Dopo aver consumato enormi cenoni ed essere sopravvissuti alla “fase di studio”, eccoci tornati con nuovi articoli!
Oggi tocca a me, The Butcher, parlare di qualcosa che possa quantomeno essere interessante e, come al solito, recensirò un film.
Il film in questione è un prodotto italiano uscito nelle sale il 18 dicembre dell’ormai passato 2014, ovvero Il ragazzo invisibile, pellicola fantascientifica diretta da Gabriele Salvatores.
Ecco qui la trama:
Michele è un ragazzo di tredici anni timido e introverso che viene spesso preso di mira dai bulli della scuola. Lui è innamorato di una compagna, Stella, che però non ci accorge della sua presenza.
Durante la festa di Halloween, Michele si presenterà con un costume cinese comprato a un bazar per pochi soldi (dei bulli glieli avevano rubati) e, dopo essere fuggito dalla festa a causa dell’ennesima presa in giro, si renderà conto di aver un potere: diventare invisibile.
Michele inizierà a utilizzare i suoi poteri ma qualcosa non quadra, sembrano esserci delle persone che lo cercano, persone molto pericolose…
Il film in sé è una novità per il genere italiano di questo periodo in quanto parlerà proprio di supereroi (anche se non è proprio il primo film italiano sui supereroi). Già solo per questo fatto sono andato a vederlo al cinema non aspettandomi un capolavoro o altro. E infatti per me la pellicola si è dimostrata un buon prodotto ma nulla di più.
L’opera di può dividere in due parti: la prima dove ci viene presentata la vita del protagonista e l’acquisizione dei poteri e la seconda dove invece Michele scopre una verità tremenda sulla sua vita e l’organizzazione che lo cerca.
La prima metà l’ho molto apprezzata perché impariamo a conoscere bene il personaggio di Michele e, dopo la scoperta di questi poteri, lo vedremo all’opera facendo cose che avrebbero fatto tutti quanti: vendicarci sulle persona che ci hanno fatto del male e, nel caso di noi maschietti, entrare negli spogliatoi femminili (ammettetelo, lo avreste fatto anche voi!).
La seconda invece è per me quella riuscita meno. Nonostante faccia solo l’occhiolino ai film hollywoodiani non è riuscita a intrattenermi così come aveva fatto all’inizio e questo non perché mi aspettassi scene di azione epiche stile Marvel o altro, ma perché mi aspettavo una parte un po’ più lenta (“l’assalto” finale era troppo breve) e con un po’ più di tensione e pathos.
Come era prevedibile per chi avesse visto il trailer, il potere di Michele diventerò la metafora e, in parte, argomento principale del film. Grazie a ciò vedremo i problemi che attanagliano la vita adolescenziale del protagonista e di come questo periodo, pieno di trasformazioni e cambiamenti, possa essere difficile per lui e per tutti quelli che si riconosceranno nel personaggio. Il tutto verrà raccontato con un certo realismo e anche con una punta di ironia che non sarà mai esagerata e che è stata utilizzata bene in gran parte del film
La regia di Salvatores non è per nulla piatta. Si vede che dietro questo film c’era la sua impronta anche se posso dire che in certi punti non mi è totalmente piaciuta perché mi ricordava un po’ quella che si usa in certe serie televisive italiane.
La sorpresa maggiore però è stata per quanto riguarda la colonna sonora e gli effetti speciali. Nel primo caso la musica è molto carina e non ha motivetti tipici nei film di supereroi (non so perché, ma credo che avrebbe stonato in questo film) mentre nel secondo caso non ci sono state esagerazione con l’uso della CGI e il tutto è risultato abbastanza realistico.
Purtroppo ci sono alcune pecche tra cui alcune scene un po’ forzate. Quella che mi è rimasta più impressa è la scena dell’altalena in cui Michele, invisibile, si dondola e viene “visto” da Stella, la ragazza che ama, e lei invece che spaventarsi o avere qualche altra reazione, si avvicina curiosa parlandogli. Posso capire che sono dei ragazzini, ma così è un po’ esagerato.
Infine posso dire il film non è così malaccio come molti dicevano. Si è rivelato essere un prodotto buono, non un capolavoro, ma migliore di altri che stanno uscendo in questo periodo. Faccio i miei elogi a Salvatores e ai produttori del film per aver tentato una simile strada e aver provato a fare qualcosa di nuovo e spero di vedere altra gente cimentarsi con nuovi generi.
Spero che la recensione vi sia piaciuta e se volete dirmi la vostra opinione sul film (che sia positiva o negativa), io sarò ben contento di ascoltarvi.
Non ho visto il film, ma devo dire che il trailer mi ha dato solo una sensazione di deja vù. Sono cresciuto, tra le altre cose, con gli albi Marvel in mano, quindi è difficile per me non vederci subito una mezza scopiazzatura dell’Uomo Ragno, almeno nelle origini da sfigato del protagonista.
Premetto che non ho visto il film, ma volevo dire che il protagonista inizialmente sfigato e bullato lo si trova un po’ ovunque, soprattutto nei fantasy e sottogeneri. E’ un cliché ma se ben usato non stanca mai. E poi il tema del bullismo è sempre attuale. Ciao e buona giornata! ^-^
Anche questo è vero, però se si parla di supereroi l’accostamento è immediato.
