Gli Argonauti

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo, come da tradizione, siamo tornati a parlare di animazione e ancora una volta abbiamo preso in considerazione una pellicola della DreamWorks, un’opera dedicata ai più piccoli che però poteva avere del potenziale, Capitan Mutanda – Il film. George e Harold sono due ragazzini che amano passare il tempo insieme, creare fumetti e fare scherzi a scuola per contrastare le severe e ingiuste regole del preside Grugno e portare felicità agli altri. Un giorno però Grugno li coglie sul fatto e decide di metterli in classi differenti e, per evitare ciò, George prova a ipnotizzarlo, riuscendoci. Così Grugno diventa Capitan Mutanda, il personaggio inventato dai due, mentre nella scuola arriva un nuovo professore con dei piani malefici. Lo stile minimalista dei personaggi funziona molto bene, sembrando proprio disegni fatti da bambini e la regia mostra di tanto in tanto dei momenti ottimi e simpatici anche se certe sequenze dovevano essere più corte. La storia è molto semplice e punta molto su un umorismo che in realtà funziona abbastanza bene, ma il film aveva l’opportunità di dare di più ed essere più maturo con certe tematiche, cosa che purtroppo non hanno fatto. In ogni caso il film non è niente male.
Torniamo a parlare di live-action e questa volta facciamo un salto negli anni ’60 con un’opera che porta su schermo uno dei miei argomenti preferiti: la mitologia greca.
Ecco a voi Gli Argonauti (Jason and the Argonauts), pellicola fantasy d’avventura del 1963 scritta da Jan Read e Beverly Cross e diretta da Don Chaffey.

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Trama:
Pelia (Douglas Wilmer), dopo aver sentito una profezia in cui avrebbe vinto la guerra, attacca la Tessaglia, uccidendo il re Aristo e le sue due figlie nel tempio di Era (Honor Blackman). Quest’ultima e gli altri dei non apprezzano il gesto sacrilego ed Era stessa pronuncia una profezia in cui l’unico superstite dei figli di Aristo, Giasone (Todd Armstrong) un giorno tornerà per rivendicare il suo trono e Pelia non potrà ucciderlo con le sue mani  morirà anche lui. Vent’anni dopo Giasone ritorna e salva la vita a Pelia, che stava affogando in un fiume. Ovviamente Pelia non rivela la sua identità e riesce a convincere Giasone a partire alla ricerca del Vello d’oro, un dono degli dei capace di portare prosperità e benessere. Così Giasone inizia a formare il suo equipaggio chiamando i migliori uomini della Grecia e cerca una nave capace di questo viaggio: Argo.

Ho sempre apprezzato questo film e per diversi motivi. Ovviamente appena sento parlare di antica Grecia mi incuriosisco sempre e in questo caso si andava a narrare di uno dei miti più affascinanti. Inoltre per questo film partecipò un vero artista, una persona le cui creature e il cui lavoro hanno ispirato tantissime persone: Ray Harryhausen.

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Questa volta non iniziamo con il lato tecnico ma con la sceneggiatura e il modo in cui la storia degli Argonauti è stata trasposta. Ovviamente ci sono diverse differenze rispetto al mito originale, come ad esempio Pelia stesso e il modo in cui prende il potere o anche alcune sfide che i nostri personaggi affrontano durante il viaggio, ma questi cambiamenti non vanno a stravolgere in alcun modo la storia alla sua base e il concetto di viaggio alla ricerca dell’oggetto desiderato. Sicuramente è molto più fedele di tante altre opere basate sui miti greci e non è una cosa da sottovalutare. Quindi la fedeltà c’è e i cambiamenti legati alla storia degli Argonauti sono ottimi ed è anche un ottimo modo per essere introdotti in questo tipo di mitologia. Apprezzo anche la presenza degli dei, che guardano da lontano ma sono sempre vicini a Giasone e pronti a guidarlo, così come ho apprezzato anche quell’ambiguità sottile che gli hanno dato, specialmente a Zeus (Niall MacGinnis) e ciò aiuta molto nello sviluppare lo scetticismo che Giasone proverà di tanto in tanto nei confronti delle divinità. Apprezzo anche come sono stati resi certi personaggi. L’equipaggio di Giasone è numeroso e alcuni di loro riescono a mostrare una grande personalità e fra tutti quello che ho adorato maggiormente è Ercole (Nigel Green), un personaggio vivace e molto estroverso, un personaggio molto umano e che apprezzo anche per come è stato reso dato che, al contrario di molti peplum nostrani che lo rappresentano come un culturista. Quindi la sceneggiatura funziona bene ma è per il lato tecnico che il film viene ricordato.

