Spiral – Capitolo 2: Adelaide

DISCLAIMER:
Il romanzo è in corso di stesura. Quindi potranno esserci incoerenze e sicuramente, una volta finito, dovrà essere editato pesantemente.
Sono quindi accetti consigli e critiche costruttive.
Offese inutili saranno ignorate.
Buona lettura.

SPIRAL – Capitolo 2: Adelaide

Disegno di Jusan: https://vk.com/jusangross

ANTEPRIMA:

Capitolo 2 – Adelaide

33-esima colonia lunare

Da allora sono morta.
Da allora sono risorta.
Da allora ti ho cercata.
Da allora ho iniziato a piangere, sorridendo.

Quando aveva solo dieci anni l’obelisco apparve sulla Luna, scatenando il panico. Esso giunse accompagnato da un enorme boato che le assordò le orecchie. Successivamente seguì un fischio sommesso e fastidioso mentre la terra lentamente cominciava a tremare sempre di più, fino a far aprire delle crepe nella sua abitazione.
Adelaide non aveva tempo per provare paura o anche solo pensare, doveva nascondersi. Non sapeva cosa stesse accadendo. Non c’erano terremoti sulla Luna ma lo riconobbe perché l’aveva ben studiato nei vecchi libri e nelle registrazioni del padre, geologo terreste.
Tutto sembrava senza senso e lei corse sotto il letto, il posto più vicino e sicuro che poteva trovare. Inconsapevole di avere le lacrime agli occhi, la vista divenne sempre più sfuocata a causa della polvere che usciva dalle crepe che si aprivano, una dopo l’altra.
Nel giro di meno di un minuto, quando la bambina riaprì gli occhi, scoprì di trovarsi completamente al buio e bloccata.

Si svegliò impregnata del proprio sudore, nella notte verdognola lunare, nel presente, ventiquattro anni dopo la comparsa dell’obelisco.
Quasi ogni volta sognava il suo passato. Sentiva il peso del materasso sulla schiena che le toglieva il fiato. Affannando, il buio era impenetrabile e cercando di scavare una via di fuga nelle macerie, s’era spezzata pian piano tutte le unghie delle dita.
Tutto ciò, nonostante la quantità di tempo passato, non l’aveva mai abbandonata.
Si passò una mano sulla fronte, spostando ciocche dei ricchi capelli rossi, tenuti insieme in modo disordinato da un elastico e una forcina. Sospirò più volte, riempendo e svuotando i polmoni adeguatamente per dare ossigeno al cervello. Dato che era sveglia, tanto valeva alzarsi e darsi da fare.
Le sue ricerche sull’obelisco la impegnavano fin da quando era stata tratta in salvo, come unica superstite, dalla villa ridotta in macerie. I genitori e le sue due sorelline erano morti.
Nel cuore non aveva desiderato vendetta, anche perché non c’era al momento nessuno contro cui rivolgere la propria ira; le sembrava solo stupido. Ciò che desiderava davvero era comprendere.
Dietro al mistero degli obelischi si nascondeva un complesso puzzle dal quale lei non riusciva a giungere a capo. Ed era disposta a tutto pur di trovare le risposte alle sue innumerevoli domande.
Sorrise, pensando a quanta strada aveva fatto.
Una bambina nelle macerie, orfana a casa di familiari sconosciuti, le continue notti in bianco alla ricerca di informazioni e il successo.
Sì, perché grazie a un importante finanziamento di un progetto che aveva ideato lei, aveva dato la possibilità alla gente – a chi poteva permetterselo – di respirare aria abbastanza pulita dai miasmi dell’obelisco.
Ma, nonostante ciò, ancora non ne comprendeva la composizione chimica e il vero effetto sul corpo umano.
La ragazzina ingenua e gentile era morta ventiquattro anni fa, insieme ai suoi cari. Un vuoto era rimasto che doveva colmare e la sete di conoscenza ne era la fonte.
Controllò che l’impianto applicato sul suo petto funzionasse a dovere; era sempre meglio fare un check perché il filtro andava cambiato spesso. Questo era uno dei motivi che rendeva così costoso quell’impianto bionico. Senza parlare dell’esosa e rischiosa operazione.
L’orologio al polso segnava un battito regolare – finalmente s’era calmata – e una saturazione d’ossigeno ottimale.
Si tolse le coperte di dosso e la pelle nuda del suo corpo ben proporzionato venne ricamato dalla luce tenue che annunciava l’alba, fuori dalla finestra. Andava tutto bene.

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Proprietà di Cecilia Maria Cimmino.

Contatti ufficiali:

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Shiki Tima Ryougi

8 pensieri riguardo “Spiral – Capitolo 2: Adelaide

  1. Mi ha presa la tua narrazione fortemente un misto ottimo in ogni senso . La mia umile impressione hai talento e molto altro …Buona continuazione di cuore 🐞☮️

  2. Molto molto interessante questo capitolo. E’ stato divertente arrivare a pormi delle domande e trovare la risposta subito dopo, come per la questione del pane.
    Si procede con l’esplorazione del setting e lo fai nel modo in cui piace a me: frammenti inseriti poco alla volta, legati ai personaggi e al loro background e a una trama che si dipana poco a poco mostrando i fili che iniziano a connettersi. In questo modo non risulta mai pesante, anche quando ci sono paragrafi dedicati ad esso. Bello <3

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