Shrek 2

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo ripreso a parlare di pellicole tratte dalle opere di Stephen King e allo stesso tempo abbiamo anche discusso di un regista che amo molto, George A. Romero. Il film in questione è La metà oscura. Thad Beaumont è uno scrittore da tutti conosciuto con lo pseudonimo di George Stark e pubblica principalmente libri molto violenti che piacciono al pubblico. Thad però vorrebbe ora pubblicare la sua opere con il proprio nome, un’opera molto personale dove parla di quello che vuole lui. Le cose cambiano quando arriva un uomo di New York che sa il suo segreto e vuole essere pagato altrimenti rivelerà il suo inganno a tutti. Thad, per non cedere al ricatto, decide di rivelare la sua vera identità e sotterrare George Stark per sempre. Quest’ultimo però sembra aver preso una forma fisica e adesso sta uccidendo le persone care a Thad. Questo film ebbe migliaia di problemi a livello produttivo e alcuni di questi si possono notare ne risultato finale, ma nonostante ciò La metà oscura rimane un film solido, con una regia capace di creare scene evocative e affascinanti e di avere un’ottima tensione grazie a una perfetta costruzione dell’attesa e alle sue atmosfere. E inoltre a livello narrativo si dimostra fedele all’opera originale, riuscendo a parlare bene di quelle tematiche e a rappresentare lo scontro tra Thad e George a un livello molto profondo. Un’opera stupenda che consiglio assolutamente!
Torniamo a parlare di animazione (sì, ultimamente alterno molto e vorrei continuare così) e riprendiamo questa volta con la DreamWorks. Voglio variare di più anche con questi studi di animazione e prima o poi tornerò a discutere anche della Disney. Per il momento però concentriamoci sulla DreamWorks e sul loro nono film animato.
Ecco a voi Shrek 2, pellicola animata del 2004 scritta da Andrew Adamson, Joe Stillman, J. David Stem e David N. Weiss e diretta da Andrew Adamson, Kelly Asbury e Conrad Vernon.

shrek-2-film-movie-2004-animation-dreamworks-andrew-adamson-kelly-asbury-conrad-vernon-poster-locandina

Trama:
Il film inizia con il principe Azzurro (Rupert Everett) che si dirige nella torre dov’è rinchiusa la principessa Fiona (Cameron Diaz) per liberarla e sposarla, ma quando arriva trova solo il lupo cattivo (Aron Warner) che gli rivela che Fiona è in viaggio di nozze. Shrek (Mike Myers) e Fiona infatti si sono sposati e hanno passato un po’ di tempo da soli, ma quando tornano alla loro palude incontrano un araldo che annuncia che i due sono stati invitati da re Harold (John Cleese) e dalla regina Lillian (Julie Andrews), i genitori di Fiona, ad andare nel regno di Molto Molto Lontano per ricevere la loro benedizione. Shrek ovviamente è preoccupato di come i due potrebbero reagire scoprendo che entrambi sono orchi ma alla fine decide di partire insieme a Fiona e Ciuchino (Eddie Murphy) e arrivato al regno scopre che le sue paure erano fondate e incontrando l’odio di re Harold. In tutto ciò arriva in soccorso di Fiona la Fata Madrina (Jennifer Sanders), pronta a darle supporto, ma in realtà era stata proprio lei a suggerire a re Harold di rinchiudere Fiona in un torre, in attesa che suo figlio, principe Azzurro, la salvasse e divenisse così il re di Molto Molto Lontano. E lei ha intenzione di fare tutto il possibile affinché ciò accada.

