Il signore del male

In questo periodo fatto di feste, cenoni, canzoni mielose, regali e film sul Natale pieni di sentimentalismo ma senza sentimento, volevo parlare di qualcosa che in un certo senso contrastasse tutto ciò. Diciamo che questa è anche un’ottima scusa perché volevo finalmente trattare sul blog di uno dei miei registi preferiti in assoluto e senza ombra di dubbio uno dei registi più importanti della storia (anche se molti tendono a dimenticarsene). Sto parlando del leggendario John Carpenter.
E di quale film discutere per festeggiare queste feste se non il bellissimo Il Signore del Male (Prince of Darkness), pellicola horror fantascientifica del 1987, scritta e diretta da Carpenter.

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Trama:
Un prete di un ordine segreto della Chiesa muore e lascia a padre Loomis (Donald Pleasence) una chiave misteriosa. Questa chiave apre la porta di una vecchia chiesa abbandonata. Quello che vi trova all’interno è un enorme cilindro con dentro un liquido verde sempre in movimento. Padre Loomis decide di chiedere aiuto al professor Howard Birack (Victor Wong) e quest’ultimo, insieme al suo team, decide di studiare quel liquido. Scoprono che la sostanza è un essere senziente capace di esprimersi attraverso complicate espressioni matematiche e, attraverso un testo antico, i nostri protagonisti scoprono una terribile verità: quell’essere è in realtà l’Anticristo.

Ci sono parecchie cose da dire su questa pellicola. Prima di tutto questo film fa parte della Trilogia dell’Apocalisse che comprende capolavori come La Cosa e Il seme della follia. La seconda cosa importante da sapere è che questo progetto nacque dopo il terribile flop di Grosso Guaio a Chinatown. Dopo quell’insuccesso Carpenter fece un contratto per girare due film a bassissimo budget e cosa più interessante di tutto, realizzò due veri e propri capolavori. Uno di questi è il qui presente Il Signore del Male, l’altro è Essi Vivono. Terzo e ultimo particolare: questa pellicola è stato il primo film di Carpenter che abbia visto. Ricordo molto bene la prima volta che lo vidi, stavo cercando varie tipologie di horror e tra queste trovai quasi per caso Il Signore del Male e lo guardai senza sapere bene di cosa parlasse, quasi alla cieca. E ricordo molto bene quanto riuscì ad affascinarmi e a terrorizzarmi al tempo stesso. Era una pellicola incredibilmente intelligente che affrontava certe tematiche in maniera molto originale e rischiosa. E più lo si guarda e più migliora.

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Partiamo con ordine e più precisamente dalla regia di Carpenter.
Ammettiamolo, Carpenter come regista non ha mai sbagliato, anche nei suoi film per così dire “peggiori” ha sempre dimostrato di saper dirigere il tutto con il suo stile e di creare atmosfere ottime e in questo film non è da meno. Una cosa che si noterà molto ne Il Signore del Male è che ci saranno molte carrellate, tutte quante molto curate, e aiuteranno molto a creare il ritmo della pellicola. Non solo Carpenter riuscirà a mettere in scena dei bellissimi momenti ma riuscirà anche a realizzare delle scene molto evocative e piene di suspence e mistero senza utilizzare trucchetti sempliciotti di alcun tipo ma solo tramite l’atmosfera e alle sue inquadrature.
Una scena che mi viene in mente è quella in cui vediamo padre Loomis entrare nella chiesa abbandonata per la prima volta. Abbiamo la telecamera fissa su Pleasence fuori dai cancelli, poi quando inizia a dirigersi verso l’edificio la telecamera lo segue lentamente inquadrandolo attraverso le sbarre del cancello, poi pian piano la camera da presa di alza fino a riprendere il crocifisso sulla punta della chiesa. Una scena che nella sua semplicità è costruita molto bene e riesce a creare soggezione solo con poche immagine dirette.

E il film sarà pieno di momenti affascinanti ed evocativi come questo, alcuni dei quali molto più elaborati e belli. Un altro fattore che aiuta lo spettatore a immergersi ancor di più nella storia sono le musiche composte da John Carpenter stesso. E’ una musica che sembra preannunciare gli orrori che stanno per accadere, una sorta di premonizione, ed è molto bello riuscire ogni volta a riconoscere il tocco di Carpenter in ogni sua composizione.

