Hotel Transylvania 2

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo continuato la nostra maratona dedicata alla saga di Tremors, una saga che mi diverte anche con tutti i difetti che ha e con l’articolo precedente siamo arrivati al suo terzo capitolo, Tremors 3 – Ritorno a Perfection. Dopo essere stato via per un po’, Burt Gummer torna a Perfetion. La cittadina ha installato rivelatori per i Graboid ma questi non si fanno vivi ormai da 11 anni e la cittadina adesso riesce ad andare avanti con i gadget dedicati ai mostri e a falsi tour guidati per vedere attacchi di Graboid. Alla fine però i Graboid attaccano e sembrano poter evolversi in una nuova forma. Il film, anche se più sottotono rispetto al secondo, sa intrattenere e divertire grazie a delle idee interessanti, a un bel ritmo e soprattutto a un protagonista meraviglioso come Burt Gummer. Ha i suoi difetti come la pessima CGI e alcune ripetizioni, ma riesce sempre a divertire e ci mette dell’impegno nel regalare qualcosa di piacevole che faccia passare del bel tempo. Lo consiglio!
E ora, come stiamo facendo da un po’ di tempo, torniamo a parlare nuovamente di animazione e, visto che ci siamo, continuiamo un’altra maratona che vede protagonista un’opera della Sony Animation Pictures.
Ecco voi Hotel Transylvania 2, pellicola animata del 2015 scritta da Robert Smigel e Adam Sandler e diretta da Genndy Tartakovsky.

Trama:
Dopo gli eventi del primo film il Conte Dracula (Adam Sandler) decide di aprire il proprio hotel anche agli umani ed è proprio qui che avviene il matrimonio tra sua figlia Mavis (Selena Gomez) e Jonathan (Andy Samberg). Tempo dopo Mavis rimane incinta e darà alla luce un bambino che chiamerà Dennis (Asher Blinkoff). Passa qualche tempo e ormai Dennis ha quasi cinque anni e Dracula è preoccupato perché ancora non gli sono spuntati le zanne e quindi potrebbe non avere i poteri di un vampiro. Mavis intanto nota che l’hotel, con tutta la sua frenesia e follia, potrebbe essere un luogo molto pericoloso per Dennis e, dopo aver conosciuto la famiglia di Jonathan, vorrebbe trasferirsi in California in modo che il figlio possa crescere in maniera “normale”. Dracula non è d’accordo con quest’idea e Jonathan non vuole andarsene dall’hotel e per questo organizzano un piano. Jonathan e Mavis andranno in California in modo che Mavis possa conoscere meglio il mondo umano e nel frattempo Dracula, con l’aiuto dei suoi amici, cercherà di aiutare Dennis a far crescere i suoi denti da vampiro e a far palesare i suoi poteri.

Il primo capitolo fu certamente un grande successo commerciale e quindi era scontato che facessero un seguito. L’ho sempre trovata una commedia davvero divertente e simpatica che sapeva colpire grazie allo stile e alla visione di questo regista. Ammetto di aver visto questo seguito molto poco rispetto al primo e quindi rivederlo è stata una bella esperienza e mi ha aiutato a capire meglio certe piccole cose.

L’annuncio di questo seguito venne fatto un mese dopo l’uscita del primo Hotel Transylvania e Tartakovsky fu subito indicato come regista, anche se i suoi piani erano del tutto diversi. Infatti lui aveva intenzione di dirigere un film animato su Braccio di Ferro dopo il primo Hotel Transylvania, ma varie cose si intromisero tra cui appunto Hotel Transylvania 2. Infatti quando si decise di far dirigere il seguito al regista, lui era già occupato con la produzione di Braccio di Ferro. Il progetto venne rimandato diverse volte fino a quando la Sony non decise di fare la cosa peggiore: lasciar perdere Braccio di Ferro in favore di Emoji Movie, uno dei film animati più brutti che siano stati portati sul grande schermo, una vera e propria tragedia per l’animazione. Tutto questo per dire che la Sony, a mio avviso, non è stata molto corretta con Tartakovsky e soprattutto non ha capito il suo valore artistico e la sua follia.

