Anche in questo articolo torniamo a parlare di horror, ma stavolta voglio farlo con una tipologia di film dell’orrore che non ho mai trattato sul blog: la commedia horror. Una tipologia di pellicole a mio avviso molto difficile da realizzare per motivi che cercherò di spiegare in seguito. E in questo caso non ho intenzione di parlare di pellicole cult come Quella casa nel bosco o Cabin Fever (se non li avete visti è il momento di rimediare) ma di un film passato un po’ in sordina che è riuscito comunque a dire qualcosa di interessante.
Ecco a voi The Final Girls, commedia horror del 2015, diretto da Todd Strauss-Schulson.
Trama:
Max (Taissa Farmiga) è una ragazza delle scuole superiori che decide, con un po’ di riluttanza, di andare a vedere con alcuni suoi amici una proiezione di Camp Bloodbath, un film horror cult dove da giovane ha partecipato sua madre nel ruolo di Nancy. Purtroppo Amanda, la madre di Max, è morta in un incidente stradale tre anni prima, per questo Max era indecisa se vedere o no il film. Durante la proiezione scoppia un incendio e, per salvarsi, Max taglia lo schermo con un machete per raggiungere l’uscita insieme ai suoi amici. Invece si ritrovano tutti catapultati nel film e dovranno cercare di sopravvivere al cattivo del film, Billy, insieme ai protagonisti della pellicola, tra cui Nancy/Amanda.
In The Final Girls si parlerà principalemente di una categoria ben precisa dell’horror ovvero lo slasher. In special modo si parla molto di tutti gli slasher anni ’80 e soprattutto di Venerdì 13 (anche se è presente un po’ di Sleepaway Camp). Qui le citazioni alla saga con protagonista Jason si sprecano e sono parecchio evidenti nell’antogonista di Camp Bloodbath, Billy Un passato simile vissuto in quel campeggio, una maschera che copre la sua faccia deforme (maschera che tra l’altro è veramente bella), un bestione enorme, robusto e silenzioso con una forza sovrannaturale e che, nonostante tutti i colpi che riceve, continua a rialzzarsi fino a quando la sua pedra non viene fatta a pezzi. E, cosa più importante di tutti il machete, l’arma con cui uccide le vittime.
Oltre a questo personaggio, il film giocherà parecchio su molti clichés degli slasher con una certa intelligenza. Uno dei più divertenti di tutti è sicuramente il momento in cui i personaggi si spogliano e il cattivo compare, come se quello fosse il suo richiamo. Questo cliché poi verrà anche utilizzato dai protagonisti quando dovranno affrontarlo, trasformando questo espediente visto e rivisto in un’arma. I clichés utilizzati sono veramente tanti e i personaggi che fanno parte della pellicola (non questa ma quella di Camp Bloodbath) sono delle vere e proprie macchiette viventi come il tipo palestrato che pensa solo a portarsi a letto le ragazze (che in questo film dovrebbe essere il più figo del gruppo ma qui si rivela per il pagliaccio che è), la ragzza svampita che si spoglia subito, la ragazza timida e altri vari personaggi degli slasher tra cui la Final Girl, la ragazza vergine che alla fine sconfigge il mostro.
Qui ci viene descritto perfettamente il modo in cui proseguirà il film, chi saranno i primi a morire e perché (si spogliano) e come l’ultima ragazza riuscirà a fermare il cattivo. Tra l’altro adoro come viene mostrato il film di Camp Bloodbath. All’inizio, quando lo vediamo attraverso il trailer e quando poi viene trasmesso nella sala, ci viene presentata una pellicola vecchia degli anni’80 un po’ rovinata e sbiadita. Invece quando i protagonisti entrano dentro il film mi ha molto sorpreso il tipo di fotografia utilizzata: i colori sono molto accesi e caldi, una cosa che non mi sarei per niente aspettato ma è una scelta ben ponderata e messa in scena bene. Infatti questo tipo di fotografia rende il luogo quasi onirico, rendendo ancor maggiore il senso di surrealtà che provano i protagonisti.
Apprezzo anche la regia del film, folle e con momenti in cui i movimenti delle telecamere sono molto veloci e accentuati mentre ci sono momenti in cui rallenta per dare voce in capitolo ai personaggi. Ed è stato proprio quest’ultimo elemento del film che mi ha sorpreso più di tutto, anche delle battute intelligenti o dei momenti di meta-cinema davvero ben realizzati (e che dimostrano una conoscenza molto profonda degli slasher).
I personaggi, per quanto semplici, sono ben caratterizzati specialmente i protagonisti che sono entrati nella pellicola. Non sono, come in molti teen slasher, persone cattive che non potrebbero andare d’accordo neanche per finta, sono persone normali con la loro personalità e i loro problemi e farà piacere vedere come riusciranno a risolvere le loro inimicizie col proseguire della storia.
