A Bug’s Life

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo ripreso a parlare di horror, andando a concentrarci sul mondo del cinema indipendente con una pellicola affascinante ossia Wolf Hunter. La storia parla di una famiglia che vive da diverso tempo in una foresta, isolata dal mondo e dalle persone, vivendo solo di caccia e coltivazioni. In quel periodo però stanno affrontando un inverno particolarmente rigido e come se non bastasse un lupo ha iniziato ad aggirarsi per quelle zone. Così Joseph decide di andare a caccia del lupo, ma scopre con orrore dei cadaveri umani. C’è qualcuno nella foresta di gran lungo peggiore del lupo. Un film davvero molto interessante che ha un ritmo molto lento ed equilibrato che funziona alla perfezione per questo tipo di storia, così come l’atmosfera, la fotografia e anche la regia che riesce a creare una messa in scena ottima. Apprezzo i personaggi e la tensione che sale pian piano nel corso del film, così come mi è piaciuto il modo con cui hanno trattato la tematica del conflitto uomo-natura. Quello che convince più di tutto però è il finale, un finale terrificante, crudele e molto coraggioso. Un film che consiglio!
Questa volta passiamo dall’horror a un altro tipo di film ossia l’animazione. La maratona dei classici Disney andrà avanti, non preoccupatevi, però da poco ho deciso di iniziare anche con la maratona della Pixar (perché mi voglio male) e penso che per qualche tempo andrò avanti proprio con quest’ultima. E visto che ho recensito quel capolavoro di Toy Story, andiamo avanti con il loro secondo lungometraggio.
Ecco a voi A Bug’s Life, pellicola animata del 1998 scritta da Andrew Stanton, Don McEnery e Bob Shaw e diretta da John Lasseter e Andrew Stanton

Trama:
Il film è ambientato in una colonia di formiche che, prima dell’inverno, devono riuscire ad accumulare una grande quantità di cibo da dover consegnare poi alle cavallette, per evitare che quest’ultime gli facciano del male. Flik (Dave Foley) è una formica che adora inventare macchinari particolari ma questi delle volte si dimostrano molto dannosi e per ciò è malvisto da tutti tranne che dalla piccola Dot (Hayden Panettiere). Purtroppo però Flik causa un incidente e il cibo che avevano preparato per le cavallette finisce in acqua. Non trovando il cibo, il capo di quest’ultime, Hopper (Kevin Spacey), ordina alle formiche di raccogliere il doppio entro un mese. Flik è dispiaciuto per aver causato tutto ciò e per farsi perdonare e risolvere la situazione decide di lasciare la colonia per trovare insetti disposti ad aiutarli. Le altre formiche, tra cui la principessa Atta (Julia Louis-Dreyfus), decidono di accettare la sua richiesta, in modo che non causi altri disastri. Flik arriva a una “città” di insetti e qui incontra un circo che scambia per dei forti guerrieri. Quest’ultimi fraintendono le intenzioni di Flik e credono che la colonia voglia solo uno spettacolo. Così questo strano gruppo si ritroverà a dover salvare le formiche dalla violenza delle cavallette. 

Torniamo a parlare della Pixar e onestamente adoro parlare di questo incredibile studio d’animazione, soprattutto nei suoi primi tempi in cui ogni volta mostrava sempre di avere invettiva e coraggio. Purtroppo anche la Pixar negli ultimi tempi tentenna in certe cose anche se comunque a livello artistico sta facendo meglio della Disney e delle Dreamworks. E con questo film dimostrano ancora una volta tutta la loro voglia e la loro creatività.

