I sette figli del drago – Ryoko Kui

Ed eccoci in una nuova recensione. Di solito, dopo aver parlato di un libro, torno sempre a parlare di film e cinema. Bè, questa volta non sarà così! Un po’ di tempo fa avevo scritto che mi sarebbe piaciuto di parlare di qualcosa di diverso e quest’oggi ho intenzione di farlo. Non ho intenzione però di allontanarmi dal mio solito modo in cui scrivo le recensioni, questa volta voglio solo cambiare medium e invece di parlare di film o libri discuterò di qualcosa che non tocco da tempo: i fumetti. C’è Shiki che in questo periodo ha pubblicato qualche articolo interessante su certi fumetti (in particolar modo quello su La mia prima volta & Lettere a me stessa che vi consiglio di recuperare) ma anch’io voglio buttarmi su questo mondoe parlare di qualcosa che mi ha colpito. In questo caso volevo anch’io parlare in modo approfondito di un manga. Il punto è che tutti i manga che sto leggendo in questo periodo sono ancora in corso e preferisco di gran lunga parlare di lavori conclusi su cui poter dire il mio pensiero senza dovermi ricredere (nel bene o nel male). con l’uscita dei capitoli successivi. Quindi, tra i vari manga che ho letto, ne ho trovato uno perfetto perché non solo è un volume unico ma è anche un’antologia e io adoro le antologie, senza contare che nell’ultimo periodo sto cercando di recuperarle il più possibile.
Ecco a voi I sette figli del drago (Ryuu no Kawaii Nanatsu no Ko, 九井諒子作品集 竜のかわいい七つの子), una raccolta seinen fantasy del 2001 scirtta e disegnata da Ryoko Kui.

Non conosco molto bene la mangaka Ryoko Kui. Questo non solo è il primo lavoro che leggo di quest’autrice, ma è anche la prima opera pubblicata dalla Kui. In seguito ha publicato altri due manga: il primo è Hikidashi ni Terrarium, fumetto inedito in Italia, e il secondo è Dungeon Food, manga fantasy ancora in corso edito da noi dalla J-Pop e che, da come leggo in giro, sembra un lavoro molto interessante e divertente che in futuro ho intenzione di recuperare.

I sette figli del drago è un’antologia composta da sette capitoli. Tutti questi capitoli hanno come elemento comune il fantasy (oltre che un’altra tematica che scriverò alla fine), unito ad altri generi come lo slice of life (per chi non lo sapesse lo slice of life è un genere che tende a mostrare l’esperienze quotidiane e la vita di tutti i giorni). Senza indugiare oltre iniziamo a parlare del manga.

Il primo capitolo si intitola La torretta del drago ed è ambientato in un mondo fantasy medievale dove due regni, quello della montagna e quello marino, stanno per entrare in guerra. Entrambi dicono che l’altro regno un tempo era loro e con questa guerra non faranno altro che riprendersi ciò che gli appartiene. Mentre la battaglia tra i due eserciti sta per avere inizio, arriva all’improvviso un drago che mette in fuga i soldati e decide di fare il proprio nido sul confine dei due regni. La presenza del drago impedisce così la guerra, ma blocca così anche il flusso di mercanti e nel regno della montagna inizia a mancare il sale. La giovane Yuruka è preoccupata per la situazione ma le cose cambiano quando un mercante del regno marino, Sanan, riesce a passare indisturbato e inizia a barattare beni utili sia al popolo della montagna che a quello marino.
Personalmente considero questo capitolo come uno dei migliori di quest’antologia. Per via del drago questi due regni non posso battersi ma non possono nemmeno permettere il passaggio ai mercanti. Questa situazione causa a entrambi una carenza di beni di grande necessità, il sale per il regno della montagna e le erbe mediche per quello marino. Il problema si risolve grazie a Sanan che decide di barattare i beni necessari per i due regni. Inizialmente c’è dell’astio nei confronti del mecante, visto che fa parte del regno marino, ma con il tempo i sospetti iniziamo a scemare e i due popoli cominciano a scambiarsi merci con più frequenza, risolvendo così i propri problemi e in un certo senso legando molto gli uni con gli altri e non vedendosi più come nemici. In tutto ciò i due regni assistono quasi con interesse alla cova del drago e alla nascita dei suoi cuccioli. La semplice curiosità farà spazio allo stupore e all’affetto ed entrambi i popoli vedranno la crescita dei piccoli fino a quando non impareranno a volare (e quando poi voleranno la loro madre abbandonerà il nido). La crescita di questi draghi non farà altro che unire i due regni e il popolo si affezzionerà ai cuccioli e faranno il tifo per loro. Un capitolo veramente dolce e interessante su come due regni rivali siano riusciti a superare la loro rivalità sostenendosi a vicenda e con l’aiuto involontario di un drago.