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Ora passiamo a uno dei punti di forza maggiore della pellicola ovvero il ritmo. I primi quaranta minuti (la prima parte) sono molto lenti e qui principalmente vediamo la troupe scientifica studiare il liquido verde e parlare di metafisica. Il Signore del Male non è un film da guardare con il cervello spento (termine che ammetto di non apprezzare molto ultimamente) soprattutto perché discutono parecchio di vari argomenti come religione, fede, fisica e metafisica. E tutti questi elementi aiuteranno molto lo spettatore a comprendere parecchie particolarità della storia. Tutti questi discorsi non annoieranno per niente lo spettatore ma anzi gli faranno fare delle nuove domande ed è stupendo notare come dei discorsi così belli riescano veramente a incantare lo spettatore. Nonostante i molti dialoghi, nella prima parte ci saranno eventi inquietanti che pian piano prenderanno sempre più piede e che esploderanno nella seconda parte, quando tutto inizierà a cadere a pezzi.
La cosa incredibile è come questo sia uno dei film più dialogati di Carpenter eppure allo stesso tempo sia uno di quelli dove si avverte più chiaramente il peso del silenzio. Ci saranno momenti completamente muti in cui l’atmosfera e le immagini creeranno un senso di paura claustrofobia che continuerà fino alla fine. D’altronde a un certo punto i vari protagonisti saranno asserragliati dentro la chiesa con fuori un gruppo di barboni pronti a farli a pezzi (dove c’è anche un bellissimo cameo di Alice Cooper) mentre dentro avranno a che fare con il liquido verde che inizierà a controllare i vari membri.

La cosa originale è il modo con cui questo Anticristo prenderà possesso dei corpi (Il Signore del Male si può definire benissimo come un horror sulle possessioni). Una parte di questo liquido schizzerà dentro la bocca delle persone e in poco tempo verranno controllati dall’entità. Un metodo ingegnoso e originale che ha ispirato molti film horror e che ancora oggi viene utilizzato (per fare un esempio la possessione di The Conjuring ha le stesse modalità). E questo dettaglio porterà a un senso di disgusto e terrore molto elevato.

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Il film però non spaventa solo grazie alla regia, le musiche e le atmosfere ma anche grazie al fatto che sarà capace di far crollare tutto ciò in cui crediamo.
Una cosa che viene molto attaccata nella pellicola è la religione e in special modo la Chiesa. Prima di tutto padre Loomis confessa che molte delle cose fatte e dette dalla Chiesa sono false e si scopre perfino che Gesù era un imbroglione (potete immaginare quanto casino fece la Chiesa con questo film). La Chiesa viene letteralmente descritta come un’azienda che vende il proprio prodotto senza ritegno. Come se ciò non bastasse, padre Loomis sa che quel liquido è l’Anticristo ma non è come lo credevano tutti, non come lo credeva lui. E’ qualcosa di completamente differente, qualcosa che va oltre la sua comprensione. Per questo chiede aiuto agli scienziati. Una scelta ironica ma anche positiva. Ironica perché abbiamo un uomo di Chiesa che domanda aiuto a degli uomini di scienza dato che non sa cosa fare con quell’essere da cui hanno sempre messo in guardia tutti. Positiva perché qui religione e scienza uniscono le forze per combattere contro una forza che potrebbe distruggere l’umanità. C’è una grande critica alla religione e si tende a fare a pezzi tutto ciò che riguarda essa, ma Carpenter non si limita a questo, distrugge e mette in dubbio anche tutto quello che conosciamo della nostra realtà e della nostra conoscenza generale. Quest’entità è qualcosa di incredibilmente antico, c’era molto prima dell’uomo e per comunicare utilizza perfino un linguaggio matematico più complesso del nostro e che in certi casi si può riconoscere. Inoltre questo essere è legato all’antimateria e sembra esserci dietro qualcosa di ancor più grande e terrificante. Abbiamo a che fare con entità e misteri al di là di noi, che non riusciamo a comprendere e che probabilmente non comprenderemo mai per via del nostro concetto di realtà.
A un certo punto si avrà la sensazione che i nostri personaggi vengano usati, che quel che fanno sia in un certo senso programmato fin dall’inizio e che tutto andrà come vuole colui che muove i fili. Ed è da ciò che nasce il vero terrore. Ciò che conosciamo è falso oppure è solo una minuscola parte del tutto e non sappiamo di preciso con cosa abbiamo a che fare. Nonostante i protagonisti diano nomi a queste entità, non sanno cosa siano.