Come modello hanno preso proprio Spider-man, anche se il protagonista non viene morso da nessun ragno radioattivo. Comunque sia non è per niente male come film, deve migliorare in certe cose ma è stato realizzato bene.
L’unica cosa che mi dispiace sono gli incassi che ha fatto. Si meritava di più al botteghino.
Ci sono pareri contrastanti in merito. Altrove ho letto che è stato molto pubblicizzato ma in realtà offre poco. Prima o poi lo vedrò, ma non mi ha messo tutta questa curiosità, ecco…
Io in tv non ho visto tanta pubblicizzazione, mentre ha avuto un buon seguito su internet e un po’ in radio. Riguardo alle critiche che gli sono state alcune posso capirle (anch’io ne ho fatte alcune sulla recensione), ma altre che dicevano che si aspettavano un film stile Marvel oppure che non siamo capaci di fare film in quanto italiani, mi lasciano abbastanza interdetto.
ma io credo che chi s’aspettava qualcosa in stile Marvel non ha ben presente tante cose. In primis le differenze di budget, ma ok, anche su quello si può discutere, mentre il vero problema secondo me è un altro, e se ne parlava tanti anni fa su un numero di Star Magazine (quando era la Star Comics a pubblicare Marvel in Italia): c’era un articolo chiamato tipo “Capitan Italia” (o una cosa del genere) e venivano proposti alcuni archetipi di personaggio. Su uno di questi, credo fosse un mutante, c’era un pensiero che forse un po’ è capitato a tutti di fare prima o poi, ovvero la differenza di ambientazione e background rispetto ad un personaggio americano. un conto è se uno si chaima Peter Parker ed abita a New York, per dire, un altro è se uno si chiama Pietro Parcheggiatore ed abita a Milano, con tutti gli annessi e i connessi del caso. Diciamo che, per fare un esempio recente, è come quando hanno cercato di copiare C.S.I. facendo la serie sui R.I.S.
A me faceva ridere quando all’inizio della puntata inquadravano dall’alto la città di Parma per imitare lo stesso tipo di apertura di C.S.I.
E’ proprio il paragone che non regge. E’ veramente “tu vuò fa l’americano” un Salvatores che invece di reinventare un genere e creare qualcosa di orginale proprio perché ambientato in Italia, si limita a seguire gli stilemi del genere adolescenzial/supereroistico.
In parte Salvatores va fuori dagli schemi tipici dei supereroi americani in quanto vuole principalmente parlare dei problemi adolescenziali di questo ragazzo che si sente per l’appunto invisibile agli occhi del mondo. In parte fa l’occhiolino alle produzioni hollywoodiane, come ho scritto nel post, ma solo l’occhiolino e per fortuna.
Posso capire che fare qualcosa di originale e fuori dagli schemi nel campo dei supereroi è difficile e in parte speravo che Salvatores ci avrebbe provato, però questo film se lo si prende per quello che è, risulta un buon risultato.
Io non dubito che possa essere un film piacevole, perché sempre di Salvatores si parla, ma forse è un po’ un’occasione mancata, ecco.
Come occasione mancata per fare qualcosa di innovativo ti do ragione, ma almeno abbiamo dimostrato che siamo capaci di fare film diversi dai nostri standard. Spero solo che l’insuccesso al botteghino non tolga la voglia a produttori e registi di provare nuove strade.
Non ho visto questo film e, se non fosse stato per un telone pubblicitario al Lucca Games, non l’avrei mai conosciuto XD
Non mi ha mai ispirato, ad essere sincero (ma io sono un “antifilm”, non ho alcun diritto di parola XD)
Ragazzi, vi ho nominato per un award :)
https://dubbialieni.wordpress.com/2015/01/12/award-condividere-lamore/
Ah grazie mille per la nomination! Ora dovremo organizzarci anche noi.
Prego :-)
Ci credi che ho guardato le locandine di questo film con tanta superficialità e disgusto da non leggere neppure il nome del regista o degli attori?
Infatti non sapevo fosse italiano. Beh, meglio, perché ho pregiudizi terribili verso i prodotti italiani che si sono radicati di anno in anno con i film made in Italy visti in tv.
Comunque mi sa tanto da furbata del genere “vanno di moda i film sui supereroi al momento? Facciamone uno!”.
Magari un giorno lo guarderò, ma sinceramente non mi sembra valga la pena spendere i soldi del biglietto per farlo.
P.s.: possibile che non stessi ancora seguendo il vostro blog dopo tutti questi mesi? Che cosa cattiva da parte mia, non me la spiego… Eppure ho apprezzato molto dei vostri post! Perdonatemi.
Non ti devi scusare di niente! A volte capita anche a noi di saltare qualcuno per non si sa quale motivo anche se poi ci ritorniamo a guardarlo. Comunque il film potrà anche essere una furbata, ma è stato fatto molto bene e lo è stato fatto da noi italiani. Il problema con i nostri film è che le persone capaci ci sono e ho visto film molto validi, ma purtroppo vengono soppressi da altri film (commedie da quattro soldi) che attirano molte più persone.
Se mai lo guarderai fammi sapere cosa ne pensi!
Certamente, se mi capita lo guardo e torno qui a commentare!
[…] E almeno per me Mainetti ha fatto un lavoro anche migliore de Il ragazzo invisibile di Salvatores (Qui per la […]