La regia è ben resa, Don Chaffey si dimostra una bravo mestierante che sa dove mettere la camera da presa e creare una buona messa in scena. Sa gestire bene tutti gli eventi del film e soprattutto sa gestire molto bene il ritmo, dando una buona velocità alle avventure di Giasone, senza momenti morti ma anche senza correre troppo. Quindi il senso di avventura e del viaggio si sente dall’inizio alla fine e aiuta lo spettatore a immedesimarsi nella storia. Le ambientazioni sono azzeccate, così come sono resi benissimo i costumi anche nei piccoli dettagli. Quindi le scene sono rese bene, il ritmo funziona e anche certe scene d’azione sono stupende, ma è proprio per il lavoro negli effetti speciali di Harryhausen che il film sa colpire lo spettatore. Infatti Harryhausen ha creato tutte le creature del film, costruendo dei modellini impressionanti che animò attraverso la tecnica del passo uno, della stop-motion.

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Ancora oggi i suoi lavori stupiscono per l’enorme cura e l’impegno nel cercare di rendere le animazioni molto fluide e di far interagire i propri modelli al meglio con i personaggi e le ambientazioni. Per questo motivo tutti quanti ricordiamo il combattimento contro gli scheletri, perché i loro movimenti seguono perfettamente quello dei personaggi umani e danno l’illusione che le loro spade e i loro scudi cozzino in maniera credibile, amalgamandosi perfettamente con l’ambientazione stessa. Ancora oggi è una scena magnifica ed è giusto che venga citata e ricordata spesso. Comunque non sono solo gli scheletri a sorprendere. Ad esempio ho molto apprezzato la resa del gigante Talo, questo enorme costrutto di metallo, e apprezzo che, al contrario degli altri, si muove più a scatti, dando così l’impressione appunto di un costrutto che si muove quasi come un robot. Il lavoro di Ray Harryhausen fu enorme e ancora oggi viene giustamente celebrato soprattutto grazie a questo film.

Per concludere, Gli Argonauti è un film che riesce a trasporre bene il mito greco, andando a modificare alcuni elementi ma rimanendo fedele alla storia di base e che funziona anche attraverso una buona regia e l’enorme lavoro fatta da Ray Harryhausen con il design delle creature e le loro animazioni. Lo consiglio assolutamente!

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Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

10 pensieri riguardo “Gli Argonauti

  1. I agree with you, it’s a very special movie, one of those you cannot forget. THE ARGONAUTS, the SINBAB serie, CLASH OF THE TITANS… All those movies made me dream when I was a kid. And I still love them so much. Some of the CGI of the 90’s did not age well at all, but the special effects of Ray Harryhausen are so “out of this world” that they seem timeless for me. And that’s funny because I just saw once again THE ARGONAUTS a few months ago, I wanted to watch it one more time before playing the PlayStation 3 game. I love those movies so much!

    1. I love them so much too! In my opinion they still great today and those special effects aged well even because they artigianal, you know that those skeletons are “real” and not something made in digital. And they were full of nice ideas that are full of fantasy.

    1. Li apprezzo molto anch’io anche perché comunque quegli scheletri, per quanto si notasse a volte le piccole incertezze della stop-motion, erano “reali” e questo rendeva il tutto più credibile. Ho un debole per questi film.

    1. Sai qual è la cosa divertente? Mi hai ricordato un episodio di Gravity Falls in cui uno dei personaggi mostrava un terrore enorme per i mostri di quel tipo fatto a passo uno e allora andavano a trovare il creatore di quelle creature e scoprivano che in realtà le creature erano vere. Ed era un vero e proprio tributo ad Harryhausen. Quell’episodio potrebbe piacerti molto.

        1. Nessun problema, sono cose che ti causavano disagio, posso capire. Forse per questo quell’episodio potrà piacerti molto. In ogni caso ti consiglio assolutamente di vedere Gravity Falls. Quella serie è una vera perla.

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