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Inoltre proveremo anche pietà per i protagonisti perché, nonostante tutto, sono persone normali e, nonostante siano tantissimi, sono tutti caratterizzati bene. Oltre a padre Loomis (sì, il nome è un tributo a Loomis di Halloween, interpretato sempre da Pleasence) e Birack, i personaggi più interessanti sono sicuramente Brian Marsh (Jameson Parker) e Catherine Danforth (Lisa Blount).

Il Signore del Male è uno dei migliori film mai fatti da John Carpenter e un vero e proprio capolavoro che però è stato sottovalutato molto in parte per la critica feroce alla Chiesa e in parte perché ritenuto troppo pretenzioso. Su quest’ultimo punto non riesco veramente a capire che cosa ci sia di male se qualcuno vuole provare a fare qualcosa di originale e rischioso.
E’ un film che bisogna recuperare assolutamente, un film imperdibile che dev’essere recuperato e apprezzato.

Spero tanto che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima e felice anno nuovo!

[The Butcher]

21 pensieri riguardo “Il signore del male

  1. Sono quasi commosso dal sentirti parlare di un film come Prince of Darkness, che io considero non solo uno dei più belli di Carpenter, ma anche un capolavoro assoluto della Storia del Cinema: siamo di fronte ad un film seminale e leggendario, dove la sceneggiatura originale dello stesso Carpenter ha creato un archetipo ed un punto di riferimento sul tema del rapporto tra scienza analitica e fede religiosa, azzannando alla gola qualsiasi possibile teoria consolatoria di chi anche solo per un istante pensa di aver capito o circoscritto il mondo metafisico, con sequenze potentissime ed agghiaccianti (avete giustamente parlato del meravigliodo finale, ma anche la lunga scena del risveglio di Kate è per me arte pura!).

    La cosa incredibile è che, malgrado l’enormità di questa pellicola, essa viene spesso sottovalutata o semplicemente taciuta ed io penso che abbiano assolutamente ragione quei critici che a suo tempo scrissero che né i recensori generalisti, né il grande pubblico avrebbero davvero perdonato a Carpenter un nichilismo cosmico così davvero apocalittico, che, a mio avviso, lascia lo spettatore con ancora meno speranze di quanto non avesse già fatto The Thing.

    Sei stato bravissimo a rendere il giusto omaggio a questo gioiello della settima arte, da vedere e da ricordare, sempre.

    1. È un film che ha fatto la storia e che dev’essere assolutamente riscoperto. Che poi se vogliamo parlare di pessimismo cosmico, a mio avviso Il seme della follia era ancora peggiore. Lì si arriva a un cinismo enorme e più diretto rispetto a La cosa e Il Signore del Male.
      Comunque questo finale senza speranza è qualcosa che ti terrorizza molto e mi da fastidio sentire in giro di gente che non è piaciuto un determinato film solo perché non finisce bene. Questo finale è in linea con la storia e con il pensiero di Carpenter ed è uno dei finali più belli di sempre.

  2. […] di un suo film anche perché sul blog non ne parlo quasi mai (l’ultima volta è stato con Il signore del male, un film straordinario che consiglio a tutti di recuperare). In quest’occasione ho deciso di […]

  3. […] e assurdo. E’ un concetto che ha ripreso in molti dei suoi lavori, anche nei già citati Il signore del male e The Fog, e qui la cosa si ripete. Alla fine alcuni dei personaggi principali di questa storia […]

  4. […] a mio avviso vengono ancora un po’ sottovalutate ancora oggi come ad esempio il bellissimo Il signore del male, ma ce ne sono altre che invece ottengono ancora oggi un certo apprezzamento. E noi oggi parleremo […]

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