Come sempre in queste occasioni partiamo con la nascita del progetto. L’idea venne nel 1994 durante una conversazione tra Lasseter, Stanton, Pete Docter e Joe Ranft (tra l’altro in quelle circostanze parlarono anche di altri progetti futuri da Monster & Co a Wall-E). L’idea delle formiche piaceva molto a Lasseter anche perché, con la tecnologia digitale dei tempi, la forma delle formiche era più semplice rispetto a quella degli umani. A tal proposito presero ispirazione dalla favola di Esopo, La cicala e la formica. L’idea piaceva a Lasseter e piacque anche a Michael Eisner, amministratore delegato della Disney, che diede il via al progetto, segnando un’altra collaborazione tra i due studio. La storia inizialmente era un po’ diversa ed era completamente incentrato sugli insetti da circo che volevano imbrogliare le formiche con il problema delle cavallette. Ciò che non convinceva gli scrittori erano proprio questi personaggi e le loro motivazioni e per questo decisero di trasformare uno dei loro membri in Flik e rendere gli altri vittima di un malinteso, in modo che la loro decisione di rimanere e combattere.
A livello tecnico ci furono più difficoltà rispetto a Toy Story proprio per la complessità di alcuni insetti. Uno degli elementi più evidenti è l’aspetto delle formiche. Per cercare di renderle visivamente migliori all’occhio dello spettatore, decisero di togliergli le mandibole ma soprattutto di dargli solo quattro arti e facendoli muovere come persone. Inoltre dovevano gestire un numero enorme di formiche e non potevano né lasciarle immobile e nemmeno farle muovere allo stesso modo. Così crearono un software di “formiche autonome”. Gli animatori si occupavano di quattro o cinque gruppi formati da otto formiche che poi sarebbero stati distribuiti sullo sfondo. E dopo questa piccola parte informativa, parliamo più nello specifico del film. 

Partiamo subito proprio con il lato tecnico, dove possiamo già notare una crescita nella Pixar. Come detto in precedenza, sono stati molto bravi a trovare un modo per gestire così tanti personaggi e ognuno di loro a livello di design riesce a convincere e soprattutto a rimanere impresso proprio per alcuni dettagli molto belli. C’è mola varietà tra loro e soprattutto sono stati bravi a diversificare le formiche. Infatti quest’ultime avevano tratti fisici e facciali unici, in particolar modo quelli che avevano una parte significativa o anche solo alcune battute (tipo i due vecchi e i bambini). Ciò che ho apprezzato di più è l’ambientazione. Così com’era successo per Toy Story, anche i protagonisti di questa storia si muovono in un mondo enorme ai loro occhi, quindi anche steli d’erba e rami sono realizzati a volte come fossero grandi ostacoli da superare. Un mondo piccolo e ristretto per noi ma immensamente vasto per i protagonisti di questa storia che viene rappresentato benissimo. Gli sfondi sono davvero ben fatti e riescono a creare quest’impressione di grandezza, di un vero e proprio mondo popolato da formiche e altri insetti. E soprattutto è molto bello vedere il modo particolare con cui interagiscono con l’ambiente circostante e con tutto ciò che trovano, dando vita a momenti davvero interessanti. La regia è ottima e crea davvero delle belle scene sia comiche che serie e dimostra il potenziale enorme del 3D ancora oggi. A livello tecnico quindi è ottimo, ma anche la sceneggiatura si dimostra convincente. 

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Questo tipo di storia punta ad un approccio più comico e leggero anche grazie ai propri personaggi. In questo caso ho apprezzato proprio la gestione di un numero così elevato di protagonisti. In Toy Story ricordiamo perfettamente tutti i giocattoli, ma loro rimangono più in disparte mentre tutto verteva principalmente su Woody e Buzz. Qui invece, nonostante il vero protagonista sia Flik, hanno tutti un ruolo importante e i loro momenti di gloria. Prendiamo per esempio gli insetti da circo. Sono veramente tanti (se non erro nove membri) eppure tutti loro riescono a risaltare, oltre che per il design, per la loro personalità. Francis (Denis Leary) è uno dei miei preferiti soprattutto perché cerca di dimostrarsi il classico duro ma finisce con l’affezionarsi alle piccole formiche o Heimelich (Joe Ranft) che, con le sue battute e i suoi momenti comici riesce sicuramente a catturare le simpatie del pubblico. Lo stesso dicasi per la colonia di formiche e anche per il cattivo della storia, Hopper. Di solito la Pixar non mette villain nelle sue storie, ma quando lo fa riesce comunque a dire qualcosa. Lui è una cavalletta violenta e spietata che governa le formiche con il pugno di ferro ma che, nonostante ciò, segretamente le teme: questo perché le formiche sono numericamente di più delle cavallette e sa che la loro coesione e unione potrebbe essere la sua fine, per questo fa di tutto affinché non si rendano conto della propria forza. Ed è proprio quello che farà Flik ossia mostrare alle formiche di cosa sono capaci e a non farsi sottomettere dai violenti e dai tiranni.