Il secondo capitolo è Vietato pescare le sirene. Nel nostro mondo esistono le sirene e, nonostante assomiglino molto agli umani, non hanno diritti e ucciderle non comporta alcun reato. Jun è uno studente delle superiori che incontra per caso una sirena che sta tentando in tutti i modi di raggiungere la sua scuola. Jun non sa perché voglia fare una cosa simile, la sirena non conosce il linguaggio umano ed entrambi provano a farsi capire con i segni. Nonostante molti gli dicano di non affezzionarsi troppo alle sirena perché non umane, Jun vuole sinceramente aiutarla perché è preoccupato per quello che le può succedere e quindi la porta nella sua scuola.
Qui la Kui crea una tematica interessante con queste sirene presenti nel nostro mondo moderno. Si affronta il modo con cui potrebbero essere trattate dalla nostra società, un modo molto negativo, con un mondo che le considerano solo come animali e falsi umani. La cosa più interessante di tutti però è il tema dell’incomunicabilità. Perché, nonostante Jun voglia sinceramente aiutarla, i modi di comunicare di lui e della sirena sono molto diversi e certe azioni che compiono sono incomprensibili per l’uno e per l’altra e senza volerlo arrivano a ferirsi per questa incomprensione. Però alla fine c’è un messaggio positivo dell’autrice in cui questa incomunicabilità può essere superata se si prova a capre il mondo dell’altro e con il tempo i rapporti potrebbero migliorare ed esserepiù chiari. Uno dei racconti più intelligenti e interessanti della raccolta.

Il terzo capitolo è La mia divinità. Yukie è una studentessa delle medie che si deve preparare per gli esami di ammissione. Questa cosa le mette addosso una grande pressione e la terrorizza, soprattutto le parole del suo professore: “Da questo esame si deciderà il vostro futuro”. Mentre è in giro a riflettere, scopre che il fiume vicino alla montagna è stato prosciugato per costruirci degli appartamenti e lì incontra un pesce parlante. Questo pesce è in realtà il dio del fiume e ora che non ha più una casa rischia di scomparire per sempre. Così la piccola Yukie decide di portarlo a casa sua per aiutarlo, sperando anche che questo dio possa aiutarla a superare l’esame.
In questo capitolo vedremo la paura e le preoccupazioni di una ragazzina delle medie per questi esami e per il suo futuro. Non solo la sua paura di fallire ma anche la paura di fallire impegnandosi al massimo. Si riesce a empatizzare molto con la protagonista e si rimane affascinati nel vedere delle entità sovranaturali popolare questo mondo secondo le credenze giapponesi. Quel che mi ha sorpreso più di tutto però è il finale. Non perché ci fosse un colpo di scena particolare, ma per il modo in cui è stato mostrato, che mi ha preso alla sprovvista e mi è anche piaciuto.

Il quarto capitolo si intitola I lupi non mentono. La storia inizia come un manga autobiografico in cui una donna chiamata Yukari parla della sua esperienza nell’accudire il figlio che ha una malattia molto rara: la WWS ovvero la sindrome del lupo mannaro. Infatti il bambino nei periodi di licantropia inizia a comportarsi come un lupo, diventando fuori controllo e con febbri molto alte e frequenti. Come se non bastasse in seguito gli crescerà perfino il pelo e tutta questa situazione spaventerà la madre, che inizialmente non saprà cosa fare ma con il tempo e i consigli riuscirà a trovare un certo equilibrio e ad aiutare il figlio. Dopo quest’introduzione èassiamo al punto di vista del figlio, Keita, e qui osserveremo tutti i problemi che questa sua particolare malattia gli prova. Quando iniziano gli episodi di licantropia ha dei comportamenti molto diversi dal solito e non ricorda nulla di quel che succede in quel lasso di tempo. Ciò gli causa dei gravi problemi sia a lavoro che all’università. Inolte ha un rapporto complesso con la madre che considera troppo ansiosa e soprattutto non sopporta che abbia messo la sua storia nel manga che ha poi pubblicato.
Una storia molto interessante sulla crescita, che mostra le difficoltà di essere una madre e soprattutto quello di avere una malattia rarissima anche se il tutto è messo in chiave molto leggere. Una storia veramente affascinante e dolce.

Il quinto capitolo è Byakuroku lo squattrinato. Byakuroku è un pittore famosissimo e di grande talento, talmente grande era il suo talento e la sua bravura nella pittura che quando completava un’opera i suoi disegni prendevano vita e per questo motivo non disegna mai una delle due pupille. Ora però il pittore non ha più un soldo, così mette insieme un piano e per farlo dà la vita a un suo dipinto falso. L’uomo che ne esce fuori è un po’ malconccio e vuole sapere perché gli ha donato la vita. Il pittore spiega che nella sua vita ha disegnato parecchi dipinti di animali leggendari e ha intenzione di dargli vita per poi catturarli e guadagnare dei soldi da essi. La missione spaventa parecchio il falso dipinto ma, nonostante ciò, farà di tutto per aiutare il vecchio e tra i due inizierà a formarsi uno stretto rapporto.
Una storia veramente interessante con una coppia di protagonisti molto bizzarra, che viaggerà per svegliare le creature dipinte dall’artista, peccato che le cose non vadano come previsto anche perché il dipinto vivente, essendo stato disegnato male, avrà difficoltà a muoversi e rischierà più volte di essere fatto a pezzi. Il racconto alla fine è un viaggio alla riscoperta di se stessi, dove due persone completamente diverse diventano molto amici, si riscoprono vecchi rapporti e dove tra l’altro è presente un finale commuovente.

