Plan 9 from Outer Space

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo, come da tradizione, abbiamo ripreso a parlare di animazione e abbiamo continuato con la Pixar, concentrandoci su di un loro film passato abbastanza in sordina ma che in realtà meritava molta più attenzione, Il viaggio di Arlo. Siamo in un mondo in cui i dinosauri non si sono estinti ma si sono evoluti diventando agricoltori e allevatori. Arlo è il figlio di una famiglia di contadini ma è un dinosauro spaventato da ogni cosa. Suo padre però è sicuro che un giorno supererà le proprie paure e per questo gli affida il compito di catturare e uccidere un parassita che sta mangiando le loro provviste. Arlo scopre che il parassita è un bambino cavernicolo e non riesce a ucciderlo ma, mentre lo insegue insieme al padre, una tempesta li sorprende e il fiume in piena travolge e uccide il padre. In seguito Arlo e il cavernicolo finiscono nel fiume e Arlo si ritroverà lontano da casa e dovrà fare un lungo viaggio in compagnia dell’umano per tornare indietro. A livello tecnico il film è ottimo e sa unire un character design dei dinosauri cartoonesco e stilizzato con delle ambientazioni realistiche. Il viaggio è reso benissimo, una bella storia di formazione in cui Arlo vive diverse avventure ricche di pericoli. L’unica pecca è che certe cose potevano essere approfondite meglio, ma alla fine questo è un film che consiglio assolutamente!
Si torna a parlare di live-action e questa volta prendiamo in esame un trash, che non fa mai male. Però non discutiamo di un trash qualsiasi, ma di un trash che ha fatto la storia.
Ecco a voi Plan 9 from Outer Space, pellicola horror fantascientifica del 1959 scritta e diretta da Ed Wood.

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Trama:
Due piloti di aerei di servizio, Jeff Trent (Gregory Walcott) e Danny (David De Mering), avvistano un disco volante nei cieli ma vengono intimati di mantenere il segreto. Intanto in un cimitero, che si trova proprio vicino la casa di Jeff, iniziano a tornare in vita alcuni morti, come una donna appena defunta (Vampira) e in seguito il marito di lei (Bela Lugosi). La polizia arriva sul posto per indagare, ma l’ispettore Daniel Clay (Tor Johnson) viene ucciso dai due morti e in seguito lui diventerà uno di loro. Si scoprirà che a resuscitare i morti sono proprio gli alieni che hanno messo in atto il Piano 9, che consiste appunto nel riportare in vita i morti attraverso onde elettromagnetiche. Tutti i personaggi del film si uniranno per fermare gli alieni e salvare la Terra.

Qui parliamo veramente di un film leggendario, una perla del trash che è riuscita a lasciare il segno e perfino a essere una fonte di ispirazione così come Ed Wood che a un certo punto divenne un nome molto conosciuto. E onestamente non posso fare a meno che scrivere di questo film con un profondo affetto perché certamente è sbagliato in ogni cosa, ma non si può fare a meno di affezionarcisi.

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A livello tecnico… a livello tecnico è una vera e propria tragedia e scrivendo queste righe mi rendo conto di non sapere bene dove iniziare. Quindi partiamo dalla questione Bela Lugosi, con cui Ed Wood lavorò nei suoi ultimi anni di vita. Inizialmente i due avrebbero dovuto fare un’altra pellicola chiamata La tomba del vampiro (alcuni dicono invece che il titolo era The Ghoul goes West) ed era riuscito a girare due scene complete, ma poi Lugosi morì nel 1956 e il progetto venne cancellato. In seguito però Ed Wood scrisse la sceneggiatura di questo film, inizialmente chiamato Grave Robbers from Outer Space, e decise di riutilizzare quelle pochissime scene girate con Lugosi nei panni del vampiro, più alcune scene che mi sono sempre sembrate girate quasi per divertimento, come quella in cui Lugosi esce di casa. In parte Ed Wood fece ciò per attirare alcuni attori a prendere parte all’ultimo film di Bela Lugosi, ma in parte lo fece anche per onorare il suo caro amico. Ora arriva il problema, dato che il personaggio dello zombi-vampiro di Lugosi doveva apparire spesso e quindi il regista scelse un sostituto, Tom Mason, il chiropratico di sua moglie. Purtroppo questo tipo non assomigliava minimamente a Lugosi e per tutto il tempo non fa altro che camminare tenendosi il mantello davanti al volto, senza vedere dove va, e ogni volta che appare mi fa morire dal ridere per questa ragione e ogni volta mi sembra qualcuno di molto timido. Ad aggravare la situazione abbiamo le scene di Lugosi vampiro girate di giorno mentre quelle con il falso Lugosi girate di notte e montando i due momenti si passa improvvisamente dal giorno alla notte. Magnifico.

Di certo questo non è l’unico problema, ce ne sono numerosi. Ad esempio si nota benissimo che è tutto finto e che, soprattutto il cimitero, è un set molto piccolo e spoglio e in diverse occasioni, soprattutto quando gli attori cadono, si vedono le tombe muoversi e il falso terreno d’erba spostarsi. Ci sono tanti momenti simili che per me sono spassosi, come le false console di volo dei due piloti (che ancora non ho capito cosa sono) oppure la famosissima scena in cui appare il primo disco volante, un disco volante fatto di carta su uno sfondo palesemente falso e di cui si nota perfino il filo con cui il disco viene tenuto su. Straordinario.