Partendo dal lato tecnico, possiamo notare gli elementi tipici che erano presenti nel capitolo precedente, ossia lo stile poco realistico e stilizzato con le linee spesse e morbide, ispirate ai cartoni anni ’40, e con delle animazioni molto veloci e dinamiche, con movimenti esasperati e anch’essi irrealistici che donano libertà artistica. Fin da subito però ho notato una differenza con il primo e riguarda il ritmo. Il capitolo precedente aveva un ritmo frenetico, molto veloce e dinamico che seguiva perfettamente le numerose follie che accadevano all’hotel, sapendo però quando non andare oltre. Qui invece il ritmo è più calmo. Con ciò non voglio dire che l’opera sia lenta, rimane comunque molto veloce e ciò aiuta a far scorrere la storia, ma gli manca quella frenesia che l’aveva caratterizzata. Non è un difetto, ma è un dettaglio importante che mi ha dato da pensare. Forse è dovuto al fatto che qui Sandler ebbe più libertà creativa rispetto a Tartakovsky. In ogni caso i tempi comici per le battute funzionano bene, così come funziona bene l’umorismo anche se, come nel primo, si passa a gag spassose e simpatiche ad altre di gran lunga più infantili e forzate (diciamo che sarà un difetto ricorrente di questi film). Registicamente le scene saranno fatte bene e alcune risulteranno spassose anche nel prendere in giro il mondo degli horror classici ma riuscendo anche ad omaggiarli. Quindi il lato tecnico è fatto bene mentre la sceneggiatura mostra quasi sempre una buona scrittura.

I personaggi continuano a essere molto convincenti e divertenti e anche quelli nuovi sapranno conquistare il pubblico, soprattutto il piccolo Dennis che non si limita a essere il classico bambino dolce e innocente, ma un bambino che si rende conto dei dissapori della famiglia riguardo il suo posto nel mondo. In realtà anche Vlad (Mel Brooks), il nonno di Dracula, è un personaggio interessante per vari motivi, anche perché si ricollega alle tematiche principali, ma il suo più grande problema è che viene presentato verso la fine del film, quindi anche il cambio di opinione che ha sugli esseri umani risulta troppo improvviso e forzato (almeno nel primo capitolo Dracula cambia idea dopo essere stato diverso tempo con Jonathan e aver visto com’è diventato il mondo nei confronti dei mostri).

Quello che invece mi piace molto è come sono rimasti fedeli alle tematiche del primo film, senza però ripetere gli stessi eventi. Quindi si parlerà sempre dell’accettazione dell’altro e delle interazioni tra mostri e umani, due mondo certamente diversi e con le loro particolarità che a volte collidono, ma possono arrivare a capirsi entrambi e ad amarsi, come hanno già dimostrato Mavis e Jonathan nel primo film e come qui invece fanno sia le famiglie dei due sposi o anche solo l’amicizia tra Dennis e Winnie (Sadie Sandler). Quindi il film riesce anche a veicolare un bel messaggio sull’accettazione e sulla comprensione delle differenze altrui e certamente a volte lo fa con una certa ingenuità, ma almeno il messaggio riesce ad arrivare.

Per concludere, Hotel Transylvania 2 ha dei difetti come il primo, e forse anche più, ma sa come intrattenere e divertire, grazie alle sue gag e alla sua regia. Inoltre riesce anche a parlare di ottime tematiche attraverso i suoi personaggi. Una pellicola simpatica che consiglio.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

12 pensieri riguardo “Hotel Transylvania 2

  1. Visto che il primo capitolo non era stato per me entusiasmante, ho sempre rimandato la visione del sequel, arrivando a non vederlo mai. Devo rimediare.
    Sapevo bene di Popeye, ma, se non fortemente aggiornato, sarebbe risultato sicuramente fuori tempo. Ho visto alcune sequenze trapelate, visto che era stato già cominciato, ma so che da qualche parte di può trovare quasi mezzo film.

    1. Popeye è stato un colpo al cuore. Magari non sarebbe venuto fuori un capolavoro, ma sicuramente poteva essere molto più dignitoso e interessante di Emoji Movie e dei prossimi seguiti di Hotel Transylvania. Questo secondo capitolo ancora regge bene, ma con il terzo inizia veramente a scricchiolare molto e con il quarto crolla del tutto.

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