Shrek Terzo

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo tornati a parlare di film in live-action e abbiamo deciso di farlo con uno dei registi che amo di più in assoluto, John Carpenter, e una delle sue opere più belle e famose, 1997: Fuga da New York. Siamo nel 1997 in un futuro dove Manhattan è diventata un cercare di alta sicurezza per contenere la criminalità sempre più dilagante ed è proprio qui che si schianta l’aereo presidenziale dopo che dei terroristi ne hanno preso il controllo. Il presidente si salva con una capsula di salvataggio ma viene catturato dai criminali che vivono lì. Così viene mandato Iena Plissken a recuperarlo contro la sua volontà, impiantando nel suo collo due microbombe che esploderanno se non riporta il presidente in salvo in meno di 24 ore. Questo film rimane ancora oggi moderno e soprattutto dimostra una grande forza nel lato tecnico, con una regia curata e stupenda, una fotografia con bellissimi chiaroscuri e ambientazioni impressionanti e, nonostante sia costato poco, sembra un film molto grande e imponente. La storia di base è semplice ma sviluppata in maniera interessante e intelligente, con tantissime tematiche care a Carpenter come il protagonista che è un vero e proprio anti-eroe. Un film che consiglio assolutamente!
Questa volta torniamo nel mondo dell’animazione e, dato che ne ho voglia, ho deciso di recensire per i prossimi articoli diverse opere animate della DreamWorks. Quindi, senza perdere tempo, iniziamo con il terzo capito della saga più famosa di questo studio.
Ecco a voi Shrek Terzo (Shrek the Third), pellicola animata del 2007 scritta da Jeffrey Price, Peter S. Seaman, Chris Miller e Aron Warner e diretta da Raman Hui e Chris Miller.

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Trama:
Shrek (Mike Myers) e Fiona (Cameron Diaz), dopo la benedizione dei genitori di quest’ultimi, passano del tempo nel castello di Re Harold (John Cleese), ma la vita di corte non fa per Shrek, visto che non fa altro che combinare guai quando esercita funzioni regali, e vorrebbe tornare alla pace della sua palude. Re Harold è malato e non può occuparsi delle funzioni regali, per questo ha lasciato questi compiti a Shrek. Una sera però il Re chiama i membri della famiglia reale perché sta morendo e vuole andarsene circondato dalle persone che ama. Inoltre dice a Shrek e Fiona, se non vogliono diventare sovrani, di cercare Arthur Pendragon (Justin Timberlake), il cugino di Fiona. Quando il re muore, Shrek, insieme a Ciuchino (Eddie Murphy) e il Gatto con gli Stivali (Antonio Banderas), decide di partire alla ricerca di Arhtur in modo da poter tornare alla sua palude ed è in quel momento che Fiona gli rivela di essere incinta. Tutto ciò si trasforma però in un’occasione d’oro per Azzurro (Rupert Everett) per vendicarsi e prendere possesso del trono.

Dopo tanto tempo torniamo a parlare di Shrek con il suo terzo capitolo. Shrek era diventato il simbolo della DreamWorks e uno dei suoi più grandi successi in assoluto (Shrek 2 rimane tutt’ora l’incasso più grande dello studio), quindi era normale che avrebbero fatto nuovi film sul personaggio, visto che aveva anche il potenziale per narrare di tematiche interessanti. Sono riusciti nell’impresa? Vediamo subito.

Partendo dal lato tecnico, non posso far altro che elogiare il film. Tutti i film fatti finora su Shrek sono sempre stati di altissima qualità per quanto riguarda il comparto tecnico, mantenendo lo stile del primo capitolo ma aggiungendo migliorie con il progredire della tecnologia. Quindi in questo caso ci ritroveremo davanti sempre a un tipo di stile realistico per quanto riguarda i personaggi umani, ricchi di dettagli a livello di rughe, capelli e anche barbe incolte, e dei tratti più stilizzati legati alle creature magiche. Le ambientazioni sono sempre ricche di dettagli e soprattutto sono imponenti e, come al solito, si utilizza molto la cultura pop in questo contesto, con musiche moderne nei momenti chiave e citazioni e parodie a opere cult e la classica presa in giro alla Disney. La regia è molto buona e sa creare delle scene molto bello a livello estetico, come la barca al chiaro di luna o in generale inquadrature legate a Molto Molto Lontano. Sa anche come creare un buon ritmo nelle varie sequenze, sia quelle d’azione sia quelle comiche. Almeno lo fa quasi sempre, anche perché capita che certe gag, come la morte di Re Harold, siano troppo lunghe. In generale però il lato tecnico è stupendo grazie ai numerosi dettagli, alle ottime animazioni e all’ottimo character design. Il vero punto debole di questo film però è la sceneggiatura.