E siamo arrivati al secondo capitolo di Shrek, un capitolo che da piccolo avrò visto innumerevoli volte. Per qualche strana ragione vedevo spesso questo mentre molto di meno il primo. Forse ero incantato dalla sequenza con “Holding Out for a Hero“, non saprei dirlo, ma questo film lo vidi così spesso che lo ricordo a memoria. Fare un seguito però non è mai una cosa semplice, soprattutto se il seguito in questione è di una delle pellicole che hanno fatto la storia. Saranno riusciti a creare un seguito interessante? Scopriamolo subito.

shrek-2-film-movie-2004-animation-dreamworks-mike-myers-fiona-cameron-diaz-ciuchino-donkeu-eddie-murphy

Iniziamo, come sempre, dalla produzione. La produzione di questo secondo capitolo iniziò poco prima che il primo Shrek fosse completato nel 2001. Nel primo capitolo erano presenti gli sceneggiatori Ted Elliott e Terry Rossio, che avevano fatto un lavoro magistrale con quella sceneggiatura e per il seguito volevano fare una storia che fosse più vicina a una favola tradizionale piuttosto che una sua parodia. L’idea però non piacque ai produttori e dopo diverse discussioni i due sceneggiatori se ne andarono ed è qui che Andrew Adamson subentrò alla sceneggiatura, mentre nel primo capitolo si era occupato solamente della regia. Qui non solo decise di mantenere lo stile del film precedente ma decise anche di prendere ispirazione dalla commedia del 1967 Indovina chi viene a cena, una pellicola interessante e molto moderna per i tempi in cui fu girato (anche se si può dire lo stesso oggi) perché parlava del matrimonio di una donna bianca con un uomo afroamericano e tutte le difficoltà a cui andavano incontro. Un film che ancora oggi riesce a parlare di tematiche attuali e una perfetta ispirazione per questo seguito e i problemi che Shrek avrà con i genitori di Fiona. Tra l’altro in precedenza la storia era molto diversa e a un certo punto Shrek doveva abdicare il trono per creare delle elezioni, ma lo considerarono troppo politico e lasciarono perdere (anche se onestamente sarebbe stato molto affascinante, specialmente con il suo umorismo). E adesso andiamo a parlare del lato tecnico.

Si vedono diverse migliorie nell’uso del digitale e lo si può osservare maggiormente nei modelli dei personaggi, in particolar modo quello degli umani, e anche nei loro movimenti. Nel primo caso ho apprezzato molto i dettagli del volto, specialmente le rughe (Harold e Lillian sono un esempio perfetto) e i movimenti risultano molto più fluidi e anche molto diversificati per i vari personaggi, prendiamo ad esempio Ciuchino versione stallone, su cui hanno lavorato gli stessi animatori di Spirit – Cavallo Selvaggio oppure Il Gatto con gli Stivali (Antonio Banderas) che si muove con eleganza sia quando ha comportamenti umani sia quando ha comportamenti felini. Parlando di quest’ultimo, è stato fatto un enorme passo avanti con la pelliccia. Se quella di Ciuchino nel primo film era notevole, qui sono andato oltre, facendola molto dettagliata e capace di cambiare a seconda del suo stato d’animo o anche di dare la sensazione di bagnato quando piove.
Il miglioramento della tecnologia ha dato anche modo di poter fare molto con le ambientazioni. Infatti quest’ultime saranno un perfetto connubio tra luoghi fiabeschi e moderni, come ad esempio la fabbrica di pozioni della Fata Madrina o, in particolar modo, Molto Molto Lontano. Quest’ultimo luogo rappresenta un misto perfetto tra una città medievale di stampo gotico e Hollywood stessa. Ci sono negozi moderni in stile medievale, tour dei luoghi d’interesse attraverso delle carrozze e perfino le case lussuose di principesse come Rapunzel e Biancaneve come le star del cinema. Questa cosa mi ha sempre fatto molto piacere e dimostra come uno degli elementi che caratterizzava il primo film, ossia la presenza di componenti moderne in un’ambientazione fiabesca, viene utilizzata ancora bene e con originalità.

