Piranha (1978)

Dopo aver parlato di quel trash noioso de Il Triangolo delle Bermude sarebbe opportuno analizzare qualche film riuscito per questo speciale. Parliamo un attimo del successo de Lo Squalo. Un giorno ne parlerò, lo prometto, ma per il momento fermiamoci a pensare alla sua eredità. Il film di Spielberg fu un’opera incredibile, spaventò molte persone e fu un enorme successo al botteghino e per questo motivo molti produttori decisero di prendere la palla al balzo e iniziarono a produrre varie pellicole simili al capolavoro di Spielberg: L’orca assassina, Tentacoli e anche seguiti de Lo Squalo, di cui l’unico che si regge in piedi e il secondo capitolo mentre il terzo e il quarto sono qualcosa da dimenticare. Diciamo che tutte queste opere derivate non avevano quasi nulla di creativo o interessante (forse però su L’orca assassina ci si potrebbe fare un discorso più approfondito) ma tra tutti qualcuno riuscì a dire qualcosa di nuovo e a dimostrare le capacità di un regista che oggi conosciamo bene.
Ecco a voi Piranha, pellicola horror fantascientifica del 1978, diretto da Joe Dante.

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Trama:
Due escursionisti scompaiono improvvisamente nella zona di Aquarena e per questo l’investigatrice privata Maggie McKeown (Heather Menzies) si reca sul luogo per cercarli. Qui la donna chiede aiuto a Paul Grogan (Bradford Dillman), un uomo che conosce la zona ma anche un ubriacone, e i due iniziano le ricerche. Finiscono così in una base militare abbandonata e qui scoprono, attraverso il dottor Robert (Kevin McCarthy), un terribile segreto: in quella base facevano esperimenti genetici sui Piranha per renderli adattabili a qualsiasi ambiente e pericolosi e fare in modo da rendere impraticabili le acque del Vietnam durante la guerra. E ora tutti i piranha lì contenuti si sono liberati e rischiano di arrivare alla colonia, dove c’è la figlia di Paul, Suzie (Shannon Collins) e di raggiungere perfino il parco acquatico che sta per aprire.

Una cosa importante da dire su questa pellicola è l’idea di base: molti film che tentavano di emulare Lo Squalo, nonostante cercassero di differenziarsi mettendo creature diverse, finivano per creare delle copie molti sbiadite dell’originale, mettendo elementi simili come ad esempio i personaggi, certe scene quasi uguali e anche la solita festa apertura che non dev’essere interrotta per nessun motivo. Anche Piranha ha degli elementi simili come appunto l’inaugurazione del parco a tema ma prima di tutto questo espediente viene utilizzato bene, non importa se qualcuno l’ha già fatto prima, se la utilizzi bene per me va benissimo, secondo, il paragone con Lo Squalo può finire qui. Chiunque guardi la pellicola ha la sensazione di vedere qualcosa che riesce a staccarsi dall’opera di Spielberg e prendere una strada diversa.

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E infatti per lo più Piranha si ispira moltissimo ai film di fantascienza degli anni ’50 dove alcune creature, attraverso esperimenti o bombe atomiche, diventavano mostri giganti e feroci. Qui abbiamo dei piranha modificati geneticamente per essere delle armi di distruzione di massa. Di base la storia del film si ispira molto a pellicole di quel periodo come il già citato Assato alla Terra o il bellissimo Tarantola! (un giorno farò delle recensioni su Jack Arnold, lo giuro!). Ed è questo il punto di forza che sta alla base di Piranha: ispirarsi e omaggiare incredibilmente bello e cercare di allontanarsi il più possibile da Lo Squalo. Non è una cosa da prendere alla leggera e infatti alla fine ha funzionato e la pellicola ne ha giovato molto.

