Che fine ha fatto Bernadette?

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo andati avanti con l’horror, arrivando negli anni ’90 e discutendo di un cult, una piccola perla canadese di cui, a mio avviso, non si parla abbastanza ossia Cube – Il cubo. Il film inizia con alcune persone che si svegliano all’interno di una strana stanza cubica. Non si conoscono, non sanno come sono finiti lì, chi li ha portati in quel luogo e soprattutto perché. Sanno solo che devono uscire di lì, se non vogliono morire di fame e di sete. Però alcune stanze che incontreranno avranno delle trappole mortali e quindi dovranno capire come evitarle ma soprattutto come uscire da quel posto assurdo. Questo film riesce a sorprendere in più occasioni, specialmente se si pensa che questa era l’opera prima del regista e che è costato molto poco, nonostante desse l’impressione di un film più imponente. La regia è stupenda, riesce a far percepire un’atmosfera surreale all’interno di questa struttura, oltre che a far comprendere appieno le emozioni dei personaggi e a creare un’ottima messa in scena. Inoltre sono i personaggi che riescono a stupire di più perché iniziano come già ben delineati, per poi mostrare profondità e sfaccettature più complesse che ribalteranno del tutto i nostri pensieri nei loro confronti. Una piccola perla che ho veramente amato e che consiglio a tutti di vedere.
Inoltre ci tenevo molto a consigliarvi l’articolo di Fran, Il compleanno di Anne Frank, un articolo veramente interessante che potrebbe colpirvi molto. E visto che da poco si sono festeggiati i trent’anni dalla sua uscita, ho ripubblicato un vecchio articolo a cui tenevo tanto su Jurassic Park. Spero che questi articoli possano piacervi.
Ancora una volta torniamo a parlare di cinema ma, dopo diverso tempo, non andremo a discutere di un horror. Cambiare a volte fa bene. Quindi ho deciso di puntare a un film abbastanza recente che mi aveva incuriosito per diversi motivi tra cui il regista stesso.
Ecco a voi Che fine ha fatto Bernadette? (Where’d You Go, Bernadette), pellicola comica drammatica del 2019 scritta da Richard Linkeater, Holly Grent e Vincent Palmo Jr, diretta da Richard Linklater e tratta dal romanzo Dove vai Bernadette? di Maria Semple.

Trama:
La protagonista della storia è Bernadette Fox (Cate Blanchett), un architetto che da ormai vent’anni non crea più niente dopo un brutto fallimenti e che vive la sua vita a Seattle, insieme a suo marito Elgie (Billy Crudup) e la figlia Balakrishna “Bee” (Emma Nelson). Da molto tempo Bernadette tende a evitare i rapporti con le altre persone, isolandosi del tutto e comportandosi in maniera indisponente. Questo suo comportamento però non fa altro che mostrare ancor di più il suo enorme stress e ciò tende  renderla distruttiva specialmente verso sé stessa. Però le cose potrebbero cambiare. Infatti Bee vorrebbe andare in vacanza in Antartide con i genitori e, per quanto questa prospettiva spaventi Bernadette, lei è intenzionato ad andarci. Forse questo viaggio potrebbe essere l’occasione perfetta per ricominciare e per trovare una nuova prospettiva nella sua vita.

Tra le tante cose che mi interessarono di questo film, tra cui la storia e le tematiche, c’era anche il regista, Richard Linklater. Per chi non lo conoscesse è un regista famoso per opere come Boyhood e soprattutto School of Rock, quest’ultimo un film che amo molto e che si dimostra un tributo perfetto al rock sia per chi conosce a fondo il genere musicale sia per chi si sta approcciando per la prima volta a esso (un giorno ne parlerò). In ogni caso è un regista che apprezzo molto perché è in grado di dirigere film veramente diversi tra loro, sperimentando e senza mai sfruttare la solita formula. A mio avviso è un ottimo regista che però non riceve i meriti che gli spettano.