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Questi errori e queste mancanze saranno preseti quasi sempre e di certo la regia non aiuta affatto, anzi enfatizzare maggiormente questi errori. Pr me il momento che riassume perfettamente ciò è quando la moglie di Jeff, Paula (Mona McKinnon), scappa dal falso Lugosi, dando inizio a una sorta di inseguimento nel cimitero, dove poi si uniscono anche Vampira e l’investigatore rinato. Questa parte è l’esempio perfetto di come non si debba dirigere e soprattutto montare un film. I vari attori infatti vengono ripresi separatamente e le scene vengono unite con risultati catastrofici in quanto sembra che tutti vadano un po’ dove gli pare, con Paula che va avanti e indietro nello stesso piccolo set, Vampira che gira a caso, il falso Lugosi che avanza senza vedere dove sta andando e l’investigatore che quando torna in vita si vede chiaramente il povero attore che non riesce a uscire dalla tomba. Insomma un disastro completo che riesce a far ridere fin troppo spesso. E come se non bastasse Ed Wood ruba anche scene che appartengono ad altri film, in questo caso scene in cui l’esercito usa l’artiglieria, prese palesemente da qualche documentario. E la sceneggiatura?

Diciamo che anche la sceneggiatura non splende (va bene, è scritta male), soprattutto i dialoghi dei personaggi che sono tremendamente (e inutilmente) descrittivi, con questi che descrivono per filo e per segno quello che hanno intenzione di fare, risultando innaturali ma anche comici, soprattutto quando tentano di fare battute accattivanti. Quello che però sorprende e riesce a colpire è la storia alla base. Certo, alla fine il film è scritto molto male ma l’idea di base era veramente interessante, con gli alieni che riportano in vita i morti e li scagliano contro i vivi. In tutto ciò univa vari generi come l’horror e la fantascienza e andando anche a prendere i loro sottogeneri come l’atompunk (un sottogenere molto in voga tra gli anni ’50-’60 dove, evitando di entrare nell’estetica, si parlava molto dell’atomica) e l’horror gotico e cercando di dare al tutto un aspetto epico e perfino di lanciare un messaggio attraverso gli alieni che ci avvertono di non essere sconsiderati ed evitare la nostra distruzione e quella dell’universo intero, un messaggio simile a quello del bellissimo Ultimatum alla Terra.

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Poi, se dobbiamo essere sinceri le motivazioni degli alieni non sono solo queste e tutto il casino che combinano lo fanno anche perché si sentono offesi dal fatto che gli umani non accettano la loro esistenza, nonostante facciano di tutto per farsi notare. E il modo offeso in cui ne parlano mi fa sempre ridere come un matto. Come ho già detto, il tutto è realizzato male, ma dietro ci sono delle idee che non possono essere ignorate e che rendono questo film unico in tutto e per tutto. Il film sbaglia in ogni cosa eppure la sua visione risulta piacevole ed esilarante, che siate in compagnia o da soli. Non si può fare a meno di amarlo perché c’è sicuramente amore e voglia di raccontare qualcosa, anche se il risultato è tragicomico. E la nomea di “Peggior film mai fatto” ormai mi sembra un’esagerazione, visto che nel tempo sono uscite opere di gran lunga peggiori e incapaci di intrattenere.

Per concludere, Plan 9 from Outer Space è un film disastrato in ogni elemento, dalla regia al montaggio fino agli effetti speciali e lo stesso dicasi della sceneggiatura, anche se quest’ultima nasconde delle idee stupende che potevano essere usate decisamente meglio. Nonostante tutto è un film esilarante che saprà intrattenere e far ridere di cuore. Una perla del trash che vi consiglio assolutamente!
E vi consiglio anche Ed Wood di Tim Burton, uno dei migliori film del regista che parla perfettamente di Ed Wood, della sua passione e di come realizzò anche gli altri film, oltre che dell’amicizia con Bela Lugosi.

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Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

 [The Butcher]

16 pensieri riguardo “Plan 9 from Outer Space

    1. Spero veramente che riesca a divertirti e a metterti il sorriso. Onestamente è un’opera che, per quanto brutta e sbagliata in ogni cosa, amo. E’ un film brutto fatto con il cuore e la passione e questa cosa traspare in ogni scena.

        1. Bene bene! Quando l’avrai visto tutto fammi sapere che cosa ne pensi! E in caso ti consiglio anche il film di Tim Burton, Ed Wood, uno dei migliori biografici di sempre che onora la memoria di Ed Wood e di Bela Lugosi.

  1. I agree with you. ED WOOD is one of the best films of Tim Burton.

    Regarding PLAN 9, I have to say that I loved the video game when I was young! A great point and click adventure.

    1. Ed Wood, the Tim Burton’s movie, deserves much more love. I love it so much. And Plan 9 is such a fun movie to watch and it’s something that makes you smile a lot. I don’t know the game honestly. I should check it out.

  2. Il problema di Ed Wood è che era un visionario a cui nessuno ha dato una lira per realizzare le idee che aveva in mente. Oggi probabilmente sarebbe considerato un maestro ed osannato per opere molto meno coraggiose di questa… ma in tutta onestà, preferisco la sua trasparente inappropriatezza alla furbizia trash di certa gentaglia che è finita in cima alle classifiche di biglietti staccati al cinema, e che passava anche per “quello che sta salvando il cinema”.

    1. Ed Wood non si può odiare in alcun modo. Era una persona che ci metteva passione e che aveva delle idee veramente folli, arrivando a mischiare i generi in maniera assurda. Basta anche guardare i suoi film precedenti per vedere che, anche se non aveva niente, le idee non gli mancavano affatto. In un certo qual modo era visionario che ne capiva di cinema ma non ha mai trovato l’occasione. Però sono contento nel vedere tante persone che comunque lo apprezzano profondamente. Perfino Tim Burton ci ha fatto un film, uno dei suoi più belli tra l’altro.

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