Shrek

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo cambiato completamente genere, passando a un thriller poliziesco di fine anni ’90 davvero sorprendente e con uno dei migliori Sylvester Stallone che abbia mai visto. Il film in questione è Cop Land. La storia parla di Freddy, uno sceriffo che vive nella cittadina di Garrison, nel New Jersey, abitata per lo più dai poliziotti di New York. Il motivo per cui sono lì è abbastanza semplice: lì la giurisdizione degli Affari Interni di New York non riesce ad arrivare e questi poliziotti, oltre a essere corrotti, sono del tutto intoccabili. Questa situazione subirà uno sconvolgimento dopo un evento importante e Freddy inizierà così a pensare di fare finalmente la cosa giusta. Un film con una regia veramente curata che si piega alla storia e riesce a creare sequenze molto complesse e capaci di creare atmosfere noir e western impressionanti e ben gestite. Ciò che sorprende di più però è proprio la storia, una storia molto articolata che però non si perde mai di vista e che soprattutto di dimostra solida, con personaggi tridimensionali e per nulla banali, come Freddie, un personaggio molto combattuto e una crescita ben delineata, oltre che alla miglior interpretazione di Stallone a mio avviso. Una pellicola sorprendete che vi consiglio assolutamente!
E dopo diverso tempo penso sia finalmente giunto il momento di tornare a parlare di animazione e in questo caso parliamo della DreamWorks. E questa volta non andiamo a parlare solamente di uno dei loro migliori film, ma parliamo proprio del film per eccellenza dello studio. un film che ebbe un impatto culturale impressionante e che ancora oggi ha una forte influenza.
Ecco a voi Shrek, pellicola animata del 2001 scritta da Ted Elliott, Terry Rossio, Joe Stilman e Roger S.H. Schulman e diretta da Andrew Adamson e Vicky Jenson.

shrek-film-movie-2001-animated-dreamworks-andrew-adamson-vicky-jenson-poster-locandina

Trama:
Shrek (Mike Myers) è un orco verde che vive da solo nella sua palude e apprezza molto la solitudine. A volte riceve visite indesiderate da uomini che tentano di cacciarlo, in quanto lo considerano un mostro, ma lui riesce sempre a scacciarli via. La sua vita però subisce una svolta quando Lord Farquaad (John Lithgow) decide di scacciare via tutte le creature magiche, considerate da lui orrende, in modo da poter creare il suo regno perfetto. Quindi le creature magiche vanno a stare nella palude di Shrek tra cui Ciuchino (Eddie Murphy), un asino parlante che apprezza molto la compagnia dell’orco. Shrek invece vorrebbe tornare alla sua vecchia vita tranquilla e va a parlare con Lord Farquaad della cosa. Il Lord allora ne approfitta per fare un accordo con l’orco. Lui vuole diventare re, ma per farlo deve sposare una principessa e ha deciso di prendere come moglie la Principessa Fiona (Cameron Diaz), ma quest’ultima è rinchiusa in una torre e protetta da un terribile drago. Se Shrek gli porta la principessa, allora Lord Farquaad libererà la sua palude. Così Shrek e Ciuchino partono per un’avventura che li cambierà per sempre.

E finalmente siamo arrivati a uno dei film più importanti della DreamWorks se non il più importante per questo studio d’animazione. Parliamo di un’opera fondamentale, un film che cambiò tante cose, ruppe alcuni stilemi creati ormai da diversi anni e soprattutto parliamo del primo film a vincere l’Oscar per il miglior film animato (a volte mi dispiace che non l’abbia vinto Monsters & Co, ma la vittoria di Shrek era sicuramente meritata). Un’opera importante che ha veramente tanto da dire, quindi direi di iniziare subito.

shrek-film-movie-2001-animated-dreamworks-mike-myers

Partiamo come al solito dalla produzione. Questo film è tratto dall’omonimo libro per bambini scritto da William Stieg, opera apprezzata dalla critica che catturò subito l’attenzione di Steven Spielberg che ne comprò i diritti nel 1991, l’anno dopo la sua pubblicazione, con l’intento di fare un film animato con tecnica tradizionale, ma alla fine non se ne fece niente. Poi nel 1995 la DreamWorks venne fondata e Jeffrey Katzenberg ne prese subito i diritti, iniziando a lavorarci immediatamente. Tante cose cambiarono nel corso della produzione, come il design di Shrek (che inizialmente era veramente grottesco e orripilante) o anche alcune idee, come il fatto che Shrek dovesse vivere con i genitori (cosa presente nel libro). Una cosa che mi sorprese è che all’inizio, come doppiatore del nostro protagonista, si pensò a Nicholas Cage ma quest’ultimo si rifiutò perché non voleva essere associato a un orco. Così il ruolo venne dato all’attore e comico Chris Forley che completò di doppiare quasi tutti i suoi dialoghi ma, purtroppo, nel dicembre del 1997 morì. Ed è qui che infine arrivò Mike Myers che fece due richieste: la prima fi quella di riscrivere lo script, in modo che non ci fosse più la versione di Forley del personaggio ma fosse qualcosa di suo e in seguito, quando completò il doppiaggio, chiese di ridoppiare nuovamente il tutto perché voleva dare a Shrek un accento scozzese. Tutte richieste che vennero accettate e che si rivelarono ottime, dando unicità al personaggio di Shrek.

