Tremors 2: Aftershocks

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo ripreso a parlare di animazione e lo abbiamo fatto con la DreamWorks, arrivando in questo modo a parlare del loro 11° film animato ossia Madagascar. La storia parla di quattro animali dello zoo di New York: Alex, Marty, Gloria e Melman. Marty, la zebra, vorrebbe poter tornare alla natura anche solo per un giorno e l’incontro con dei pinguini che tentano la fuga lo convince ad agire. Alex e gli altri lo inseguono e lo fermano, ma causando lo scompiglio nella città e vengono addormentati dai poliziotti. Per via di questo evento si decide di portarli via in una nave e liberarli nel loro habitat naturale, ma i pinguini dirottano la nave, facendo cadere per sbaglio Alex e gli altri in mare. Quest’ultimi poi approderanno sull’isola di Madagascar. Un film d’intrattenimento davvero divertente e simpatico con un tratto aguzzo e quadrato ben fatto e cartoonesco, una regia ben fatta e con un buon ritmo. Le gag sono simpatiche e la commedia slapstick funziona alla grande così come i personaggi. L’unico problema è che la storia tende a non rischiare mai, scegliendo una strada semplice e sicura e non mostrando momenti di difficoltà o conflitti. Per il resto è un’opera che consiglio!
E ora torniamo a parlare della saga di Tremors. Vediamo se almeno in questo riesco a essere costante. Cercherò di portarli tutti quanti perché alla fine sono tutti divertenti e in un certo qual modo sono fedeli allo spirito del primo anche con le loro esagerazioni.
Ecco a voi Tremos 2: Aftershocks, pellicola horror fantascientifica e comica del 1996 scritta da Steven Seth Wilson, Brent Maddock e Ron Underwood e diretta da Steven Seth Wilson.

Trama:
Earl Bassett (Fred Ward), dopo gli eventi del primo film, si è ritirato in un ranch dove gestisce un allevamento di struzzi e non è molto soddisfatto do come sono andate le cose, visto che ha sprecato la sua grande occasione. Un giorno però arriva l’industriale Carlos Ortega (Marcelo Tubert) accompagnato da Grady Hoover (Christopher Gartin) che chiede il suo aiuto. Dei Graboid si aggirano nella sua raffineria di petrolio in Messico e hanno ucciso diversi operai, per questo supplica Earl di dargli una mano, vista la sua esperienza con i Graboid. Earl all’inizio è titubante ma viene convinto da Grady, che si dimostra un suo grande fan, e dalla ricompensa di 50 mila dollari a ogni mostro ucciso. Così inizia la caccia ma, essendo i Graboid tanti, decidono di chiamare in loro soccorso anche Burt Gummer (Michael Gross). Le cose iniziano ad andare per il verso giusto, ma anche i Graboid sembrano avere una sorpresa per loro: si stanno evolvendo.

Io adoro il primo film e lo amerò per sempre e se si vuole vedere i suoi seguiti si devono accettare i loro limiti e le loro follie (ma fino a un certo punti visto che qualche capitolo risulterà molto debole nella sceneggiatura). I seguiti mi divertono molto ma potrebbero non essere proprio per tutti, ma anche così penso proprio che mi divertirò a parlarne.

Partiamo con la produzione. Anche se il primo Tremors non ebbe un grande successo al cinema, in home-video spopolò parecchio e il passaparola si fece sentire, diventando uno dei film più richiesti nelle videoteche. Penso che anche per questo motivo il seguito, anni dopo, poté finalmente vedere la luce e i suoi creatori, Wilson, Maddock e Underwood, insieme alla produttrice Nancy Roberts, fondarono la Stampede Entertainment, così da avere maggior controllo creativo. C’era però un problema: l’Universal offrì loro solo 4 milioni per il seguito (praticamente un terzo del film originale) e ovviamente non andò in sale, se non in numero molto limitato, e finì direttamente per l’home video come tutti i suoi seguiti. Quindi la mancanza di un budget consistente si fece sentire e durante la visione del film la si può notare, ma si può notare anche un certo impegno nella sua realizzazione.