shrek-2-film-movie-2004-animation-dreamworks-puss-in-boots-antonio-banderas

Ovviamente tutto ciò viene valorizzato dall’ottima regia che riesce a creare scene e sequenze che sono rimaste impresse (penso sempre a Holding Out for a Hero) e a equilibrare gli eventi, passando a scene comiche con battute adulte e un ritmo perfetto grazie ai tempi azzeccati ad altri più riflessivi e drammatici riguardanti le condizioni che Shrek e Fiona si ritrovano a vivere a Molto Molto Lontano e il disprezzo che ricevono ingiustamente dagli altri. In questo seguito vengono poi ripresi, come già detto, numerosi tratti che caratterizzavano il primo capitolo come le citazioni ad altri film (Il Signore degli Anelli o lo Spider-Man di Sam Raimi), l’uso di musiche conosciute e attuali come appunto Holding Out for a Hero cantata da Jennifer Sanders o Accidentaly in Love dei Counting Crows e soprattutto il modo intelligente con cui fanno la parodia delle fiabe e in generale della Disney. Tra tutto ciò però è sempre la sceneggiatura a colpire.

Tra gli elementi che colpiscono di più ci sono sicuramente i personaggi. Tutti loro hanno una forte personalità e una forte presenza, lo stesso vale anche per quelli secondari che compaiono per una scena o due, come ad esempio Doris (Larry King), che ho sempre trovato stupenda. Dei personaggi principali che appaiono per la prima volta qui, quello che sicuramente è riuscito a catturare il cuore di ognuno di noi è Il Gatto con gli Stivali. Un personaggio carismatico dal design semplice ma accattivante, capace di essere protagonista di momenti iconici (i famosi occhi dolci da gatto), un po’ carogna ma anche molto leale e pronto a mettersi in gioco. E la voce di Antonio Banderas si è rivelata perfetta per il ruolo. La Fata Madrina inoltre si dimostra un ottimo villain pieno di carisma. All’apparenza è una fata amorevole e lodata da tutti, capace di realizzare i sogni degli altri con i suoi incantesimi e pozioni, ma in realtà lei si approfitta degli altri, realizzando i loro sogni in cambio di qualcosa, come ha fatto con re Harold. E, come Lord Farquaad, sa essere molto spassosa nella sua cattiveria.

shrek-2-film-movie-2004-animation-dreamworks-jennifer-sanders

Quello in cui eccelle ancora una volta il film sono le tematiche del diverso e dell’accettazione. Shrek e Fiona hanno accettato loro stessi e la loro natura e ne sono molto felici ma non gli altri, non la famiglia di Fiona che li discrimina per essere orchi e discriminano in particolar modo Shrek. La scena della cena descrive perfettamente questa tensione, in maniera esilarante ma anche triste. Shrek e Fiona si amano così come sono, ma il giudizio degli altri pesa molto su di loro e la loro relazione e Shrek è disposto a tutto purché sua moglie sia felice, anche a rinunciare a sé stesso diventando un essere umano. Si parla ancora una volta anche di apparenze e come quest’ultimo punto tende a essere molto pesante nella nostra società. In tutto questo ci viene mostrata però una coppia romantica molto positiva e salutare come Shrek e Fiona. Si amano sinceramente, si accettano per quello che sono ed entrambi sono disposti a grandi sacrifici per il bene dell’altro. Ed è proprio questo loro amore che riuscirà a distruggere tutti i pregiudizi e a far conoscere agli altri chi sono veramente. Su questo punto i primi due Shrek sono sempre stati grandiosi e molto maturi.

Per concludere, Shrek 2 è un sequel grandioso che riesce a migliorare la tecnica usata e parlare delle stesse tematiche del primo senza però essere ripetitivo. Qualcuno dice che sia perfino superiore al primo ma io lo considero allo stesso livello, con scene esilaranti ma anche molto riflessive che riescono a parlare di accettazione e comprensione con grande maturità. Lo consiglio assolutamente!

shrek-2-film-movie-2004-animation-dreamworks-puss-in-boots-antonio-banderas-donkey-ciuchino-eddie-murphy

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

32 pensieri riguardo “Shrek 2

Lascia un commento