giustamente non è facile da seguire, magari il senso profondo dell’operazione mi è sfuggito, però ancora oggi non riesco a scrollarmi di dosso il fastidio di questa visione.

    1. Non c’è alcun problema! Apprezzo le opinioni contrarie alle mie, soprattutto se espresse così bene. Io non l’ho trovato un esercizio di stile anche per il semplice fatto che il film è rimasto concentrato sui personaggi che portavano avanti il concetto del paradosso temporale. Alla fine questo concetto l’hanno effettivamente esplorato fino in fondo, cercando di dire il possibile senza però uscire dagli schemi. Forse proprio perché la tematica è folle ed può arrivare a certi estremismi che non ti è piaciuta, non saprei dirti, sappi solo che rispetto molto il tuo pensiero.

  4. film a dir poco straordinario, con un finale veramente sconvolgente
    quando finì io e i miei restammo a fissare lo schermo per diversi secondi

    è il film che mi ha fatto iniziare a stilare la lista sui Mind-fuck movies!

    1. Indubbiamente il finale è un bellissimo colpo di scena non solo per la rivelazione in sé ma anche per il modo in cui si arriva a quel punto e cosa comporta. E il tutto aveva la sua logica per quanto folle fosse. Un film che lascia stupiti!

Lascia un commento