 

Il penultimo capitolo della raccolta è Quando i bambini fanno i bravi, si sente il drago. In un villaggio sulle montagna arriva il principe Shun insieme ad alcuni soldati per chiedere l’aiuto delle persone del luogo. Suo padre, il re, è molto malato e ha bisogno di qualcuno che lo guidi al nido del drago, visto che le scaglie del drago sono l’unica cosa che potrebbero salvare il sovrano. Gli abitanti non vogliono accompagnarlo per paura del drago, ma all’improvviso si fa avanti una donna chiamata Yo, che si trova momentaneamente nel villaggio e decide di aiutare il principe. Le cose sembrano andare bene ma subito dopo si noterà che la donna ha un comportamento strano e alcuni soldati inizieranno a sospettare che ci sia sotto qualcosa di losco.
Un capitolo che mi ha molto incuriosito, in special modo per il personaggio di Yo, un personaggio che nella prima parte è abbastanza ambiguo e non si capisce bene quali siano le sue intenzioni. Quando poi scopriremo la verità si di lei e le sue motivazioni, non solo aumenterà l’interesse per come potrebbe finire la storia ma anche per le nuove sfumature che assumerà il racconto. Ci sarà un’ottima costruzione della tensione, ma una cosa che ho veramente apprezzato anche qui è il finale, molto dolce e pieno di speranza.

L’ultimo capitolo è La famiglia Inutani. La famiglia Inutani è una famiglia particolare: tutti i suoi membri hanno i superpoteri. Il padre è un telepate, la madre possiede la telecinesi, lo zio può diventare invisibile, il nonno può levitare e la loro figlia maggiore possiede la pirocinesi. E ora anche le figlie più piccole, le gemelle Yurika e Arisa, hanno ottenuto i loro poteri. Yurika può distorcere le dimensioni dello spazio mentre Arisa… trasforma i vestiti in pigiama. Un giorno loro padre porta un giovane detective a casa loro per ospitarlo per la notte, visto che fuori c’è un brutto temporale. Devono stare attenti a non mostrare i poteri alle persone normali per timore di come queste potrebbero reagire. Mentre sono a cena però il nonno levita fuori dalla casa e il detective se ne accorge. Per nascondere il tutto fanno finta che il nonno sia caduto nel piccolo stagno che hanno davanti casa. Il giovane detective pensa che si sia trattato di omicidio e inizierà così a indagare.
Questo capitolo mi ha fatto letteralmente morire dalle risate. Questo perché la famiglia si ritroverà in una situazione fuori di testa e a volte quando utilizzeranno i loro poteri dovranno poi fingere di essere morti (ad esempio la figlia con la pirocinesi che, arrabbiandosi, prende fuoco e allora è costretta a interpretare la parte del morto). Le situazioni sono molto comiche e le investigazioni sembrano in tutto e per tutto una parodia di Detective Conan. Inoltre adoro il potere di Arisa. Lei lo considera inutile ma penso che a tanti potrebbe far comodo.

Qui finisce la recensione de I sette figli del drago, una raccolta con delle storie interessanti e particolari, ognuna con la propria caratteristica ma che hanno tutte due elementi in comune: il primo, come ho scritto all’inizio, è la presenza del fantastico mentre il secondo è l’umanità. Tutti quanti i capitoli sanno essere molto dolci e riescono a mostrare dei rapporti umani molto belli che riguardano la famiglia, persone sconosciute o animali fantastici. Un manga che vi consiglio di leggere.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

11 pensieri riguardo “I sette figli del drago – Ryoko Kui

  1. È davvero una bella raccolta, molto variegata, spesso comica (il finale della storia col pigiama è spettacolare XD ).
    L’autrice ha un certo talento per sviluppare con serietà degli spunti che, spesso, tanto seri non sono (Dungeon Food lo mostra in modo evidente: in sette numeri usciti in Italia, mantiene un buon livello e regala anche un paio di momenti da thriller!) e anche con le storie serie per davvero se la cava bene.

    Spero che venga portata in Italia anche la storia mancante della sua produzione, sono curioso!

    1. Concordo con te. Dungeon Food vorrei recuperarlo prima o poi, ma forse aspetterò ancora un po’ visto che esce molto lentamente. Per il resto è una mangaka che mi ha veramente incuriosito.

      1. Ti direi di iniziare a recuperarlo per non avere buchi in collezione, di questo passo, durerà per altri dieci anni ^^
        Senza fare spoiler, nel settimo numero emergono situazioni il cui sviluppo potrebbe portare a una saga finale in una decina di volumi (è un’intuizione, non è frutto di un’analisi profonda, perciò vale ciò che vale :P ).

        1. Ti ringrazio per il consiglio. Fortunatamente non sono in ansia per questa serie visto che è edita da J-pop. Fosse stata invece la Manga Planet allora sì che mi sarei spaventato visto che fanno poche copie (per dire mi mancano alcuni volumi di Attack on Titan e non riesco a trovarli da nessuna parte nonostante siano usciti relativamente da poco).

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