Dopo questo punto iniziamo a parlare del lato tecnico. Inizialmente avevano pensato di realizzare l’opera attraverso un misto tra live-action e CGI. I fondali doveva essere reali o realizzati attraverso miniature mentre i personaggi doveva essere creati attraverso la motion-capture e un gruppo di animatori decise di fare una prova con questo metodo. Quando si fece il test screnning risultò però un totale fallimento e fu allora che decisero di fare il film completamente in CGI, collaborando con la società di computer animation Pacific Data Images (con cui avevano già realizzato Z – La Formica). Il modo con cui hanno usato questa tecnologia rimane ancora oggi stupendo e ingegnoso, dove si nota una cura per i dettagli impressionante, basti vedere ad esempio i movimenti del corpo dei personaggi principali, in particolar modo quello di Shrek ma anche altri piccoli elementi come ad esempio i tessuti delle vesti e soprattutto il pelo di Ciuchino. Anche il character design mi ha sempre affascinato, con gli umani che hanno un aspetto molto realistico mentre Shrek e gli altri personaggi delle favole tendono a essere molto stilizzati. Oltre a ciò anche la regia è veramente ottima, in primis nel ritmo, un ritmo pressoché straordinario e che aiuterà molto sia per i momenti comici ma soprattutto per l’inserimento di elementi pop che vedremo in seguito. La regia inoltre ci regalerà molto sequenze interessanti, che siano scene d’azione dinamiche e con delle belle idee (lo scontro di wrestling tra Shrek e i cavalieri è davvero divertente ad esempio) oppure per momenti più introspettivi e capaci di dimostrare una profondità impressionante. C’è un grande equilibrio nei vari momenti tra ironia, azione e drammaticità, oltre che alla presenza di scene che ancora oggi sono rimaste nella mente di tutti.

shrek-film-movie-2001-animated-dreamworks-mike-myers-donkey-eddie-murphy

E arriviamo finalmente alla parte a cui ero veramente interessato ossia la sceneggiatura. Qui c’è veramente tanto da dire. Partiamo ad esempio con l’ironia, uno dei tanti punti centrali di quest’opera. In questo caso ci ritroviamo davanti a un umorismo più per adulti, un tipo di umorismo che in certi punti ha anche battute a doppio senso e perfino cattive. Un film animato politicamente scorretto da questo punti di vista che non ha paura di osare ma che sa anche quando non esagerare, riuscendo a trovare un bilanciamento perfetto. In questo tipo di umorismo il film prende di mira, in maniera davvero intelligente e sapiente, le favole in generale ma soprattutto la Disney stessa. Qui infatti abbiamo numerosi personaggi presenti nelle favole o anche in alcune filastrocche come I tre porcellini, il lupo di Cappuccetto Rosso, arrivando perfino a Peter Pan e Pinocchio. Ci sono numerosissimi personaggi (che in futuro avranno ruoli maggiori) che riescono a rimanere impressi per il loro design e per i brevi momenti che hanno. Quello che sorprende è come il film tenda a smontare certi stilemi classici che sono entrati nell’immaginario collettivo tramite la Disney. Pensiamo solo all’inizio, in cui vediamo il classico libro delle fiabe aprirsi (come in Biancaneve o Cenerentola) e parlare della storia di Fiona, dove alla fine non solo Shrek si fa beffe di tutto ciò ma utilizza perfino una di quelle pagine come carta igienica.