Il lato tecnico non raggiunge i livelli del primo film, ma su questo ci arriveremo passo dopo passo. Il ritmo continua a essere molto buono e riesce a non annoiare lo spettatore sia per via degli eventi che vedremo sia per certe piccole idee che ho trovato molto simpatiche. L’elemento umoristico è ancor più presente rispetto al suo predecessore, ma questo non significa che la parte horror sia stata soppressa, ad esempio il momento in cui Earl e Grady scoprono che sta succedendo qualcosa di strano ai Graboid e non sanno come comportarsi. Apprezzo molto come vengono messe in scena alcune sequenze davvero carine, tipo l’idea di attaccare delle bombe sulle macchinine radiocomandate per attirare i Graboid (Burt ne avrà una personalizzata a forma di carro armato). In ogni caso, come per il primo film, le idee saranno davvero simpatiche e capaci di divertire e dare varietà alla pellicola.

Quello che trovo interessante è l’uso degli effetti speciali e l’introduzione dei nuovi Graboid, chiamati shrieker (anche se questo verrà detto nel terzo capitolo). I Graboid si vedono ancor di meno che nel primo film, facendo piccole apparizioni, ma in compenso la loro nuova forma sarà molto più presente e soprattutto molto più visibile. Nel primo capitolo infatti poteva usare con intelligenza e furbizia il fatto che i mostri si muovessero sottoterra e mettere in atto vari trucchetti per mostrare la loro presenza. Qui succede lo stesso nella prima parte ma nella seconda vedremo molto spesso queste nuove creature bipedi, capaci di percepire gli altri attraverso il calore. Il loro design è sempre opera della Amalgamated Dynamics che fa nuovamente un lavoro stupendo sia nel concept sia nella creazione di animatronics anche complessi (per dire, l’animatronics a grandezza naturale richiedeva ben 16 persone per muoversi con naturalezza). Qui hanno fatto un ottimo lavoro ma per quanto riguarda gli inseguimenti e movimenti ancor più complessi, sono stati costretti a ricorrere al digitale e purtroppo quegli effetti sono veramente brutti a vedersi.

Sulla sceneggiatura invece non c’è tanto da dire soprattutto per quanto riguarda la storia. Si parte da una caccia ai Graboid nella prima parte mentre nella seconda i ruoli si invertono con l’introduzione di questa novità dell’evoluzione, un’idea che verrà sfruttata anche negli altri film. Ciò che interessa è che in questo film viene data una risposta alla provenienza dei Graboid ossia che sono esseri sempre esistiti e che risalgono perfino all’era precambriana. Quello che riesce sempre a convincere, o quasi, sono i suoi personaggi in particolar modo quelli di Earl e Burt. Earl è sempre una persona ignorante ma non sciocca, solo che qui è più burbero. Burt invece è molto più presente e la sua ironia sarà quella convincere di più e le sue battute strapperanno più volte un sincero sorriso. La vera delusione qui è il personaggio di Grady, che in questo caso fa coppia con Earl. Siamo decisamente lontani anni luce dal carisma di Val interpretato da Kevin Bacon. Anzi, possiamo dire che a volte è un po’ insopportabile, ma la sua presenza risulta meno fastidiosa proprio grazie a Earl.

Per concludere, Tremors 2: Aftershocks non è allo stesso livello del primo ma sa mantenerne lo spirito e con un budget di gran lunga inferiore riesce comunque a intrattenere con delle idee molto carine e simpatiche e con dei personaggi che funzionano bene (quasi sempre). Un’opera che apprezzo e che consiglio, soprattutto se vi piace Tremors.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

28 pensieri riguardo “Tremors 2: Aftershocks

  1. Il primo seguito mi piacque, Burt diventa il vero protagonista della saga (e ha tutte le ragioni per esserlo, mentre Bassett e Grady, che sulla carta dovrebbero essere i protagonisti, diventano le spalle comiche.

                    1. No, certi successi non sono meritati. Guarda Blade Runner. Un flop che però ha fatto la storia del cinema ed è diventato un’opera fondamentale. E ora anche Furiosa sta floppando, eppure è un film incredibile e creato con grande maestria e impegno.

    1. Non c’è nessun problema. Posso capire benissimo se la recensione non ti spinge a vederlo. Io invece mi ci diverto molto, è proprio quel cinema di series B e Z che apprezzo molto.

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