Un’altra buona caratteristica del film sono i suoi personaggi. Iniziamo dai due protagonisti, Maggie e Paul. La prima è una donna molto attiva e intraprendente, nonostante in alcuni momenti dimostri un po’ di goffaggine. Lei deve cercare i due ragazzi scomparsi e si dimostra brava nel suo lavoro e durante la storia avrà alcune idee che riusciranno a tirar fuori dai guai tutti e due. Il suo è un bel personaggio positivo e sono contento di aver trovato una donna simile in questo film, visto che in quel periodo venivano messe in disparte. Certo non sarà Ellen Ripley (l’anno seguente uscirà Alien) ma comunque è un ottimo personaggio.
Paul invece è il contrario di Maggie. Burbero, con la tendenza ad alzare il gomito e soprattutto vive isolato e non vuole avere a che fare più con nessuno. Capiamo in poco tempo che il suo matrimonio è andato in fumo e che tiene parecchio a sua figlia e, nonostante il suo voler isolarsi, ha a cuore la vita delle persone della cittadina e farà di tutto per tentare di salvarli ed evitare un danno ancora maggiore, dimostrando così una grande forza di volontà.
I due riescono a tenere le redini della storia ma anche i personaggi secondari contribuiscono molto al risultato finale e aggiungono qualcosa in più. Sono tutti ben caratterizzati e anche loro avranno dei ruoli attivi in questa vicenda e riusciremo perfino ad affezionarci ad alcuni di loro.

Piranha riesce a cavarsela molto bene anche quando passa dall’horror alla commedia e viceversa. Esatto, Piranha è anche una commedia. I vari momenti comici del film sono veramente simpatici e alcune battute mi hanno fatto ridere molto e la cosa migliore è che queste scene non andranno a intaccare la tensione e i momenti horror. Ci sarà sempre la tensione e ogni volta che vedremo qualcuno nuotare nel fiume proveremo timore e ansia. Soprattutto nel film ci saranno scene gore fatte abbastanza bene per l’epoca(e visto soprattutto il budget) e qui non verranno risparmiati neanche i bambini.

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Passiamo ora agli effetti speciali e più precisamente al modo con cui hanno deciso di mostrare gli attacchi di questi esseri. Lo Squalo aveva un budget molto alto e lo si può notare chiaramente guardando la creatura che, a distanza di molti anni, è ancora credibile e spaventosa. Purtroppo Piranha aveva a sua disposizione un budget veramente misero eppure Joe Dante è riuscito a realizzare un film pieno d’azione e di orrore con quei pochi soldi.
Pensiamo solo agli attacchi dei Piranha. Ovviamente non puoi realizzare determinate scene con un costo così basso e soprattutto non puoi mostrare troppo a lungo i piranha perché altrimenti si vedrebbe che i mostri sono dei pupazzi. Perciò gli attacchi ci verranno mostrati molto velocemente e ci saranno vari cambi d’inquadrature: vedremo i piranha attaccare una determinata parte del corpo della vittima per un secondo e poi cambio d’inquadratura verso la vittima che si dispera e si dimena. Qui verrà utilizzato un ottimo montaggio (curato da Joe Dante stesso con l’aiuto di Mark Goldblatt) e queste sequenze faranno il loro dovere perché, nonostante la loro velocità, riusciremo a capire cosa sta succedendo e inoltre sottolineerà la voracità di queste creature e come sembrino inarrestabili.

Piranha è uno dei migliori film che abbia cercato di eguagliare il successo dello Squalo e ancora oggi riesce a fare il suo dovere e in molti punti è invecchiato pure bene. Intrattiene, spaventa e fa perfino ridere, Piranha non è solo un ottimo film ma è stato anche il trampolino di lancio per Joe Dante, che si è fatto conoscere e ha dimostrato la sua bravura a fronte di un budget così basso, e inoltre sottolinea come Roger Corman sia stato un produttore eccezionale che nella sua carriera ha scovato molti registi talentuosi.
E’ un film che potrei rivedere tante volte e non annoierebbe mai e per questo motivo non posso far altro che consigliarvelo.

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Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

28 pensieri riguardo “Piranha (1978)

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