La cosa più bella di tutte però rimane il rapporto tra Max e sua madre. Fin dall’inizio quando parlando in auto vediamo che, nonostante le difficoltà che stanno attraversando, le due sono molto vicine, si comprendono bene e si vogliono bene. Il tutto mostrato anche con una certa naturalezza, senza scene troppo mielose. Dopo la morte della madre, Max soffrirà parecchio e farà fatica ad andare avanti e a lasciare andare sua madre. Così, quando la reincontrerà più giovane nei panni di Nancy, farà di tutto per proteggerla da Billy e dirle cose che non è riuscita a dire in precedenza.
Ovviamente all’inizio sarà un po’ difficile riuscire a dialogare con la madre perché dentro il film non è Amanda ma Nancy. Sarà molto interessante vedere come Nancy a un certo punto inizierà a crescere, cosa molto strana sia per il tipo di film in cui si trova sia soprattutto per il personaggio che interpreta. Il suo è il personaggio della “ragazza timida con la chitarra”, solo questo, ma Max le mostrerà che può essere molto di più di questo e grazie a ciò Nancy avrà maggior consapevolezza di se e si avvicinerà a Max. Questo rapporto verrà messo in scena in maniera veramente dolce ed è una cosa che ho apprezzato tantissimo.
L’unica nota negativa del film sono gli effetti digitali che non sono proprio di grande qualità. In certi punti riescono a nascondere bene la cosa ma all’inizio, durante l’incidente, si vede parecchio l’utilizzo di una mediocre CGI. Quest per me è l’unico difetto ma non è qualcosa che rovina la pellcola.
The Final Girls è un meta-film molto intelligente e divertente che riesce a intrattenere molto bene lo spettatore e che non si dimentica dei suoi personaggi, anzi li tratta con la dovuta cura.
Una pellicola che bisogna riscoprire e apprezzare.
Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!
[The Butcher]
Oggi continuo ad incappare in questo film. Tocca di vederlo.
Non te ne pentirai! E’ una vera perla.
Ok questo me lo devo vedere!
Saprà divertirti, ne sono certo!
Se penso che l’ho scoperta per caso e non l’avevo mai sentita nominare prima di beccarla su Cielo, mi viene da piangere – un po’, anche, perché ha diversi momenti davvero commoventi ma credibili, anzi, emblematici di molto più che dei clichées del genere, come tu scrivi molto ben trattati.
Anche l’uso di flashback e loop temporali è, oso dire, sapiente. Piace, piace, piace!!
Veramente un bel film. Si merita molto più. Quindi mi fa piacere vedere che pian piano più persone lo stanno riscoprendo anche se casualmente.
E chi l’ha scoperto così, è bene faccia opera di proselitismo ;)
Che meraviglia! Ripercorrere i cliché cercando di farli propri e farli meglio, criticandoli ma anche perseguendoli, è proprio un bel fare! Me lo guardo appena possibile
Ne vale assolutamente la pena. È un film veramente intelligente che merita molto di più.
Tnks per la segnalazione, utile, come sempre
Mi fa molto piacere :)
[…] The Final Girls, torniamo di nuovo negli anni ’70 con un film veramente particolare. Ci sono molte cose che […]
Davvero un gran bel film! Beccato assolutamente per caso l’anno scorso in estate su Rai4 e che mi sono ritrovato a vedere fortunatamente dall’inizio (poi, metti anche che Rai4 ha un suo canale in HD dentro Sky Cinema, quindi ho potuto “riavvolgere” i pochi minuti dalla partenza in cui ero andato a vedere chi minchia fosse quel Todd-qualche-cosa che non avevo mai sentito nominare!)
Una sorpresa grandiosa, con quell’incipit nella sala cinematografica e poi il tutto nella pellicola così anni ’80 da farmi tornare subito in mente il demenziale e fracassone film meta-cinematografico di John McTiernan Last Action Hero…
Recensione come tuo solito completissima e splendida, per un film che è davvero una goduria per un esperto di cinema horror (quindi anche di slasher) come te, ma che risulta fruibilissimo anche per un newbie dello specifico genere.
Mi piace quando parli con la cognizione di causa di uno che ne sa davvero molto, ma fa sembrare tutto molto semplice: rispetto, amico!
Questo è un film a cui sono parecchio affezionato e che vorrei tanto fare conoscere a più persone possibili. È una pellicola molto divertente e allo stesso tempo molto intelligente che ironizza gli slasher e gli rende onore.
Mi piacerebbe sapere che fine abbia fatto il regista. Ha fatto una perla simile e poi è svanito nel nulla.
Non ne so nulla nemmeno io, così come non ne sapevo nulla nemmeno prima!
Ma poveretto! Mi dispiace un po’ perché aveva dimostrato nei saperci fare alla regia. Quasi quasi faccio qualche ricerca. Grazie mille per il commento!