Il problema principale di questo terzo capitolo è che gli manca la maturità e la profondità presente nei primi due capitoli. Tralasciando la vendetta di Azzurro, il fulcro centrale della storia è Shrek e la sua paura di diventare padre. Lui teme di non esserne in grado e soprattutto teme molto per il proprio figlio e questa sua ansia sarà sempre presente e realizzata abbastanza bene, anche in scene comiche molto riuscite come l’incubo in cui si ritrova la casa sommersa di bimbi orchi. E lui avrà modo di cambiare e di accettare il ruolo di padre grazie ad Arthur, un giovane ragazzo che va al liceo, abbandonato dal padre e bullizzato dagli altri. Questa relazione aveva un grande potenziale per costruire qualcosa di molto forte, ma purtroppo manca di forte carica emotiva. Non riesco a percepire questi due personaggi avvicinarsi veramente e, nonostante i due arriveranno ad apprezzarsi e migliorare, non ho sentito quel legame sincero come ad esempio quello tra Shrek e Ciuchino quando parlano al chiaro di luna nel primo film. Questo sarà un problema presente fin troppo spesso qui, ossia avere delle belle idee ma svilupparle veramente poco perfino ne lato comico, come l’idea di far scambiare di corpo Gatto e Ciuchino. Questo poteva portare a dei momenti veramente interessanti, ma sono rimasto deluso dal non vedere sfrutta quest’idea se non in una o due occasioni e a un certo punto ci si dimentica che questo evento sia accaduto.

Diciamo che, in generale, il personaggio che esce da tutta questa storia vincente è Shrek, a cui viene dedicata molto bene la sua crescita a la sua accettazione del ruolo di padre, mentre tutti gli altri avranno poco impatto. Perfino Fiona, nonostante avrà un ruolo importante alla fine, sembrerà messa in secondo piano. Inoltre Azzurro come cattivo principale purtroppo non mostra la stessa forza di Lord Farquaad o de La Fata Madrina. Funzionava bene come antagonista secondario e non convince proprio del tutto, anche se l’idea di unire tutti i cattivi delle favole mi piaceva assai ma, come al solito, il tutto non viene curato a dovere. Sia chiaro però che non sto criticando il film perché scritto male, ma perché gli manca la sua profondità. Alla fin fine si dimostra una storia tutto sommato buona e simpatica che riesce comunque a regalarci dei bei momenti e anche delle ottime scene comiche, come tutti le principesse che si uniscono per salvare la situazione (anticipando di anni il crossover tra principesse di Ralph spacca l’internet) e riderò sempre vedendo Biancaneve (Amy Poehler) cantare Immigrant Song dei Led Zeppelin per aizzare gli animali contro i nemici. Purtroppo però i primi due Shrek non erano semplicemente dei film simpatici, erano molto di più.

Per concludere, Shrek Terzo è il capitolo più debole della saga, un film che certamente mostra grande forza nel lato tecnico ma che purtroppo si rivela fiacco nella sceneggiatura, mostrando di avere delle ottime idee ma senza saperle utilizzare al massimo. Non è un film brutto, però rimane una grande delusione.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

20 pensieri riguardo “Shrek Terzo

  1. Ti dò ragione in pieno, il terzo è il capitolo peggiore della saga di Shrek e proprio non mi è piaciuto. Come dici tu c’erano moltissime buone idee in partenza, ma i personaggi non sono approfonditi come lo erano stati nei primi due capitoli e talvolta la comicità diventa davvero demenziale e fastidiosa (sto pensando al Mago Merlino senza mutande ad esempio). Non c’è proprio confronto con i primi due capitoli.

  2. I primi due Shrek sono delle perle di trama che ho adorato.

    Il terzo mi è un po debole di trama (il fatto che qui riutilizzano Azzurro, come Villain non è il massimo), il quarto proprio non sono riuscito ad apprezzarlo, se non per il comparto grafico

    1. Il terzo per me è il più debole. Il quarto aveva tanti elementi a suo favore ma la cosa che mi ha sempre perplesso è l’enorme buco di sceneggiatura che vediamo fin dall’inizio, con i genitori di Fiona che vanno da Tremotino. Ne parlerò poi quando pubblicherò la recensione del quarto capitolo.

  3. Sono d’accordo con la tua analisi, e mi sembra che il terzo capitolo sia, come dire, un brodo allungato rispetto a i primi due. C’era la volontà di dare un seguito alla storia di questa coppia, ma alla fine la storia si trascina stancamente.

  4. Come sai, i primi due capitoli non mi sono piaciuti, ma riconoscevo comunque una validità artistica e comprendevo i motivi del loro successo. Da questo capitolo si inizia a perdere la dignità. Film scritto male, costruzione instabile e personaggi piatti. Insomma, hanno allungato un brodo solo per sfruttare la forza di un brand che comunque stava andando bene. Non mi è piaciuto per niente.

    1. Sì, hanno allungato il brodo e questo purtroppo è vero. In realtà avevano qualcosa da dire, ma lo hanno fatto in un modo totalmente superficiale e senza una buona messa in scena. Per me, che ho amato i primi due capitoli, è stato un brutto colpo.

  5. Concordo con te: un terzo capitolo un po’ sotto tono. Molto divertente la scena della fuga dalla prigione, con la madre di Fiona che mostra le sue abilità inaspettate, e interessante come Shrek ribalta la grande opera di Azzurro contro di lui con l’ironia, ma non un film divertente e entusiasmante come i primi due.
    Un saluto!

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