Un film davvero interessante, così com’è interessante la questione legata a Z – La Formica, lungometraggio animato della Dreamworks. Infatti la Pixar venne a sapere con sgomento che il primo lavoro del neonato studio d’animazione sarebbe stato un altro film sulle formiche. Ci sono infatti delle similitudini tra i due film anche se poi si discostano parecchio. Lasseter temette che Katzenberg, un tempo preside della Disney e ora fondatore della Dreamworks, avesse rubato l’idea. Infatti, poco dopo la brutta rottura tra Disney e Katzenberg, Lasseter e Stanton avevano parlato del progetto al loro vecchio collega. Katzenberg a sua difesa disse che il progetto di Z – La Formica proveniva da un soggetto che Tim Johnson aveva scritto nel 1991 che poi arrivò a Katzenberg nel 1994. Tra le altre cose Katzenberg fece in modo che questo film uscisse nelle sale prima di A Bug’s Life, anticipandone l’uscita di ben 5 mesi. Una storia certamente incredibile che ai tempi fece molto discutere (un giorno parlerò di certo anche di Z – La Formica e anche della rottura tra Katzenberg e la Disney).

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Per concludere, A Bug’s Life è un ottimo film d’animazione che sa intrattenere alla grande, con un bel ritmo, dei personaggi divertenti e una storia semplice ma ricca di spunti interessanti. Un passo avanti a livello tecnico per la Pixar e l’ennesima dimostrazione di creatività dello studio.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

49 pensieri riguardo “A Bug’s Life

  1. I am a huge Pixar fan – I love them ❤️

    When I see Pixar – I know gonna be amazing ❤️👏

    Bugs Life is very awesome 👏 pulls you into the characters and the struggle

    Great storyline, animation and imagination ❤️👏🌹

    They have new movie called Elemental – which looks awesome 👏 I haven’t seen yet, but I love everything Pixar does ❤️

    Everything they touch is gold ❤️👏

    Adults and kids enjoy their movies 🍿 ❤️👏

    1. Pixar is a very important studio and they really did amazing works and beautiful movies that entered in the history of cinema for their beauty and their smart stories. I still have to see Elemental and I really hope to have this possibility one of these days.

      1. Agree 🫶

        They put out some really incredible movies! Definitely go down in history of cinema ❤️

        The Elemental trailer reminds me a little of Inside Out

        One is emotions, one is elements

        They also have Elio coming out in 2024

        Unfortunately recently Disney/Pixar just laid off workers in attempt to cut costs 😮

        I thought Soul was cute ❤️

        And I love their little short films – many of their things make you feel the characters or storyline

        Is colorful and cute and imaginative

        I hope they continue and hit it out of the park even with the layoffs 🙏🙏❤️

        I knew they would be big one day – the moment I saw Luxo Jr ❤️ …and Tin Toy

        I think there is still great things to come from them 🙏🙏🫶❤️

        Their movies strike a cord ❤️🫶

        A Bugs Life was the very first movie I took my oldest son to, when he was young

        He also loves Pixar – he’s a computer/music/animation person .. he has admired Pixar all of these years ❤️

        His favorite is Frozen because of the musical scores

        I love Finding Nemo and I did love Inside Out ❤️👏

        But I always remember Bugs Life as my sons first movie in theaters ❤️🫶❤️

        They make a mark in history for sure ❤️

        1. There are a lot of Pixar movies that i really love and Finding Nemo and Inside Out are among them. It will be a beautiful journey, talking about these incredibles movies that still today can inspire and make people feel deep emotion. Thank you again and have a nice day!

  2. Bella recensione. Questo è uno dei miei preferiti della Pixar: ho adorato la storia, i personaggi, il messaggio che porta. Randy Newman avrebbe potuto osare di più per quel che riguarda la canzone del film, penso di essere uno dei pochi a ricordarsela.

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