Di base questo film distruggerà certi concetti riguardanti il salvare la principessa in pericolo, facendo la parodia di questo concetto ma anche rompendo ogni regola proprio con il personaggio di Fiona, di cui parlerò in seguito. Il modo in cui prende in giro il mondo delle favole e la Disney è veramente intelligente e dimostra anche una grande conoscenza di quel mondo. D’altronde Katzenberg era il presidente della Disney prima di essere cacciato via e con questo film si è preso ben più che una semplice rivincita. Un altro elemento caratteristico di Shrek è l’inserimento di oggetti moderni ma soprattutto parti pop in un contesto fantasy-medievale. Qui non solo ci ritroviamo davanti a inserimenti di ring da wrestling, strumenti tecnologici, programmi televisivi e così via, ma anche a citazioni comiche di film famosi, per fare un esempio il momento Matrix quando Fiona combatte contro Robin Hood (Vincent Cassel) e la sua banda e non sarà l’unico. Quello che sicuramente fa funzionare questi elementi è il ritmo. Queste citazioni e questi oggetti vengono inseriti in momenti praticamente perfetti, a volte inaspettati ma incredibilmente consoni alle situazioni che stanno affrontando i personaggi. Shrek fu uno dei primi film animati a fare una cosa simile e poi tanti altri hanno cercato di imitarlo ma senza mai raggiungere l’intelligenza e l’eleganza di quest’opera. E se parliamo di cultura pop, non possiamo fare a meno di parlare delle canzoni usate come ad esempio All Star dei Smash Mouth, canzone ormai associata a questo film e che riesce a legarsi perfettamente alla storia e alla sua atmosfera.

Finora ho parlato di questo film come un’opera dal grande umorismo, un tipo di umorismo anche per adulti e politicamente scorretto che rompe diverse regole e dimostra ancora oggi di essere molto coraggioso. Questo è un enorme pregio, ma un altro elemento che ho sempre amato di quest’opera è la sua umanità. Sì, questo film ha anche dei momenti veramente dolci e profondi e affronta delle tematiche importantissime tra cui l’accettazione di sé stessi. E ci riesce benissimo grazie ai suoi personaggi principali: Shrek, Ciuchino e Fiona.
Shrek all’inizio appare come un personaggio cinico che pensa solo a sé stesso e detesta la compagnia degli altri, allontanando chiunque provi ad avvicinarsi. C’è un motivo per cui fa così però. Lui è un orco e un orco nelle favole è sempre considerato un essere stupido, terrificante e violento e infatti ogni volta che sarà in presenza di altri, specialmente di esseri umani, verrà guardato con paura ma soprattutto con disgusto. Per questo quel dialogo che fa con Ciuchino riguardo alle cipolle e agli strati, che inizialmente ci fa ridere, in realtà si interpreta in maniera molto più profonda e drammatica. Shrek è un personaggio che soffre molto, un personaggio discriminato per il suo aspetto e per dei forti e radicati pregiudizi che portano gli altri a odiarlo e dargli la caccia. Per questo vuole stare da solo e anche per questo che si è costruito delle mura, come degli strati, per evitare di soffrire ed è proprio la vicinanza con Ciuchino e Fiona che lo farà aprire, senza temere di essere ferito.
Ciuchino è perfetto come amico di Shrek perché anche lui viene allontanato dagli altri, non tanto per l’aspetto o per il fatto che parli, ma per il suo comportamento. Ciuchino è molto estroverso e non smette mai di parlare, per quanto molti lo trovano insopportabile e non lo ascoltano. Eppure lui è un asino pronto a dare molto affetto e soprattutto, durante il viaggio, si dimostra un amico sincero e aperto con Shrek, aiutandolo a capire tante cose di sé stesso.

E arriviamo alla Principessa Fiona. Ormai tutti sanno qual è il segreto di Fiona ossia che di notte si trasforma in un orco. Inizialmente lei sembra la classica principessa, molto educata, positiva e gentile, che vuole farsi salvare come da copione e innamorarsi del proprio salvatore. Cose che le sono state insegnate, o meglio inculcate, e infatti stando con Shrek e Ciuchino vediamo come lei sia molto diversa da una classica principessa. Lei è una combattente, non trova disgusto nelle cose che piacciono a Shrek, anzi le adora anche lei, è fuori da ogni canone e con il tempo scoprirà di avere tantissime cose in comune con Shrek. Questa è la sua vera natura mentre quella di principessa educata è solo una facciata e si collega perfettamente con la tematica delle apparenze che per persone devono avere per essere accettate dagli altri, una tematica e un problema molto vicino alla nostra società.
Per questo Lord Farquaad come villain è assolutamente perfetto. Oltre a essere così tremendamente narcisista, egocentrico e vanaglorioso da far morire dal ridere, è qualcuno che base tutto sull’apparenza. Odia ciò che è diverso e che lui considera come brutto e vuole sbarazzarsene a ogni costo. Un villain veramente ottimo che aggiunge ancor più qualità a un’opera di per sé incredibile.

Per concludere, Shrek è un film fantastico, un vero capolavoro dell’animazione non solo per un uso della CGI straordinario ma anche per una scrittura veramente divertente, originale e molto intelligente. Un film che sa essere cattivo ma che allo stesso tempo dimostra di avere un grande cuore e di essere veramente dolce. Un film che consiglio assolutamente!

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

50 pensieri riguardo “Shrek

Lascia un commento