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Partendo proprio dal lato tecnico, il film si dimostra davvero ottimo. Ciò che apprezzo maggiormente è che questo tipo di regia è quasi invisibile. Tutto il film verte principalmente sul personaggio di Bernadette e chi le è vicino e riesce sempre a rimanere fisso su di loro, senza perdersi in altre cose, facendo in modo che lo spettatore si interessi a ciò. Però la regia non è semplice o banale anzi, la regia è costruita veramente bene. La messa in scena è molto curata e mi sono piaciute molto tutte le scene ambientate a casa di Bernadette, soprattutto per la composizione caotica di certe stanze che riflettono perfettamente lo stato d’animo della protagonista. Ci saranno molte belle immagini ma anche momenti in cui la macchina da presa seguirà i vari personaggi, senza che il pubblico si renda conto della complessità di certe scene.

Oltre alla regia anche il montaggio fa un lavoro eccellente, dando un ritmo continuo a mai altalenante a questa storia e creando momenti interessanti, come il montaggio alternato dove Bernadette ed Elgie parlano della loro vita e di quello che è successo tra di loro negli ultimi anni. La colonna sonora è veramente ottima e lo stesso vale anche per la fotografia, capace di amalgamarsi perfettamente con le ambientazioni e anch’essa capace di far immedesimare lo spettatore nello stato d’animo della nostra protagonista.

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Quindi sul lato tecnico ci ritroviamo a un’ottima opera ma anche la sceneggiatura è capace di regalarci una storia e dei personaggi stupendi. L’intera vicenda gira infatti intorno a Bernadette, alla sua persona e al suo viaggio. Bernadette è un personaggio costruito benissimo e ricco di sfaccettature. Lei è un’artista, anzi è stata un’artista anche molto apprezzata nel suo settore, che si è impegnata tanto per arrivare fino a quel punto. Lei era molto motivata e credeva in quello che faceva, ma un certo evento le ha fatto crollare il suo mondo e la sua determinazione. Si è isolata, si è chiusa del tutto e da quel momento non ha creato più niente, trascurandosi sempre di più. Quello che vediamo è un personaggio in crisi e depressa, un personaggio distruttivo verso sé stessa che sta cercando di capire che cosa fare e quale sia la sua strada. Quindi le tematiche del viaggio e della fuga saranno fondamentali e importanti e non saranno solo legate al viaggio in Antartide (che avverrà solo nella parte finale) ma in generale a tutti quei momenti in cui la protagonista non è riuscita ad affrontare i suoi problemi, ma è stata sopraffatta da essi ed è fuggita via da tutto e tutti. Lei è un personaggio stupendo che si apprezza proprio per i suoi numerosi difetti ma anche per quella forza che riesce ancora a tirare fuori.

Inoltre anche gli altri personaggi sono interessanti e in special modo il rapporto tra di loro. Ho adorato il rapporto che Bernadette ha con il marito e la figlia ad esempio. Ama entrambi, ma con il primo c’è stato un allontanamento da parte di entrambi, questo perché lei si è isolata e lui invece non ha saputo cosa fare e cosa non andasse. Il rapporto migliore invece è con la figlia, dove c’è un dolcissimo scambio di affetto, si vogliono bene entrambe e Bee si dimostrerà uno dei personaggi più maturi della pellicola, dove cercherà di capire veramente sua madre. E anche Elgie e Bee alla fine dovranno compiere un viaggio, per ritrovare Bernadette ma soprattutto per ritrovare un legame che rischiava di andare perso.

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Per concludere, Che fine ha fatto Bernadette? è un film eccellente. Non è perfetto, ma si dimostra una pellicola molto più intelligente e dolce di quanto sembri, con un lato tecnico ottimo e dei personaggi meravigliosi. Un film che purtroppo è stato sottovalutato, con alcuni critici che sono arrivati perfino a dire che questa fosse l’interpretazione peggiore della Blanchett (cosa che trovo incredibilmente falsa, anzi ci sono altre pellicole in cui lei ha veramente recitato al di sotto delle proprie capacità). Consiglio assolutamente quest’opera e spero che possa sorprendervi molto.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

10 pensieri riguardo “Che fine ha fatto Bernadette?

    1. È quello che mi domando anch’io. Non capisco perché a volte la critica tendi a essere molto fredda con certe opere. Questo l’anno trattato con superficialità e certe recensioni dicevano cose che mi facevano dubitare che effettivamente avessero visto il film. Non so come risponderti onestamente. Sono solo felice che ci siano persone che l’hanno realmente apprezzato.

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